Pierazzi Rina Maria

Professioni: Scrittrice
Ambiti di produzione: Letteratura italiana, letteratura per l'infanzia, teatro
Luoghi di attività: Piemonte

Rina Maria Pierazzi nacque ad Acqui (Alessandria) il 27 agosto 1875 da una famiglia che vantava fra i suoi avi Agnolo Firenzuola e il vescovo umanista Fiorello Pierazzi. Fu socia dell'Accademia properziana di Assisi e dell'accademia etrusca di Cortona. Diresse «Cordelia», divenuta «rivista per signorine», dal 1917 al 1935 e dal 1939 al 1942 con la parentesi della direzione di Elena Muzzati (1936-1938).

Fu autrice di romanzi sentimentali (L'inutile attesa, 1914, La maschera caduta, 1919), di un immancabile galateo (Per essere felici, 1922) e scrisse anche versi (Le rime del Marzocco, 1912). Parte rilevante della sua attività letteraria è dedicata ad argomenti religiosi e a biografie agiografiche (fra gli altri Chiara, Santa di Assisi, 1935 e Così ho visto Pier Giorgio, 1955, su Pier Giorgio Frassati).

Alquanto diseguali appaiono i risultati della produzione destinata ai ragazzi: di grande interesse i due volumi di fiabe neopositiviste Dalla terra al cielo (1902): Fil d'argento, La sposa del Principe Zefiro, Le avventure del Visconte Carbonio, Folletto e Fiammetta. Scritte a quattro mani con Dina Monet (l'altro nome che compare sul frontespizio, Lina Paris Merlo, non è probabilmente che uno pseudonimo della P. stessa), sono corredate da splendide illustrazioni di Giovanni Carpanetto. Le autrici garantiscono ai loro piccoli lettori che troveranno «nozioni che vi saranno utili nella vita, svelandovi i misteriosi regni della terra, la potenza del fuoco, dell'acqua e dell'aria».

Il romanzo La Signorina Robinson (1921) potrebbe essere la gradevole avventura di tre fratelli che si promuovono esploratori e fanno naufragio nell'isoletta vicino a casa, se l'autrice non insistesse davvero troppo sul pericolo delle «fantasie esaltate dalla lettura disordinata di viaggi» e il deus ex machina della vicenda non esortasse il padre dei tre a «togliere ai suoi figliuoli tutti i libri di viaggio».

Tutt'altra atmosfera si respira negli Amici della fata Stella con illustrazioni di Alessandro Cervellati (1933) dove la pervasiva propaganda fascista appare veicolata direttamente dal mondo fiabesco, mentre di solo due anni precedente il Cuore di Gioietta (1931, illustrazioni di Antonio Maria Nardi) appare una sorta di lacrimevole Pinocchio all'incontrario, in cui diverse vicende trovano però una loro armonia nello scontato lieto fine.

Rina Maria fu anche, soprattutto nel periodo contiguo alla Grande guerra, attiva autrice di commedie destinate all'infanzia, d'intonazione patriottica. La P. morì a Cortona (Arezzo) il 16 aprile 1962.

[Clara Allasia]

Fonti: C. Villani, Stelle femminili, Napoli, Dante Alighieri, 1915, pp. 535-536 e app., 1916, p. 169; T. Rovito, Letterati e giornalisti italiani contemporanei, Napoli, Rovito, 1922, p. 312; M. Bandini Buti (ed.), Poetesse e scrittrici, Roma, Tosi, 1947, vol. II, p. 137; M. Gastaldi, C. Scano, Dizionario delle scrittrici italiane contemporanee, Milano, Gastaldi, 1961, pp. 155-156; M.P. Casalena, Scritti storici di donne italiane, Bibliografia 1800-1945, Firenze, Olschki, 2003, pp. 327-328.