Prosperi Pestelli Carola

Professioni: Maestra, scrittrice
Ambiti di produzione: Letteratura italiana, letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Piemonte

Carola Prosperi nacque a Torino il 12 ottobre 1883, da padre toscano e madre piemontese, e da uno scrittore torinese d'adozione, Edmondo De Amicis, fu scoperta e lanciata sulla scena letteraria nazionale. Moglie del giornalista Gino Pestelli, condirettore del quotidiano «La Stampa» al tempo di Alfredo Frassati, iniziò a frequentare il Circolo degli artisti di Torino, dove conobbe il giovane Guido Gozzano. Per qualche tempo aveva lavorato come maestra, ma fu un'occupazione che abbandonò presto.

Esordì nel 1899 pubblicando fiabe, ma Carola stessa fece poi risalire il suo esordio letterario alla raccolta La Profezia e altre novelle (1907). Con il romanzo Paura di amare (1910) vinse il Premio Rovetta cui fecero seguito altri successi come La nemica dei sogni (1914) e la raccolta La felicità in gabbia (1922) incentrati sul tema della vita coniugale e delle sue infelicità. Scrittrice fecondissima, pubblicò più di duemila ottocento novelle, una trentina di romanzi, biografie storiche (notevole quella su Maria Clotilde di Savoia del 1948).

La P. fu molto attiva anche nella scrittura per l'infanzia: collaborò a lungo con il «Corriere dei piccoli» con fiabe poi riunite in numerosi volumi, scrisse i racconti lunghi Il più felice bambino del mondo (1920 con illustrazioni di Attilio Mussino) e la Storia del cavalier Grifù che una volta c'era e adesso non c'è più (1920 illustrato da Antonio Rubino), fiaba soffusa di atmosfere wildiane, solo lievemente meno tristi di quelle che pervadono Il principe felice. Più meccanica appare la raccolta Reucci e fatine al chiaro di luna (1923), mentre L'ochina nera con illustrazioni di Aleardo Terzi (poi Pinocchi, 1930 e Vittorio Accornero, 1943), contiene, fra le altre, la Principessina di zucchero e vaniglia, interessante e vagamente sensuale riscrittura della celeberrima Pinto smalto di Basile.

Molta fortuna incontrò il «racconto fiabesco per ragazzi» Codaditopo (1930, illustrazioni prima di Roberto Sgrilli e poi Antonio Maria Nardi). Boero e De Luca vi leggono una «sintesi efficace di quanto bisognava salvare dalla prevaricazione del totalitarismo». Meno interessanti le raccolte successive, quali La seggiolina d'oro e altre fiabe (1954).

Meritano infine un richiamo le riduzioni a romanzo di film famosi, commissionate negli anni '50 dalla S. Paolo: fra quelle destinate ai ragazzi, Un monello alla corte d'Inghilterra (1951) tratto dal film The mudlark, di Jean Negulesco; La freccia spezzata (da Broken arrow, 1952) e Angeli senza cielo (da The angels wash their faces, 1952); diretto a un pubblico più adulto è lo straordinario Eva contro Eva (da All about Eve, 1951).

Carola continuò a scrivere, soprattutto articoli per «La Stampa», fino alla morte, che giunse a Torino in età quasi centenaria il 26 marzo 1981.

[Clara Allasia]

Fonti e bibliografia: G. Cannì, E. Merlo, Atlante delle scrittrici piemontesi dell'Ottocento e del Novecento, Torino, Seb27, 2007, pp. 220-226.

A. Nozzoli, «La Voce» e le donne in Les femmes-écrivains en Italie (1870-1920): ordres et libertés, in «Chroniques italiennes», 1994, pp. 207-222, poi in Ead., Voci d'un secolo. Da D'Annunzio a Cristina Campo, Roma, Bulzoni, 2000, pp. 97-116; Carola Prosperi: una scrittrice non femminista, Firenze, Olschki, 1995; P. Boero, C. De Luca, La letteratura per l'infanzia, Roma-Bari, Laterza, 2009, pp. 192-193.