Paolieri Ferdinando

Professioni: Scrittore, pittore
Ambiti di produzione: Letteratura italiana, letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Toscana

Ferdinando Paolieri nacque a Firenze il 2 maggio 1878. Nel 1896, dopo aver abbandonato gli studi liceali, si iscrisse all'Accademia di belle arti di Firenze, dove si formò sotto la guida di Giovanni Fattori; nei primi anni del '900 partecipò a importanti esposizioni in Italia e all'estero come pittore di paesaggio e scrisse d'arte e letteratura su numerosi giornali fiorentini, tra cui «Il Burchiello», «Il Fieramosca» e «Il Nuovo giornale». Nel 1912 iniziò una lunga e prolifica collaborazione con «La Nazione», dove tenne, tra l'altro, la rubrica di cultura teatrale, e nel 1913, assieme agli scrittori Federigo Tozzi e Domenico Giuliotti, fondò a Siena la rivista di ispirazione cattolica «La Torre».

Fu scrittore dalle doti eclettiche e si misurò con buon esito tanto con la poesia, quanto con il teatro e la prosa: esordì con il poema in ottava rima Venere agreste (1908) a cui seguirono le apprezzate commedie in vernacolo toscano e in lingua, libretti d'opera e il dramma La mistica fiamma: Caterina da Siena (1926). Fu autore di novelle e romanzi di grande immediatezza descrittiva dove, con prosa semplice e colorita, delineava vivaci bozzetti della campagna toscana.

Per l'infanzia scrisse opere di taglio vigoroso e originale, dove alla divertita osservazione della realtà, non esente da una certa visione malinconica del dramma umano, si associavano solidi princìpi morali e religiosi: rivolte sia agli adulti sia ai ragazzi furono le raccolte Novelle toscane (1914), Novelle selvagge (1918) e Novelle agrodolci (1925), più affini alla sensibilità dei più piccoli furono invece il romanzo fiabesco Scopino e le sue bestie (1914) e le novelle Uomini, bestie, paesi (1927).

Nel 1925, assieme a Ermengarda Caramelli (1862-1939), fu autore e curatore per la casa editrice Vallecchi della serie di libri di lettura per le classi elementari Il Mattino (Opre feconde, Le quattro stagioni, Alfonsino e Scarabocchio); nello stesso anno iniziò a collaborare con il periodico per l'infanzia «Il Balilla». Il P. morì a Impruneta (Firenze) il 6 maggio 1928.

[Silvia Assirelli]

Fonti e bibliografia: carte del P. sono conservate negli archivi privati delle famiglie Bucciolini e Giuliotti, Greve in Chianti (Firenze).

PE, p. 322; Archivio biografico italiano, I 740, II 440, 274-290; III 317, 167-168; IV 351, 361-367; D. Cinti, Dizionario degli scrittori italiani classici, moderni e contemporanei, Milano, Sonzogno, 1939, p. 185; E.M. Fusco, Scrittori e idee: dizionario critico della letteratura italiana, Torino, SEI, 1956, pp. 434-435; P. Operti, U. Renda, Dizionario storico della letteratura italiana, Torino, Paravia, 1959, pp. 843-844; A.M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori moderni e contemporanei, Milano, Patuzzi, 1971, vol. IV, p. 2332; A.P. Torresi, Primo dizionario biografico di pittori restauratori italiani dal 1750 al 1950, Ferrara, Liberty house, 1999, p. 110.

G. Fanciulli, E. Monaci Guidotti, La letteratura per l'infanzia, Torino, SEI, 1926, p. 321; O. Visentini, Libri e ragazzi: storia della letteratura infantile e giovanile, Milano, Mondadori, 1936, pp. 171-173; O. Giacobbe, La letteratura infantile, Torino, Paravia, 1937, pp. 143, 293 e 403; G. Menghi, Ferdinando Paolieri: lettere di guerra, da costa e da campagna (1915-1918), in «Nuova antologia», 1939, f. 1618, pp. 393-401; Ferdinando Paolieri: centenario della nascita e cinquantenario della morte, Impruneta, Cassa rurale e artigiana, 1978; R. Albani, C. Vacca (edd.), Ferdinando Paolieri, Bologna, Printer, 1991; F. Niccolai, Ritratti fiorentini: 1800-2000, Firenze, Coppini, 2000, pp. 139-140.