Pezzani Renzo

Professioni: Maestro, scrittore
Ambiti di produzione: Editoria scolastica, letteratura per l'infanzia, socialismo
Luoghi di attività: Emilia Romagna, Piemonte

Renzo Pezzani nacque il 4 giugno 1898 a Parma da una famiglia di estrazione popolare. Partecipò come volontario alla Grande guerra, uscendone provato da una crisi spirituale profonda, anche a seguito di concomitanti lutti familiari. Riprese gli studi e aderì al socialismo (1919), sperimentando frattanto le prime prove come poeta (Ombre, 1920) e giornalista letterario nonché come scrittore per ragazzi con la fiaba in versi Sogno di un piccolo re e la raccolta di liriche Artigli (1924).

Nel 1922 aderì all'Internazionale socialista e avversò il fascismo fino a lasciare la scuola dove aveva cominciato a lavorare come maestro (1926). L'esperienza dell'insegnamento e la riscoperta della fede cattolica lo spinsero dapprima a sperimentare nuove avventure editoriali – come il mensile di religione, lettere e arti «La Grande orma» e la collaborazione al breve periodico parmense «Battaglie magistrali» (SPES, n. 106) – poi più ampiamente alla collaborazione con la casa editrice salesiana SEI di Torino di cui divenne capo dell'ufficio stampa oltre che autore di testi di prosa, teatro, fiabe, romanzi per ragazzi (Racconti del coprifuoco, 1930; Credere, 1934; Il viatico della tempesta, 1935; Corcontento, 1950 e altri), raccolte di poesie.

Lo scrittore parmense fu anche un apprezzato compilatore di libri di lettura (Cose della vita, 1925; Foco vivo, 1943) di grande successo, ispirati ai princìpi della cosiddetta «scuola serena» di Giuseppe Lombardo Radice, rivolgendo il proprio interesse preferenzialmente ai temi degli umili, dei poveri, della famiglia, della patria e della fede, composti con forte tono lirico, testi spesso anche inseriti in antologie scolastiche di altri autori. Il P. collaborò inoltre con varie testate giornalistiche, tra cui «Il Balilla», e fin dagli anni '20 affrontò il genere delle poesie dialettali di cui è significativa testimonianza una celebre raccolta di poesie in dialetto parmense nel 1939 (Bornisi).

Spirito inquieto, negli anni '40 lasciò la SEI per intraprendere iniziative editoriali in forma autonoma («Il Verdone» e le «Edizioni palatine», 1945), facendo seguito ad alcuni tentativi compiuti in precedenza. Partigiano, nel secondo dopoguerra aderì al Partito comunista e proseguì l'avventura editoriale in proprio di poeta e scrittore per ragazzi, tra alterne vicende che lo condussero a esiti fallimentari. Il P. morì a Castiglione Torinese il 14 luglio 1951.

[Mirella D'Ascenzo]

Fonti e bibliografia: EP, vol. V, cc. 9030-9031; PE, p. 337; SPES, n. 106; TESEO '900, n. 377; necrologio in «Scuola italiana moderna» 1950-1951, n. 19, p. 7; A. Asor Rosa, Dizionario della letteratura italiana del Novecento, Torino, Einaudi, 1992, p. 421; R. Lasagni, Dizionario biografico dei parmigiani, Parma, PPS editrice, 1999, vol. III, pp. 901-905.

M. Milli, I suoi libri per la scuola, in Renzo Pezzani nella vita nell'arte nel ricordo, Parma, Tipografie Riunite Donati, 1952, pp. 139-141; P. Briganti, Poeti di Parma nel Novecento, da Zanetti a Pezzani a Bertolucci, Parma, Battei, 2002; R. Lollo, Sulla letteratura per l'infanzia, Brescia, La Scuola, 2003, pp. 145, 218 e 220; F. Targhetta, La capitale dell'impero di carta. Editori per la scuola nella prima metà del Novecento, Torino, SEI, 2007, pp. 106-107 e 146-147; P. Boero, C. De Luca, La letteratura per l'infanzia, Bari-Roma, Laterza, 2009, p. 381.