Montessori Maria

Professioni: Medico, educatrice, professore universitario
Ambiti di produzione: Educazione infantile, didattica, pedagogia, pedagogia speciale
Luoghi di attività: Marche, Lazio, Italia

Maria Montessori nacque a Chiaravalle (Ancona) il 31 agosto 1870 da genitori (Alessandro e Renilde Stoppani) di modeste condizioni economiche. Trasferitasi in tenera età con la famiglia a Roma, frequentò la scuola e l'istituto tecnico, manifestando ben presto uno spiccato interesse per la matematica e per le scienze naturali. Al termine degli studi secondari si iscrisse, pur fra molte resistenze dei genitori e dell'ambiente universitario, alla facoltà di Medicina dell'università di Roma.

Conseguita la laurea nel 1896, l'anno successivo, insieme a Giuseppe Ferruccio Montesano con cui stabilì un forte sodalizio scientifico e affettivo, divenne assistente nella Clinica neuropsichiatrica dell'ateneo romano. In questo ruolo iniziò ad occuparsi del recupero dei fanciulli anormali, contribuendo, attraverso studi ed esperienze, a ricercare le cause dell'anormalità psichica e a mettere a punto sistemi e metodi per l'assistenza e il successivo recupero alla vita normale.

In quegli anni intensa fu la sua partecipazione ai dibattiti ed ai convegni pedagogici che si tenevano in Italia (a Torino nel 1898 e a Napoli nel 1902), senza tralasciare di approfondire le esperienze e le sperimentazioni che nel campo della psichiatria si conducevano all'estero. Ebbe modo di conoscere durante i suoi viaggi a Londra e a Parigi i materiali adoperati dai medici francesi Jean-Marc Gaspard Itard ed Edouard Séguin per l'educazione dei soggetti frenastenici.

Gli interessi della M. per i problemi della medicina e della psichiatria e la sua attività di ricercatrice universitaria non le impedirono di dare un significativo contributo al movimento femminista internazionale, rappresentando l'Italia ai congressi di Berlino del 1896 e di Londra del 1900 e pubblicando nel 1899 l'opuscolo La questione femminile e il congresso di Londra.

Frattanto fu incaricata dal ministero della P.I. di organizzare un corso per la rieducazione dei fanciulli frenastenici e nel 1900 venne istituita a Roma, sotto la direzione del Montesano e della M., una Scuola magistrale ortofrenica. Nel 1903 la M. conseguì la libera docenza in Antropologia, con un trattato che poi sviluppò e pubblicò nel 1910, L'antropologia pedagogica.

L'intuizione che i metodi e i materiali usati con i bambini anormali potevano essere estesi con profitto anche a tutti gli altri e che l'educazione doveva basarsi sullo sviluppo fisico, psichico e intellettuale del bambino portò la M. a mettere a punto il metodo dell'educazione infantile che l'ha resa famosa in tutto il mondo. Il metodo si concretizzò nel 1907, quando il 6 gennaio venne aperta a Roma nel popolare quartiere di S. Lorenzo la prima «Casa dei bambini». L'occasione le era stata offerta dall'Istituto romano dei beni stabili, che la incaricò di organizzare nelle case popolari di recente costruzione un certo numero di scuole infantili.

Nel 1909 la M. esponeva il suo metodo nel libro Il metodo della pedagogia scientifica applicato alle Case dei bambini e nel 1916 in L'autoeducazione nelle scuole elementari. Le nuove scuole si moltiplicarono rapidamente in Italia, mentre il suo metodo si diffuse anche all'estero e trovò numerosi ed entusiasti seguaci.

La concezione dell'educazione come mezzo per l'elevazione sociale degli strati più umili della società portò la M. a collaborare con associazioni come l'Associazione per gli interessi del Mezzogiorno e la Società Umanitaria di Milano. Per diffondere le proprie idee ed esperienze educative diede inizio nel 1913 alla lunga serie dei corsi internazionali per la formazione degli insegnanti, mentre nel 1918 a Napoli sorse la Società amici del metodo Montessori, trasformata nel 1924 nell'Opera nazionale Montessori.

Con l'avvento al potere del fascismo e la contemporanea egemonia pedagogica dell'idealismo gentiliano, contrario alla pedagogia scientifica, la M. che nel 1921 aveva pubblicato un Manuale di pedagogia scientifica, si trovò progressivamente isolata ed emarginata da parte del mondo politico e scolastico ufficiale. I suoi stessi ideali umanitari e pacifisti (La pace e l'educazione, 1933) difficilmente potevano coesistere con l'educazione autoritaria, nazionalista e militarista imposta dal regime fascista alla scuola italiana.

