Pira Michelangelo

Professioni: Professore universitario, scrittore
Ambiti di produzione: Antropologia, comunismo, educazione popolare, pedagogia
Luoghi di attività: Sardegna

Michelangelo Pira nacque a Bitti (Nuoro) il 5 luglio 1928. Cresciuto ad Oschiri, frequentò le scuole secondarie a Sassari e si laureò quindi in Lettere a Cagliari. Operò per oltre un ventennio come funzionario nell'amministrazione regionale, coltivando contemporaneamente interessi sul versante giornalistico e saggistico su tematiche politiche, culturali e scolastiche. Direttore dell'organo sardista «Il Solco», fu una delle firme più importanti della rivista fondata da Antonio Pigliaru «Ichnusa».

Intraprese, poi, la carriera universitaria, divenendo professore incaricato di Antropologia culturale nella facoltà di Scienze politiche dell'università di Cagliari. Le prime pubblicazioni scientifiche del P. affrontano la «questione sarda» e il tema del bilinguismo. Il suo lavoro più importante apparve nel 1978: La rivolta dell'oggetto. L'«oggetto» in questione è il popolo sardo di cui lo studioso nuorese dà una interpretazione sulla base di categorie marxiane e gramsciane nella prospettiva del recupero di un'identità sarda percepita a rischio di dissolvimento.

In questo ampio saggio, che affronta diverse tematiche, il P. svolse una severa critica alla scuola statale considerata, con un'interpretazione di chiara derivazione gramsciana, l'espressione del potere egemonico della classe dominante. Alla «scuola ufficiale», il P. oppose «la scuola impropria», vale a dire quella delle relazioni umane, della famiglia, del paese, delle botteghe e dei pastori, con l'esaltazione della cultura agro-pastorale sarda come paradigma di un'educazione non alienante. Il sistema paese e la bottega artigiana sono, a giudizio dello studioso nuorese, l'esempio di quella scuola educativa-produttiva di cui parlava Marx.

Nell'auspicare l'implosione della scuola borghese e la nascita di una scuola pubblica in grado di salvaguardare il rapporto tra istruzione e produzione, il P. riteneva che l'obiettivo potesse essere raggiunto dalla congiunta battaglia di studenti e operai e di tutto il popolo sardo. Argomenti in tal senso erano già stati anticipati nel saggio intitolato Istruzione e produzione, pubblicato nel 1973 sulla rivista «Scuola e città».

Anche in altri scritti il P. affrontò tematiche educative. Ne Il villaggio elettronico, pubblicato postumo (1997), sulla scia di studioso di McLuhan, propose analisi, prospettive e problematiche della comunicazione globale di stringente attualità. In Isalle, romanzo in italiano, descrisse il trauma vissuto con il passaggio dalla scuola del paese a quella di città, mentre in Sos sinnos, romanzo in lingua sarda, offrì al lettore un racconto d'intonazione utopico-socialista, in cui il paese e l'ovile riconquistano la centralità sociale-educativa. Il P. morì a Quartu Sant'Elena (Cagliari) il 3 giugno 1980.

[Andrea Marrone]

Fonti e bibliografia: F. Floris (ed.), La grande enciclopedia della Sardegna, Sassari, Editoriale La Nuova Sardegna, 2007, vol. VII, pp. 291-292.

La ragione dell'utopia. Omaggio a Michelangelo Pira, Milano, Giuffrè, 1984; E. Nivola (ed.), Pedagogia e politica nella questione sarda, Sassari, Iniziative culturali, 1992, pp. 69-76; La Sardegna nell'opera di Michelangelo Pira, Cagliari, Tema, 1997.