Nitti Francesco Saverio

Professioni: Professore universitario, uomo politico
Ambiti di produzione: Economia, politica scolastica, scuola professionale
Luoghi di attività: Basilicata, Italia

Francesco Saverio Nitti nacque a Melfi (Potenza) il 19 luglio 1868 da Vincenzo e Filomena Coraggio, in una famiglia della piccola borghesia di tradizioni liberali. Trasferitosi a Napoli, dove frequentò il liceo e in seguito l'università, si laureò in Giurisprudenza nel 1891. L'anno successivo ottenne la libera docenza di Economia politica e nel 1899 venne nominato professore di Scienza delle finanze e Diritto finanziario all'università di Napoli. Nel 1894, assieme a Luigi Roux fondò la rivista «La Riforma sociale».

Nel 1904 venne eletto nelle liste radicali alla Camera dei deputati, dove rimase ininterrottamente fino al 1924, concentrando la sua attività di politico e di studioso sui problemi economici e sociali del Mezzogiorno. Dal 1906 al 1910 partecipò con un ruolo di primo piano all'inchiesta parlamentare sulle condizioni dei contadini nelle province meridionali e nella Sicilia. Dal 1911 al 1914 fu chiamato da Giolitti a tenere l'incarico di ministro di Agricoltura, industria e commercio e dal 1917 al 1919 nel governo Orlando resse il dicastero del Tesoro. Ricoprì, infine, tra il 1919 e il 1920, l'incarico di presidente del Consiglio dei ministri.

Il nome del N. ricorre nelle cronache scolastiche non solo per la sua partecipazione al Consiglio superiore della P.I. (dal 1902 al 1906 e dal 1907 al 1913), ma anche per le appassionate battaglie contro l'analfabetismo e per la riforma del sistema scolastico, che si tradussero nel sostegno alla proposta di avocazione allo Stato delle scuole elementari. Nel 1908 si schierò a favore della mozione Bissolati, che invitava il Governo ad abolire l'insegnamento della religione nella scuola elementare.

Come ministro di Agricoltura, industria e commercio, il N. promosse inoltre a un vasto processo di razionalizzazione e di sviluppo dell'istruzione professionale, riordinando tutte le scuole professionali dipendenti da quel ministero, organizzando un sistema scolastico parallelo, se non antagonista, a quello delle scuole e degli istituti tecnici dipendenti dal ministero della P.I. (legge 14 luglio 1912, n. 854 e R.D. 22 giugno 1913, n. 1014).

Avverso al fascismo, nel 1924 emigrò in Svizzera e successivamente in Francia. Ritornato in Italia dopo il 1945 fece parte dell'Assemblea costituente e dal 1948 alla morte del Senato della Repubblica. Il N. morì a Roma il 20 febbraio 1953.

[Redi Sante Di Pol]

Fonti e bibliografia: carte del N. sono conservate in parte presso l'ACS, Roma (documenti ufficiali) e in parte presso la Fondazione «L. Einaudi», Torino (carte private); altra documentazione in Fondazione Istituto «Gramsci», Roma.

DBI, vol. LXXVIII, ad vocem; EP, vol. V, cc. 8218-8219.

F. Barbagallo, Francesco Saverio Nitti, Torino, UTET, 1984; S. D'Amelio, Francesco Saverio Nitti, Roma-Bari, Laterza, 2003.