Dopo la chiusura della Scuola magistrale «Montessori», creata a Roma nel 1924 per la formazione delle educatrici delle «Case dei bambini», la M. nel 1934 iniziò un volontario esilio, prima in Spagna, poi in Inghilterra e, durante gli anni della seconda guerra mondiale, in India, dove assieme al figlio Mario, creò numerose istituzioni educative e tenne corsi per la preparazione delle insegnanti. In questo periodo la M. si impegnò non solo nell'attività di diffusione del metodo, ma anche nell'approfondimento e nella revisione degli scritti precedenti e nell'ampliamento dei suoi interessi verso l'educazione alla pace, attraverso conferenze e articoli raccolti nel libro Educazione e pace (1949).

Partita da posizioni scientiste e naturaliste, la M., pur senza mai abbandonare l'ideale scientifico e sperimentale del suo metodo, accentuò con il tempo l'aspetto filosofico, etico ed umanitario della sua pedagogia, ponendo infine al centro di essa una fede semplice ma vigorosa nel messaggio cristiano, quale poteva essere compreso dai più piccoli (I bambini viventi nella Chiesa, 1922; La vita in Cristo, 1931; La Santa Messa spiegata ai bambini, 1949).

Tornata in Europa nel 1947 rivide ed aggiornò alcune sue concezioni psicologiche e pedagogiche (Formazione dell'uomo, 1949; The Absorbent Mind, 1949; Il segreto dell'infanzia, 1950; La scoperta del bambino, 1950), mentre per l'infaticabile opera educativa ed umanitaria le furono tributati numerosi riconoscimenti, compresa la candidatura per il Premio Nobel per la pace.

Dopo un breve periodo trascorso ancora nel 1949 in India, la M. si spense improvvisamente il 6 maggio 1952 a Noordwiyk an See, in Olanda, dove si recava abitualmente per brevi periodi di riposo.

[Redi Sante Di Pol]

Fonti e bibliografia: le carte di M. sono conservate principalmente presso l'Association Montessori Internationale (AMI), Amsterdam (Olanda) e presso l'Opera Nazionale Montessori, Roma.

DBI, vol. LXXVI, pp. 166-172; DEP, vol. III, pp. 344-345; DSE, 713-715; EP, vol. III, cc. 7864-7878; PE, pp. 299-300; C. Tornar (ed.), Montessori. Bibliografia internazionale, 1896-2000, Roma, Opera Nazionale Montessori, 2001.

Limitatamente ai testi apparsi dopo il 1960 in lingua italiana: R. Finazzi Sartor, Maria Montessori, Brescia, La Scuola, 1961; G.M. Bertin, Il fanciullo montessoriano e l'educazione infantile, Roma, Armando, 1963; R. Mazzetti, Maria Montessori nel rapporto tra anormali e normalizzazione, Roma, Armando, 1963; A. Leonarduzzi, Maria Montessori. Il pensiero e l'opera, Brescia, Paideia, 1967; G. Broccolini, Difesa del montessorismo, Bologna, Leonardi, 1968; M. Pignatari, Maria Montessori e la sua riforma educativa, Firenze, Giunti, 1970; S. Bucci, Educazione dell'infanzia e pedagogia scientifica. Da Froebel a Montessori, Roma, Bulzoni, 1990; A. Scocchera, Maria Montessori. Quasi un ritratto inedito, Firenze, La Nuova Italia, 1990; C. Tornar, Attualità scientifica nella pedagogia di Maria Montessori, Roma, Anicia, 1991; G. Cives, La pedagogia scomoda: da Pasquale Villari a Maria Montessori, Firenze, La Nuova Italia, 1994; A. Scocchera, Maria Montessori. Una storia per il nostro tempo, Roma, Opera nazionale Montessori, 1997; V.P. Babini, L. Lama, Una donna nuova. Il femminismo scientifico di Maria Montessori, Milano, Angeli, 2000; G. Cives, Maria Montessori pedagogista complessa, Pisa, ETS, 2001; P. Trabalzini, Maria Montessori: da Il metodo a La scoperta del bambino, Roma, Aracne, 2003; C. Tornar, La pedagogia di Maria Montessori tra teoria e azione, Milano, Angeli, 2007.