Murialdo Leonardo

Professioni: Sacerdote, educatore, direttore
Ambiti di produzione: Cultura religiosa, educazione giovanile, istruzione agraria, movimento cattolico, scuola professionale
Luoghi di attività: Piemonte, Italia

Leonardo Murialdo nacque a Torino il 26 ottobre 1828 in una famiglia dell'agiata borghesia torinese. Nel 1850 conseguì la laurea in Teologia presso l'università di Torino. Ordinato sacerdote nel 1851, dedicò gli inizi del suo apostolato all'attività nei primi oratori torinesi: prima in quello dell'Angelo Custode fondato da don Giovanni Cocchi, poi come direttore in quello di S. Luigi, aperto da don Giovanni Bosco. Tra il 1865 e il 1866 trascorse un anno di studio nel seminario parigino di S. Sulpizio, venendo a contatto con le esperienze catechistiche ed educative dei cattolici d'oltralpe.

Tornato a Torino, divenne rettore di un'altra delle imprese avviate da don Cocchi, il collegio degli Artigianelli, istituzione sorta alla fine del 1849 che si proponeva di accogliere, assistere, educare cristianamente e addestrare nel lavoro professionale i ragazzi orfani, poveri e abbandonati. L'istituto offriva ai ragazzi le scuole elementari, un breve tirocinio in qualche laboratorio interno (nell'età tra i 12 e i 14 anni) e poi la formazione professionale vera e propria (dai 14 ai 19 anni). Un certo spazio era naturalmente riservato anche ad altre attività ricreative e formative come i giochi, la ginnastica e il canto, mentre la passeggiata annuale fuori Torino, le feste religiose e le rappresentazioni teatrali rendevano più vario e piacevole il susseguirsi dei giorni dedicati alla scuola e ai laboratori.

Lo sforzo per migliorare la qualità del collegio fu sostenuto da stimolanti confronti con altre realtà educative mediante numerosi viaggi, in Italia e soprattutto all'estero (Francia, Belgio, Inghilterra), compiuti dal M. e dai suoi collaboratori, in specie don Eugenio Reffo e don Giulio Costantino.

Ne beneficiarono le varie istituzioni che dipendevano dal collegio raccolte nell'Associazione di Carità, sorta anch'essa per opera di don Cocchi nel 1850: la colonia agricola di Moncucco (nel 1878 fu «rifondata» dal M. su basi migliori a Rivoli, presso Torino); la casa famiglia per giovani operai, aperta anch'essa dal M. in quello stesso 1878 a Torino e poi estesa anche agli studenti (era la prima in Italia e si modellava su vari esempi visti in Francia); l'istituto educativo di Volvera (Torino, 1881), destinato ad accogliere i ragazzi più piccoli.

Nel giro di un quindicennio, nonostante gravi e croniche difficoltà economiche, il M. riuscì a migliorare le istituzioni già esistenti prima della sua nomina a rettore (1866) e a fondarne di nuove, creando un complesso coordinato di iniziative che accompagnava gli allievi dalle classi elementari (Volvera), attraverso la formazione professionale (collegio degli Artigianelli, colonia agricola), fino all'inserimento nel mondo del lavoro (casa famiglia).

Accanto all'impegno profuso nell'educazione dei giovani, il M. fu attivo come promotore del nascente movimento cattolico subalpino. Egli collaborò coll'Unione operaia cattolica, fondata a Torino nel 1871 e con l'Opera dei Congressi, occupandosi della stampa di orientamento cristiano e appoggiando, in particolare, la nascita nel 1876 del giornale «La Voce dell'operaio», tuttora esistente come «La Voce del popolo».

Dal 1885 in poi il M. si dedicò quasi esclusivamente alla direzione delle sue opere educative e alla cura e allo sviluppo della famiglia religiosa (congregazione di S. Giuseppe) che egli stesso aveva fondato nel 1873.

Campo di attività dei primi confratelli (i «Giuseppini») furono le opere dipendenti dal collegio e le altre che il M. andò via via fondando: l'oratorio del Sacro cuore a Rivoli (Torino, 1880) e i patronati (cioè oratori per ragazzi) di Venezia (1883), Oderzo (1889), Vicenza (1890), Bassano (1891), Rovereto (1894), Correggio (1897). Nel 1899 egli aprì a Modena il collegio del Sacro cuore e un altro oratorio a Carpi. Spesso l'attività educativa dell'oratorio era accompagnata da quella della scuola elementare.

