Pantaleo Mario

Professioni: Professore, preside, ispettore, funzionario ministeriale
Ambiti di produzione: Fisica, istruzione tecnica, scuola professionale, stampa pedagogica, tecnologia
Luoghi di attività: Campania, Italia

Mario Pantaleo nacque a Torre del Greco (Napoli) il 26 febbraio 1898. Figlio del maestro ed educatore Eugenio Pantaleo, si laureò giovanissimo in Ingegneria industriale ed elettromeccanica. Agli studi tecnici associò interessi filosofici coltivati presso l'istituto di Filosofia dell'università di Napoli, diretto da Antonio Aliotta.

Dotato di una felice disposizione alla scrittura, tra il 1921 e il 1925, collaborò a numerose riviste e quotidiani nazionali, approfondendo momenti e autori del pensiero filosofico e sociale a lui coevi. Allo stesso tempo si dedicò alla stesura di testi scolastici di matematica (1923) e fisica (1924) e alla pubblicazione di un manuale di meccanica (1934) che, ristampato più volte, contribuì alla formazione tecnica degli studiosi della disciplina, per un trentennio.

Nel frattempo (1925) fu nominato titolare di Fisica meccanica nell'istituto tecnico industriale di Livorno e, tre anni dopo, direttore dell'istituto industriale «A. Rossi» di Vicenza, dove rimase fino al 1937. Nello stesso anno venne chiamato al ministero dell'Educazione Nazionale, dove ebbe inizio la carriera di funzionario ministeriale che si compì con l'incarico di direttore generale per l'istruzione tecnica presso il ministero della P.I. ricoperto dal 1948 al 1958.

Il P. fu, in Italia, tra i più attenti studiosi delle teorie di Albert Einstein (L'assoluto nella teoria di Einstein, 1923; A. Einstein, 1925) e promotore della divulgazione dell'opera dello scienziato tedesco che culminò nella cura di due importanti iniziative editoriali: Cinquant'anni di relatività (1955), con prefazione dello stesso Einstein, e Centenario di Einstein: vocazioni cosmologiche, impatti quantistici (1978).

Negli anni del secondo dopoguerra, sotto la spinta delle trasformazioni economiche, il P. promosse e partecipò al dibattito sull'ammodernamento delle strutture produttive, la valorizzazione della cultura del lavoro e la corrispettiva formazione professionale (L'istruzione professionale nella Comunità Economica Europea, 1958). Fondò e diresse due importanti riviste impegnate nell'analisi e nella discussione dei vari aspetti della produzione e dell'istruzione tecnica e professionale: nel 1945 «Realtà: settimanale di scienza, tecnica e politica economica», poi organo della Confederazione italiana dei dirigenti d'azienda; nel 1950 e fino al 1969 «Homo Faber: rassegna internazionale del lavoro e dell'istruzione», cui collaborarono, tra gli altri, importanti studiosi della pedagogia nazionale come Lamberto Borghi, Roberto Mazzetti, Salvatore Valittutti e Luigi Volpicelli. Diresse, infine, negli anni '50, «La Ricerca scientifica», rivista del CNR.

Tra le molteplici attività si dedicò anche a questioni legate alla stampa, dando vita (1953) all'Unione della stampa periodica italiana, della quale divenne primo presidente. Concluse la sua carriera di funzionario dello Stato con la nomina a consigliere della Corte dei conti, dove restò gli ultimi due anni prima di andare in pensione, nel 1960. Il P. morì a Roma il 24 luglio 1989.

[Florindo Palladino]

Fonti e bibliografia: Università del Molise, Centro di documentazione e ricerca sulla storia delle istituzioni scolastiche, del libro scolastico e della letteratura per l'infanzia, Campobasso, fondo Pantaleo.

EP, vol. VI, p. 11146; SPES, n. 608; TESEO '900, nn. 154, 267 e 314.

Ministero della P.I., La ricostruzione della scuola italiana, dalla fine della guerra alla riforma degli ordinamenti didattici, Roma, Centro didattico nazionale, 1950, passim; S. Linguerri, R. Simili (edd.), Einstein parla italiano, Bologna, Pendragon, 2008, pp. 184-185 e 190-191.