Pick Adolfo

Professioni: Professore
Ambiti di produzione: Cultura ebraica, educazione infantile, lavoro educativo, pedagogia
Luoghi di attività: Boemia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Italia

Nato a Miskowitz (Boemia) il 7 aprile 1829, di origine ebraica, Adolfo Pick ebbe un'infanzia priva di affetti. Fece i mestieri più umili e nel 1848 partecipò all'insurrezione di Luigi Kossuth a Budapest contro gli austriaci. Fatto prigioniero, venne costretto a vestire la bianca giubba dell'esercito asburgico e mandato in Italia, dove combatté a Novara (1849). Una volta congedato, si stabilì a Venezia, dando lezioni di tedesco, occupandosi di bambini appartenenti a famiglie povere e facendo l'istitutore in un collegio.

Nel 1868 si recò con Adele Levi della Vida in Austria e in Baviera a visitare i Kindergarten aperti in quelle regioni. Dopo una lunga corrispondenza, conobbe la baronessa Berta Marenholtz von Bülow-Wendhausen che lo incoraggiò a introdurre i giardini fröbeliani anche in Italia. Per sostenere tale iniziativa nel 1869 fondò e diresse il periodico «L'Educazione moderna» (SPES, n. 442), facendolo diventare l'organo ufficiale della Società promotrice dei giardini infantili in Italia. Con la Levi diede vita a Venezia ad un comitato per la istituzione dei giardini, dal quale tuttavia si ritirò perché riteneva che gli intendimenti della Levi non rispettassero la volontà del Fröbel. La Levi, comunque, aprì a Venezia il primo giardino italiano (1869).

Lo sforzo del P. fu orientato alla diffusione del cosiddetto «fröbelismo puro», utilizzando soprattutto il gioco. Il loro ruolo di preparazione alla scuola elementare si compiva proprio in questa funzione e non mediante gli esercizi di numerazione e apprendimento della lettura e della scrittura tipici degli asili aportiani; questi insegnamenti dovevano invece restare funzione specifica della scuola elementare. Il P. mantenne tale convinzione anche più avanti, quando, forse più per accomodamento che per altro, accettò di introdurre nei giardini quanto di positivo emergeva in altre esperienze educative infantili.

Subito dopo il primo giardino a Venezia ne venne aperto un secondo (1870), che il P. poté stavolta ordinare secondo i propri criteri educativi. Nel 1871 partecipò al congresso pedagogico di Napoli, dal quale uscì il compromesso del «fröbelismo adattato», che distingueva la filosofia del Fröbel dalla sua metodologia e metteva insieme il metodo dei doni con dei «graduali esercizi intellettivi» che facessero dell'asilo «una buona preparazione alla scuola elementare». Avuta via libera, il P. si fece promotore ancora più attivo del fröbelismo in Italia. Sostenne Vincenzo De Castro perché anche Milano si dotasse di uno «stabilimento» fröbeliano, Vittorio Castiglioni per i giardini triestini e Gabriele Luigi Pecile per quelli udinesi.

A lui si devono numerosi scritti che concorsero a far meglio conoscere la pedagogia del Fröbel: Il giardino scuola. Saggio di una riforma delle scuole elementari, specialmente della campagna (1874), Dei giardini d'infanzia (1877), Per la riforma degli asili infantili (1880), La pedagogia froebeliana in rapporto colla storia dell'incivilimento umano (1899), e con Adele De Portugall, Le conferenze sul metodo Froebel tenute nel mese di settembre 1890 a Napoli (1890).

Per incarico del ministero, il P. guidò la spedizione di Nääs (1887), in Svezia, dove il Salomon aveva aperto, fin dal 1872, un seminario per l'insegnamento dello slöjd, volto all'introduzione del lavoro manuale nella scuola. Non ne uscì convinto, perché gli sembrò che il metodo del Salomon assegnasse scarsa importanza ai processi di socializzazione e fosse poco adatto ai bambini più piccoli. Egli preferiva che il lavoro facesse parte dell'«operatività», così come compariva nell'opera del Fröbel.

Nel 1889 fondò un secondo periodico «L'Educazione dei bambini» (SPES, n. 428), dove sostenne, come Gabriele Luigi Pecile, la necessità di trasferire le scuole infantili dal ministero dell'Interno al ministero della P.I. Negli ultimi anni della sua vita visse a Udine e lasciò alla biblioteca comunale di quella città tutti i suoi scritti, poi raccolti e pubblicati dal direttore F. Momigliano (1902-1908). Il P. morì a Venezia il 25 luglio 1894.

[Claudio Desinan]

Fonti e bibliografia: EP, vol. V, cc. 9076-9079; MC, vol. III, pp. 261-262; PE, pp. 339-340; SPES, nn. 428 e 442.

G. Calò, Dottrine e opere nella storia dell'educazione. Profeti, critici, costruttori, maestri, Lanciano, Carabba, 1932, pp. 199 e ss; D. Gasparini, Adolfo Pick. Il pensiero e l'opera, Firenze, Centro didattico nazionale di studi e documentazione, 1968-1970, 3 voll., in particolare il vol. I, pp. 21-22, 76-80 e 87-88; R.S. Di Pol, Fröbel e il fröbelismo in Italia, in «Annali di storia dell'educazione e delle istituzioni scolastiche», 1999, n. 6, pp. 179-218; Id., Cultura pedagogica e istruzione infantile in Italia nel secondo Ottocento, in S.S. Macchietti (ed.), Alle origini dell'esperienza agazziana, sottolineature e discorsi, Brescia, Comune di Brescia, Istituto Pasquali-Agazzi, Centro Studi Pedagogici, Azzano S. Paolo, Junior, 2001, vol. II, pp. 59-110.