Pizzigoni Giuseppina

Professioni: Maestra, direttrice
Ambiti di produzione: Didattica, pedagogia
Luoghi di attività: Lombardia

Giuseppina Pizzigoni nacque a Milano il 23 marzo 1870. Discendente per ramo paterno dal pittore Martino Knoller, figlia di Carlo, docente di Lingue straniere e divulgatore di opere letterarie, e Virginia Bossi, fu avviata per tradizione familiare all'insegnamento. Frequentò la scuola normale «quasi per forza d'inerzia» e nel 1888 superò l'esame di patente (ved. La storia della mia esperienza) che le aprì la strada alle supplenze. Nel 1889 fu assunta presso le scuole del comune di Milano e qualche anno dopo divenne titolare, fatto questo che s'incrociò con una svolta profonda della sua professionalità.

Si iscrisse infatti alla Scuola pedagogica dell'Accademia scientifico letteraria di Milano e compì alcuni viaggi d'istruzione di cui diede relazione in una conferenza svolta all'Istituto di Pedagogia e Psicologia sperimentale di Milano nel 1910. Nel 1921 fu nominata direttrice in seguito al superamento di un concorso.

Anticipata da un primo progetto di scuola innovativa (1907), nel 1911 la P. fondò a Milano, in località Ghisolfa, la Scuola Rinnovata secondo il metodo sperimentale. Si avvalse per una realizzazione di così vasto raggio, che gettava nuove basi per l'educazione del fanciullo e per la stessa formazione degli insegnanti, di un comitato promotore presieduto dal sen. Giovanni Celoria e composto oltre che da uomini di scuola, da personalità appartenenti al mondo della medicina, della scienza e dell'industria (tra gli altri Felice Bisleri, Ercole Marelli, Innocenzo Vigliardi Paravia, lo psicologo Zaccaria Treves, gli scienziati Calzecchi e Murani). L'allora ministro della P.I., Luigi Credaro, dopo aver letto lo statuto, approvò l'«esperienza» che prese avvio nell'anno scolastico 1911-1912 con i primi 64 alunni.

La «Rinnovata» rappresentò ben preso una delle scuole partecipi, insieme alle iniziative di Maria Montessori e delle sorelle Rosa e Carolina Agazzi, alle esperienze dell'attivismo pedagogico. Anche la maestra milanese contrasta il verbalismo e supera l'impianto dogmatico utilizzato per trasmettere il sapere. Facendo leva sul ruolo dell'esperienza diretta ed interattiva nel processo d'apprendimento, sostiene con forza l'idea di una «scuola aperta al mondo ed all'esperienza» che ne può scaturire.

L'attività editoriale della P. era iniziata qualche anno prima, nel 1905, con la stampa di materiali didattici per la composizione linguistica e lo sviluppo del senso estetico cui fecero seguito, negli anni successivi, anche alcuni libri scolastici, in specie un fortunato sillabario.

Dal 1910-1911 la maestra milanese tenne numerose conferenze, con l'intento di promuovere la «Rinnovata» e svolse un ampio ripensamento delle metodiche dell'insegnamento, con un deciso j'accuse sulla scuola del tempo. A lungo si è ritenuto che alla base della «Rinnovata» ci fosse soprattutto una grande capacità intuitiva di rinnovamento didattico, senza una precisa elaborazione pedagogica. Studi più recenti hanno invece dimostrato che la P. conosceva, sia pur in modo non approfondito, Dewey e le ricerche di Decroly e Degand sulla globalizzazione nell'insegnamento di lettura e scrittura.

I princìpi-cardine del progetto pedagogico e scolastico della P., furono illustrati nel Discorso-programma presentato al liceo milanese «Beccaria» (1911), nella conferenza alla Società d'igiene poi affidata alle pagine della «Rivista pedagogica» (1914) e nella conferenza alla Croce Rossa (1921). Questi orientamenti furono integrati e perfezionati da altri scritti, in particolare il saggio L'insegnamento oggettivo (1920), innovatore per il concetto di insegnamento-apprendimento e il volume Linee fondamentali e programmi della scuola elementare Rinnovata (1922) con la scansione quotidiana delle attività svolte. Le mie lezioni ai maestri delle scuole elementari d'Italia (1931, testo più volte riedito) rappresenta l'opera più nota e significativa, nonché in un certo senso riassuntiva della riflessione scolastica e pedagogica della maestra milanese.

Nel 1927 fu inaugurata la nuova sede della «Rinnovata», progettata dalla P. stessa e realizzata dagli ingegneri Belloni e Valverti che rappresenta, ancora oggi, un modello ineguagliato di ambiente scolastico consono alle esigenze apprenditive degli alunni, dotato sia di spazi interni «sollecitatori di esperienze», sia all'esterno, di una vera e propria «azienda agricola», piscina, campi da gioco e da lavoro che le meritarono il titolo di «modello esemplare di scuola attiva italiana».

Nel frattempo la P. operò attivamente sul piano della diffusione del suo metodo: nel 1922 prese il via l'Ufficio di propaganda, poi trasformato nel 1925 in Associazione per la diffusione del metodo Pizzigoni. L'anno successivo fu avviato il Corso pedagogico per maestri che costituisce un capitolo importante nel campo della formazione dei docenti, capitolo assai significativo a cui la P. attribuì sempre molta importanza. L'Associazione per la diffusione del metodo fu eretta in ente morale il 23 ottobre 1927, confluita nell'Opera Pizzigoni il 28 settembre 1933, tuttora vitale.

Nell'anno 1929-1930 la P. si ritirò dalla direzione della «Rinnovata», ma continuò a seguirne le vicende e a occuparsi della formazione dei docenti. La P. morì a Saronno (Varese) il 4 agosto 1947.

[Olga Rossi Cassottana]

Fonti e bibliografia: documentazione sulla P. è conservata presso l'Archivio della «Rinnovata», Milano. Una parte di scritti inediti è stata pubblicata in O. Rossi Cassottana, Giuseppina Pizzigoni e la «Rinnovata» di Milano, Brescia, La Scuola, 2004; alcuni quaderni degli alunni della scuola degli anni '30 sono conservati presso l' INDIRE, Firenze.

EP, vol. V, cc. 9149-9151.

P.F. Nicoli, Storia della Scuola «Rinnovata» secondo il metodo sperimentale, Milano, Opera Pizzigoni, 1947; F. De Bartolomeis, Giuseppina Pizzigoni e la «Rinnovata», Firenze, La Nuova Italia, 1953; L. Romanini, Pizzigoni, Brescia, La Scuola, 1958; A. Agazzi et al., Giuseppina Pizzigoni e la «Rinnovata» di Milano nella prospettiva della nuova scuola elementare, Milano, Comune di Milano, 1988; O. Rossi Cassottana, Oltre il metodo: la «teorizzazione nascosta», Brescia, La Scuola, 1988; Ead., Giuseppina Pizzigoni e la «Rinnovata» di Milano, op. cit.; E. Bottero (ed.), Giuseppina Pizzigoni. Progetto e metodo in «Infanzia», 2008, n. 6, pp. 403-440; S. Chistolini, L'asilo infantile di Giuseppina Pizzigoni, Milano, Angeli, 2009; J. Meda et al., School Exercise Books, A Complex Source fora History of the Approach to Schooling and Education in the 19th and 20th Centuries, Firenze, Edizioni Polistampa, 2010, pp. 1021-1047.