Pallotti Vincenzo

Professioni: Sacerdote, educatore
Ambiti di produzione: Assistenza, cultura religiosa, educazione giovanile, educazione e istruzione popolare
Luoghi di attività: Lazio

Vincenzo Pallotti nacque a Roma il 21 aprile 1795, terzo di dieci figli, da Pietro Paolo e Maria Maddalena De Rossi. Fece i suoi primi studi a S. Pantaleo presso gli Scolopi. Frequentò quindi i corsi dell'università «La Sapienza» dove si laureò in Filosofia e Teologia. Fu ordinato sacerdote il 16 maggio 1818 in S. Giovanni in Laterano. Intrapreso per qualche tempo l'insegnamento universitario, lasciò la possibilità di una prestigiosa carriera, orientandosi verso la propagazione della fede e della carità.

Fu incaricato della direzione spirituale nel seminario romano e in altri collegi e istituti ecclesiastici, come quello di Propaganda Fide, quello inglese, scozzese, irlandese, greco. Si iscrisse a ben trentadue confraternite e sperimentò un vasto campo di spiritualità, emettendo la professione in numerosi Terz'Ordini. Il campo del suo apostolato abbracciò molte realtà sociali e religiose della Roma del suo tempo: ospedali, carceri, caserme, gioventù, poveri, orfani.

Il P. rivolse tuttavia in modo preferenziale il suo ministero verso i ragazzi dei quartieri popolari, facendosi promotore delle scuole serali di religione, di alfabetizzazione, di oratori notturni in favore soprattutto degli «artigianelli», impegnati nelle botteghe di arti e mestieri, avvalendosi della partecipazione dei laici alle opere di apostolato e di attività caritative.

Proprio l'adesione dei laici alle sue iniziative rappresentò la nota caratteristica della sua opera più nota, cioè la Pia unione dell'apostolato cattolico, fondata nel 1835 e a cui diedero la loro adesione alti prelati, i parroci della città e molti laici. Scopo del sodalizio religioso era quello di propagare la fede tra i non cattolici e credenti e di accrescerla tra i cattolici. L'appello suscitò forte risonanza e attivò un movimento molto ampio per la formazione religiosa dei ceti popolari con oratori, scuole e per la tutela della gioventù, degli infermi, dei carcerati, dei minorenni.

Ai giovani artigiani romani il P. insegnò dapprima la religione e prestò l'assistenza spirituale, operando in una scuola di 150 alunni fondata da un laico con lo scopo di fare dei ragazzi degli artigiani preparati. Lo stesso compito espletò presso l'ospizio di S. Maria degli Angeli a circa 400 ragazzi e 300 ragazze e presso l'Opera di Ponte Rotto.

Il P. si impegnò quindi a promuovere e sostenere le scuole notturne avviate fin dal 1819 da Giacomo Casoglio e proseguite, dopo la scomparsa di questi, dall'avvocato Michele Gigli che le guidò fino al 1837, anno della morte anche di quest'ultimo a causa del colera. Al P. va il merito di aver salvato e riorganizzato le scuole notturne, assumendosene egli stesso la direzione. Si industriò, a tal fine, per avere sussidi dai parroci e dai benefattori e accrebbe le rendite delle scuole a 500 scudi, aprendo inoltre una nuova scuola in via dell'Arancio, vicino al Quirinale.

Queste scuole erano in genere divise in tre classi in cui si insegnava a leggere, scrivere, contare e il catechismo. Nella terza classe erano impartite, inoltre, nozioni di geometria, canto e elementi di disegno che potevano essere utili al mestiere poi esercitato. Le ragazze che ambivano a diventare terziarie francescane dovevano anche saper leggere «speditamente» il latino, per recitare l'officio della Madonna e i salmi. Il metodo pedagogico era basato sugli esercizi propri della spiritualità cristiana con una forte connotazione religiosa e morale.

Quando per motivi di salute il P. dovette allontanarsi da Roma, il card. vicario di Roma confermò la Società delle scuole notturne e la pose sotto la direzione di don Carlo Luigi Morichini, al quale già era stata affidata dallo stesso P. Il sacerdote romano morì a Roma il 22 gennaio 1850. Fu proclamato beato da Pio XII nel 1950 e canonizzato da Giovanni XXIII il 20 gennaio 1963.

[Giorgio Rossi]

Fonti e bibliografia: documentazione sul P. è conservata presso l'istituto storico «V. Pallotti», Roma; V. Pallotti, Opere complete, a cura di F. Moccia, Roma, Curia generalizia della SAC, 1964-1997, 13 voll.; Id., Lettere, a cura di B. Bayer, Roma, Curia generalizia della SAC, 1995-2010, 8 voll.

DIP, vol. X, pp. 89-94.

S. Proia, Vincenzo Pallotti, in «L'Album», 1850, n. 13, pp. 97-101; F. Amoroso, Dal nulla al tutto. Il cammino spirituale di Vincenzo Pallotti, Roma, Città nuova, 1981; J. Picca, Formazione cristiana al tempo del Pallotti, in «Apostolato universale», 1999, n. 2; Id., San Vincenzo Pallotti romano, Cinisello Balsamo, Edizioni S. Paolo, 2004; M. Pinasco, Le espressioni di carità al tempo di S. Vincenzo Pallotti, in «Apostolato universale», 2005, n. 14; C. Covato, M.I. Venzo, Scuola e itinerari formativi dallo Stato pontificio a Roma capitale. L'istruzione primaria, Milano, Unicopli, 2007, pp. 29-30 e 223; J. Kupka, San Vincenzo Pallotti e il canonico Giovani Crociani. Appunti per la storia dell'educazione dei giovani nella prima metà del XIX secolo, Roma, Istituto storico «V. Pallotti», 2008.