Mioni Ugo

Professioni: Sacerdote, scrittore
Ambiti di produzione: Letteratura per l'infanzia, movimento cattolico, pedagogia, pedagogia religiosa
Luoghi di attività: Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Toscana, Italia

Nato a Trieste il 16 agosto 1870, figlio di un marinaio, Ugo Mioni frequentò il seminario di Gorizia e proseguì gli studi a Roma nell'università Gregoriana. Nel 1893 fu ordinato sacerdote. Rientrato a Trieste, si dedicò al magistero pastorale in una parrocchia di centro città, insegnando contemporaneamente catechismo nelle scuole locali e nel seminario diocesano.

Nel nuovo clima della Rerum Novarum, fu particolarmente attivo nel campo dell'animazione cattolica: fondò il circolo giovanile «C. Ferrini» e fu ispiratore del circolo «S. Pietro Claver». Promotore della buona stampa, fu prima proprietario de «L'Amico» (1895), periodico di letture educative per i giovani, e poi fondatore de «Il Globo» (1908). Nel 1920 promosse il settimanale «Vita nuova», ma fu amareggiato perché non ne ebbe la direzione effettiva. Forse a causa di questa delusione e per allontanarsi dalle «piccole petulanze peculiari degli angusti ambienti clericheggianti» si trasferì da Trieste ad Alba, presso la giovane congregazione di don Giacomo Alberione, impegnata proprio sul fronte della stampa e dell'editoria cattolica, esperienze che gli erano particolarmente congeniali.

In seguito si stabilì a Pisa, dove tenne, tra l'altro, un ciclo di conferenze per maestri sull'insegnamento della religione, appena reintrodotto nella scuola dalla riforma scolastica del 1923. L'argomento non gli era nuovo, perché aveva già pubblicato a Vienna un Corso di religione per le scuole cittadine (1909). In seguito avrebbe scritto altri due lavori: Il metodo dell'istruzione religiosa (1924), nonché il manuale Corso di religione per alunni di scuole medie e persone colte (1926). Nel 1932 diventò terziario regolare dell'ordine dei domenicani a Fiesole e non si spostò più dalla Toscana.

Per quanto «alieno dalle utopie irredentiste», fu fervente sostenitore della civiltà e della cultura italiana. Il suo impegno principale si svolse tuttavia in difesa della Chiesa, che egli vedeva in trincea, a causa dei movimenti massonici e socialisti del suo tempo. Buon conoscitore della cultura araba e cinese, fu un lavoratore infaticabile in grado di dar vita a una produzione letteraria di oltre 400 pubblicazioni, che spaziarono in vari campi: scritti agiografici, libri di divulgazione religiosa, meditazioni, commedie, appunti di viaggio, ma soprattutto romanzi per ragazzi, in specie di avventure esotiche ed in terre lontane, apparsi con vari editori.

Nello scritto Confidenze di amico (1906), il M. spiegò che la letteratura di viaggi ed avventure «deve istruire dilettando ed entusiasmare il giovane lettore per i grandi ideali». Per realizzare questo principio, i suoi romanzi oscillano tra l'educativo-morale e il moralistico e per questo motivo sono andati incontro a critiche severe, anche recenti. È stata avanzata, in particolare, l'ipotesi che egli abbia attinto dai libri da Karl May (1842-1912), l'ideatore di Mano-di-Ferro, autore di romanzi per ragazzi, scrittore pressoché sconosciuto allora in Italia e riscoperto solo negli anni '60 del secolo scorso.

Fu più qualificato, anche se meno noto e sebbene non manchino venature moralistiche, il suo discorso pedagogico. In Lettere ad un giovane studente (1913), Educatori proposti a maestri e scolari (1925), e soprattutto nelle opere scritte in età matura, Manuale di Sociologia (1932) e Il Tesoro di famiglia. Libro di istruzione e conforto per le famiglie della rinnovata Italia (1934), espresse a più riprese il principio che il risultato conclusivo di un processo educativo non poteva che essere «la perfetta corrispondenza tra azione e convincimento».

Nei suoi scritti, pagine intense furono dedicate all'educazione della volontà e del carattere. Conosceva Tommaseo, Kant, Goethe, Tolstoj e li citava, soprattutto nel Manuale, a conforto dei propri argomenti. Dedicò pagine apprezzabili alla famiglia, che doveva essere posta prima della scuola, perché rappresentava la «radice profonda di ogni società civile». L'educazione del bambino andava iniziata in tenerissima età ed il ricorso alla balia abbandonato, perché solo restando con le loro madri i figli avrebbero potuto crescere bene.

Pur condividendo l'importanza dell'insegnamento pubblico, manifestò il timore che la scuola potesse rappresentare un centro di propaganda ideologica avverso alla Chiesa. Nei suoi scritti espresse anche i propri convincimenti metodologici e illustrò i doveri degli insegnanti.

Fu un ammiratore di don Giovanni Bosco, al quale dedicò un lavoro (S. Giovanni Bosco l'apostolo della gioventù, 1934), con un vivo elogio del metodo preventivo praticato dal fondatore dei Salesiani. Difese il diritto della donna all'istruzione ed al lavoro e sostenne l'opportunità dell'educazione sessuale, che affidava alla famiglia e non alla scuola. Il M. morì a Montepulciano (Siena) il 7 febbraio 1935.

[Claudio Desinan]

Fonti e bibliografia: documentazione sul M. è conservata presso la biblioteca del Seminario di Trieste; L'autobiografia di mons. Dott. U. Mioni, Trento, Tip. Vescovile, 1906.

DSMCI, vol. III/2, p. 563.

I. Marchetti, E. Petrini, Buonincontro. Guida critico-storica e antologia della letteratura per ragazzi italiana e straniera, Firenze, Le Monnier, 1963, p. 266; S. Monti Orel, I giornali triestini dal 1863 al 1902, Trieste, LINT, 1976, pp. 448-449; T. Bressan, Letteratura giovanile e per l'infanzia, in Enciclopedia monografica del Friuli-Venezia Giulia, Udine, Istituto per l'Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia, vol. III, parte II, 1979, p. 1301; P. Blasi, Scrittore per il Vangelo, Ugo Mioni (1870-1935), Trieste, Società istriana di archeologia e storia patria, 1985; C. Desinan, Ugo Mioni educatore, in Monsignor Ugo Mioni scrittore, Trieste, Società istriana di archeologia e storia patria, 1986, pp. 41-60, con l'intera bibliografia dello scrittore triestino; P. Zovatto, Ugo Mioni scrittore popolare, Trieste, Centro studi storico-religiosi Friuli-Venezia Giulia, 1988; S. Tramontin, Ugo Mioni, in Cattolici a Trieste, nell'impero austro-ungarico, nell'Italia monarchica e fascista, sotto i nazisti, nel secondo dopoguerra e nell'Italia democratica, testi di Angelo Bartolomasi et al., Trieste, LINT, 2003, p. 40; P. Boero, C. De Luca, La letteratura per l'infanzia, Roma-Bari, Laterza, 2009, pp. 85-87, 124 e 359.