Il M. non elaborò un sistema pedagogico. Come educatore individuò una sua strada nel solco della tradizione pedagogica cristiana, ispirandosi alle suggestioni di altri educatori a lui anteriori o contemporanei: Giuseppe Calasanzio, Francesco di Sales, don Giovanni Bosco, Joseph Timon David, Félix Dupanloup. Il suo stile pedagogico riflette la sua esperienza spirituale, incentrata sulla scoperta personale dell'amore misericordioso di Dio che si traduce in un atteggiamento «di dolcezza, di amorevolezza, di familiarità, di pazienza» con i giovani, anche quando sbagliano.

Gli obiettivi della sua azione educativa sono quelli della formazione morale, civile e religiosa. Occorreva crescere giovani «onesti cittadini, laboriosi e valenti operai, sinceri e virtuosi cristiani». Il fine religioso trovava in lui una forte sottolineatura, compendiata nel motto ne perdantur, «affinché non si perdano». Il metodo e lo stile erano quelli della partecipazione alla vita dei ragazzi «facendosi a ciascuno di essi amico, fratello e padre», cercando di formare, per quanto lo consentivano le modalità educative del tempo, una «famiglia» con gli allievi e gli stessi educatori.

Il M. trascorse gli ultimi anni dedicandosi ai ragazzi delle sue istituzioni e al governo della congregazione, mentre la sua fibra andava indebolendosi a causa di numerosi acciacchi. Il sacerdote torinese morì a Torino il 30 marzo 1900. Fu beatificato il 3 novembre 1963 e proclamato santo il 3 maggio 1970.

[Giovenale Dotta]

Fonti e bibliografia: carte del M. sono conservate nell'Archivio centrale Giuseppino, Roma e nell'Archivio storico del collegio degli Artigianelli, Torino; Epistolario, a cura di A. Marengo, 5 voll., Roma, Libreria editrice Murialdo, 1970-1973 (un ulteriore sesto vol., pubblicato nel 1998, raccoglie le lettere rinvenute negli anni successivi al 1973); Testamento spirituale, a cura di G. Fossati, Roma, Libreria editrice Murialdo, 2010 (1a ed. 1983); Scritti, a cura del Centro storico Giuseppini del Murialdo, 14 voll., Roma, Libreria editrice Murialdo, 1995-2006, con un vol. di Indici (2009).

DBI, vol. LXIV, pp. 432-434; DEP, vol. II, pp. 535-538; DIP, vol. V, cc. 593-597; DSE, p. 778; DSMCI, vol. II, pp. 409-414; EP, vol. IV, cc. 7996-7999; PE, p. 304.

E. Reffo, Vita del T[eologo] Leonardo Murialdo Rettore degli Artigianelli di Torino e Fondatore della Pia Società di S. Giuseppe, Torino, Tip. S. Giuseppe degli Artigianelli, 1903; A. Marengo, Contributi per uno studio su Leonardo Murialdo educatore, Roma, Tip. S. Pio X, 1964; Id., Contributi per uno studio su Leonardo Murialdo fondatore e superiore generale, Roma, Tip. S. Pio X, 1969; G. Dotta, La nascita del movimento cattolico a Torino e l'Opera dei Congressi (1870-1891), Casale Monferrato, Piemme, 1999, passim; Id., La formazione al lavoro nel Collegio Artigianelli al tempo del Murialdo, in Formazione del giovane e preparazione al lavoro, Roma, Libreria editrice Murialdo, 2001, pp. 31-80; Id. (ed.), La pedagogia del Murialdo, Roma, Libreria editrice Murialdo, 2003; Id., Problemi di critica testuale nell'epistolario del Murialdo, Roma, Libreria editrice Murialdo, 2003; Id., Chiesa e mondo del lavoro in età liberale. L'Unione Operaia Cattolica di Torino (1871-1923), Cantalupa, Effatà, 2008; Id., Leonardo Murialdo. Infanzia, giovinezza e primi ministeri sacerdotali (1828-1866), Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2011.