Modugno Giovanni

Professioni: Professore
Ambiti di produzione: Cultura religiosa, movimento cattolico, pedagogia, socialismo
Luoghi di attività: Puglia

Giovanni Modugno nacque a Bitonto (Bari) il 21 febbraio 1880. Si dedicò giovanissimo all'impegno politico nel Partito socialista dei lavoratori Italiani, poi Partito socialista, per sconfiggere le ingiustizie e sostenere i ceti poveri nel loro riscatto. Nel 1898, a soli 18 anni, fu processato e assolto per aver partecipato ai moti contadini. Nel 1905 si laureò a Napoli in Scienze naturali e nel 1911 in Filosofia, anno in cui sposò Maria Spinelli, compagna e collaboratrice per tutta la vita.

Fin dagli anni universitari Giovanni, per mantenersi agli studi, si dedicò all'insegnamento (Corato, Barletta e Bari); in seguito fu a lungo docente di Filosofia e Pedagogia presso il ginnasio magistrale «Bianchi Dottula» di Bari e quindi nel locale istituto magistrale. Nel primo decennio del '900 intrecciò un'amicizia fraterna con Gaetano Salvemini con cui condivise molte battaglie politiche, anche se la successiva adesione del M. alla fede cattolica e le posizioni laiciste dello storico pugliese avrebbero portato in seguito i due su diversi itinerari ideali. Nel 1913 il M. ne sostenne la candidatura al collegio di Bitonto e Molfetta alle prime elezioni aperte anche ai contadini e ai lavoratori del Mezzogiorno che si caratterizzarono per gli episodi di violenza che misero a rischio la stessa vita del M.

Le basi umanitarie e umanistiche su cui era scaturita la sua adesione al socialismo lo orientarono verso un socialismo popolare, estraneo alla violenza e alla lotta di classe. Queste stesse basi costituirono il nucleo intorno al quale maturò lentamente una profonda revisione ideale e culturale, poi approdata sul finire degli anni '20, come ebbe a dire, «alla fede nel Cristo dei Vangeli, aderendo al cattolicesimo di Manzoni, Rosmini, Don Bosco e Newman».

Si batté con le armi dei miti: l'amore per l'educazione, la lotta contro le camorre, l'iniziazione alla vita dello spirito fatta congiuntamente di pensiero e poesia, di tolleranza, di fraternità, di gentilezza d'animo, di devozione a una causa superiore all'utile del singolo o del clan. Il M. credette fermamente nella necessità di bandire ogni forma di obbedienza dispotica dalla scuola perché ciò creava persone ribelli o servi. Obbedendo al maestro, l'allievo doveva comprendere che «obbedisce alla parte migliore di se stesso, della quale il maestro è solo collaboratore, il sostegno fermo e amorevole».

Collaboratore di giornali e riviste, fu uno dei protagonisti del dibattito politico scolastico d'inizio secolo. Nel 1917, sollecitato da Giuseppe Lombardo Radice, il M. pubblicò Il programma scolastico della nuova democrazia in cui sistematizzò le sue proposte «politiche»: il diritto della scuola per tutti; l'istituzione di asili infantili in ogni comune d'Italia; l'educazione di giovani e adulti sul piano della formazione civica e professionale.

Durante gli anni dell'ascesa al potere del fascismo, dichiarò la sua libertà verso la politica, avendo già da tempo lasciato ogni militanza. Nel 1923 rifiutò la nomina a provveditore agli studi. Il M. orientò il proprio impegno verso i temi dell'educazione morale con i saggi Il problema morale e l'educazione morale (1924) e Liberi e disciplinati (1926). In questi anni collaborò con il Lombardo Radice nel tentativo comune di contrastare la fascistizzazione radicale della scuola. Nel 1930 il pedagogista catanese (già in difficoltà con il regime) chiese al M. di succedergli nella direzione della rivista «L'Educazione nazionale», ma il M. rifiutò.

Dopo il 1925, il cristianesimo divenne progressivamente la fonte di ispirazione per la sua nuova proposta educativa: cercò in esso un terreno concreto su cui basare una formazione del carattere morale, educando i giovani ai valori universalmente validi della democrazia. In stretti rapporti con il pedagogista tedesco Friedrich W. Förster (rapporto che probabilmente incise sulla sua scelta religiosa), proprio a questi dedicò la sua opera più celebre F.W. Förster e la crisi dell'anima contemporanea (1931). Oltre che con il Förster, il M. coltivò rapporti con altri intellettuali a lui coevi tra cui anche Jacques Maritain.

Colpito da vari e dolorosi eventi familiari (soprattutto nel 1933 la morte dell'unica figlia di soli 23 anni), si avvicinò per il tramite di Vittorino Chizzolini con cui intrattenne un fitto carteggio, alla rivista «Scuola italiana moderna» (SPES, n. 1030) e, più ampiamente, alla casa editrice La Scuola di Brescia con cui avrebbe negli anni seguenti pubblicati i suoi libri. Nel 1935 uscì il suo capolavoro pedagogico Religione e vita, cui fecero seguito Religione e morale nella scuola e nella vita del fanciullo (1940) e il Corso di religione (1942) in collaborazione con Augusto Baroni e altri nell'immediato dopoguerra.

Alla riconquista della libertà il M. si dedicò al dibattito politico pedagogico e culturale nell'ambito della nascente Democrazia cristiana, fondando anche una scuola di formazione politica per i giovani. Collaborò con Aldo Moro a Bari e con l'Azione cattolica, il cui ruolo a suo avviso, non doveva restringersi a un'azione di stretto collateralismo verso il partito dei cattolici, ma contribuire a sostenerne le motivazioni di fondo. Il M. morì a Bari il 18 marzo 1957 e nel giugno 2005 si è concluso il processo di beatificazione.

[Rossella Andreassi]

Fonti e bibliografia: Biblioteca nazionale, Bari, fondo Modugno.

DBI, vol. LXXV, pp. 249-251; EP, vol. IV, cc. 7812-7817; PE, pp. 297-298.

M. Modugno et al., Pedagogia e vita di Giovanni Modugno. Saggi e testimonianze di p. M. Barbera [et al.]. Appunti per una biografia, Brescia, La Scuola, 1961; M. Spinelli Modugno, Giovanni Modugno: io cerco l'eterno, Bari, Editoriale universitaria, 1967; G. Santomauro, G. Modugno attraverso gli inediti, in «La Rassegna pugliese», 1969, nn. 4-5, pp. 149-168; V. Caporale, Giovanni Modugno: un pedagogista del Sud, Bari, Cacucci, 1995; V. Angiuli, La catechesi nella diocesi di Bari, dagli inizi dell'800 al Vaticano II, 1823-1962, Bari, Edipuglia 1997, pp. 110-111; D. Saracino, Giovanni Modugno. Politica cultura e spiritualità in un cercatore di Cristo, Bari, Stilo, 2003; L. Pazzaglia (ed.), Editrice La Scuola. Catalogo storico. 1904-2004, Brescia, La Scuola, 2004, pp. 151-153; V. Caporale, Pedagogia e vita di Giovanni Modugno, Bari, Cacucci, 2006; G. Micunco, La bella battaglia. Santità e laicità in Giovanni Modugno (1880-1957), Bari, Stilo, 2006.