Naudet Leopoldina

Professioni: Educatrice
Ambiti di produzione: Educazione femminile
Luoghi di attività: Toscana, Francia, Austria, Veneto

Leopoldina Naudet nacque a Firenze il 31 maggio 1773. Il padre Giuseppe discendeva da una delle più nobili famiglie lorenesi, trasferitasi a Firenze al seguito della corte granducale, quando il duca Francesco aveva permutato i suoi stati della Lorena con la Toscana. Morta la mamma, tedesca di nascita, Leopoldina, all'età di cinque anni, fu affidata con la sorella Maria Luisa alle Oblate agostiniane di S. Frediano. In seguito, le due fanciulle furono mandate in Francia a completare la loro formazione, a Soisson presso le Dame di nostra Signora (1783-1789), dove impararono il francese e il tedesco, ma anche musica e ballo, come era costume per le ragazze nobili di nascita.

Alla morte del padre, Luisa e Leopoldina, di 14 e 15 anni rispettivamente, ritornarono a Firenze, a Palazzo Pitti a servizio della casa arciducale in qualità di cameriste, cioè addette al servizio della granduchessa e dei suoi figli più piccoli. Quando Pietro Leopoldo successe al trono imperiale alla morte di Giuseppe II, seguirono la famiglia imperiale a Vienna. Qui Leopoldina incontrò l'ex gesuita Alberto Von Diessbach, scrittore e fondatore a Torino nel 1778 della società dell'Amicizia cristiana. Si portò in seguito, a 19 anni, a Praga, quando morto Pietro Leopoldo, l'arciduchessa Maria Anna Fernanda fu nominata abbadessa delle Canonichesse di Praga.

Nel 1799, diede vita con l'arciduchessa e la sorella Luisa, alle Dilette di Gesù, comunità seguita da padre Nicolò Paccanari. Nel 1805 Leopoldina si trasferì a Venezia dove abitò con le sue compagne presso il monastero di S. Chiara di Murano. Qui conobbe il canonico Pacetti che le propose di trasferirsi a Verona per collaborare con la marchesa Maddalena di Canossa nell'istituzione che la religiosa stava formando nel ritiro di S. Giuseppe ove restò per otto anni, contribuendo alla formazione delle maestre.

Ma la sua vocazione era di aprire un'istituzione claustrale ispirata a S. Ignazio e dedicata all'educazione delle classi abbienti. Su consiglio di don Gaspare Bertoni, passò nel 1816 all'ex convento di S. Teresa con le suore della nuova fondazione, le Sorelle della Sacra Famiglia, allo scopo di dedicarsi all'educazione della gioventù, attraverso un educandato «per le fanciulle di nobili e civili famiglie» ed una scuola gratuita per le ragazze povere, dirette da Sofia Gagnère. Nel convitto il corso di studi comprendeva calligrafia, aritmetica, intelligenza delle arti e delle lettere, catechismo, lingua toscana, francese, tedesco, disegno, storia sacra, teologia e pratica di economia, princìpi di creanza.

L'approvazione definitiva, imperiale e pontificia, delle Sorelle della Sacra Famiglia avvenne nel 1833, l'anno prima della morte della N. avvenuta a Verona il 17 agosto 1834.

[Mario Gecchele]

Fonti e bibliografia: documentazione sulla N. è conservata presso la casa generalizia delle Sorelle della Sacra Famiglia, Verona.

DIP, vol. VI, cc. 251-254.

N. Dalle Vedove, Dalla corte al chiostro. Donna Leopoldina Naudet fondatrice delle Sorelle della S. Famiglia, Stimmatini, Verona, 1954; Congregatio de causis sanctorum, Leopoldinae Naudet. Positio, Roma, 1994; L. Pazzaglia (ed.), Chiesa e prospettive educative in Italia tra Restaurazione e Unificazione, Brescia, La Scuola, 1994, pp. 86, 94, 96, 98, 109-110, 118-119, 342, 443, 450-457, 460, 464, 467 e 470-471; E. Butturini, Istituzioni educative a Verona tra '800 e '900, Verona, Mazziana, 2002, pp. 56-58; C. Simonelli, Leopoldina Naudet. Sette stanze e un'ouverture, S. Pietro in Cariano, Il Segno dei Gabrielli, 2009.