Pini Gaetano

Professioni: Medico, filantropo, educatore
Ambiti di produzione: Assistenza, educazione giovanile, ginnastica, igiene, massoneria, medicina, pedagogia speciale
Luoghi di attività: Lombardia

Gaetano Pini nacque a Livorno il 1° aprile 1846. Fu allievo del collegio «Cicognini» di Prato, poi studiò Medicina a Pisa e a Napoli, ove si laureò nel 1868. Fervente patriota, nel 1866 si arruolò volontario e combatté a Custoza e nel 1867 partecipò alla spedizione garibaldina di Mentana. Nel 1870 lasciò Napoli, chiamato a Milano dall'editore Francesco Vallardi, con cui iniziò a collaborare, in particolare occupandosi dell'Enciclopedia medica italiana, del Dizionario delle scienze mediche e degli Annali universali di medicina.

Il P. fu esponente di spicco della massoneria milanese e lombarda, che si distingueva per il suo carattere laico e socialisteggiante, per il suo notevole impegno di solidarietà sociale e per l'impronta democratica.

Fieramente anticattolico, fu in primo piano nella battaglia cremazionista e criticò aspramente l'educazione femminile del tempo: poca istruzione, troppe pratiche devozionali ed ascetiche, nessuna educazione ginnica e fisica, isolamento claustrale delle giovinette nei collegi (Gli oratori e gli educandati femminili a Milano. Relazione ad una società filantropica, 1877). Si pronunciò in favore dell'eguaglianza giuridica e dell'emancipazione, con toni decisamente più avanzati rispetto a quelli di altri massoni.

Il P. censì gli oratori cattolici milanesi del tempo e suggerì di contrapporre agli oratori istituti analoghi ma laici, «ricreatori» nei quali si promuovesse l'educazione fisica, morale e intellettuale dei giovani «sotto forma di divertimento» (in «La Famiglia e la scuola», 1877, suppl. n. 14, giornale sul quale intervenne più volte, trattando di argomenti igienico-educativi, con forti accenti anticlericali).

Il medico milanese correlava sanità fisica e morale, mutuando però i concetti di «degenerazione» e di «rigenerazione» politica, civile e corporea, più che dal materialismo di matrice positivistica, dall'ideale egualitario di fratellanza laica da perseguire con una rete di iniziative di solidarietà che corrispondeva all'ideale proprio della filantropia laica e di progressiva diffusione della «Luce» presso il popolo.

Si occupò, tra l'altro, di arredamento e di edilizia scolastica, di ginnastica (alla quale assegnava una precisa valenza educativa ed etica), di lavoro minorile nelle fabbriche, di recupero dei carcerati e delle prostitute. Nel 1877 il P. propose la fondazione della Società italiana d'igiene, che nacque l'anno seguente e che dal 1879 si dotò di un giornale. Della Società egli fu segretario sino alla morte.

Il suo nome resta indissolubilmente legato al Pio istituto per i rachitici (oggi Istituto ortopedico «G. Pini»), che nacque a Milano nel 1874, come sua creatura e che egli diresse sino alla morte. Presieduto da Giuseppe Sacchi negli anni della direzione del P., costituì un modello esemplare, noto anche all'estero, per la cura, l'istruzione elementare e la riabilitazione dei bambini rachitici di entrambi i sessi, dai 4 ai 10 anni. Il P. insistette con forza sul carattere ibrido, medico-pedagogico, del suo istituto. Attento anche all'aspetto economico, riuscì a garantire all'istituto una solida situazione finanziaria, grazie a donazioni di privati, banche, del comune e dell'amministrazione provinciale di Milano. Più volte intervenne sulla «Rivista della beneficenza pubblica e degli istituti di previdenza».

Nonostante la morte precoce (Milano, 25 settembre 1887), il P. fu un protagonista molto incisivo nella vita culturale milanese e nazionale. Sotto il profilo della storia dell'educazione speciale, gli va riconosciuto il grande merito non solo di essersi preso cura di una categoria di bambini sino ad allora ignorati delle istituzioni, ma di aver compreso che un approccio meramente medico non avrebbe risolto se non parzialmente le difficoltà dei rachitici.

[Simonetta Polenghi]

Fonti e bibliografia: documentazione sul P. è conservata presso l'Archivio dell'Istituto ortopedico «G. Pini», Milano, nel Museo storico del Risorgimento, Milano, fondo Bertani, nella Biblioteca «Feltrinelli», Milano, fondo Macchi e presso la Biblioteca comunale, Lodi, sez. manoscritti, carte Gorini.

A. Dell'Uomo, Non solum nobis nati. In memoria del dottore Gaetano Pini, morto a 41 anni nel dì 25 settembre 1887, Milano, Tip. degli Operai, 1888; G.S. Vinay, Gaetano Pini. Commemorazione, Milano, estr. dal «Giornale della Società d'igiene», 1889, nn. 1-2; S. Polenghi, Gaetano Pini e l'Istituto dei Rachitici di Milano, in «Archivio storico lombardo», 2005-2006, pp. 265-305.