Ballario Tosi Pina

Professioni: Professoressa, scrittrice, traduttrice
Ambiti di produzione: Letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Piemonte

Pina Ballario nacque a Novara il 26 gennaio 1899, da Angelo, musicologo (che trasmise alla figlia la passione per la musica), e Rosa Pianca, maestra elementare. Percorsi gli studi classici nella città natale, si iscrisse all'università di Torino ove nel 1921 conseguì la laurea in Lettere. A ridosso della laurea Pina pubblicò il primo romanzo, Se trovassi l'ignoto, e nel 1923 compose il suo unico libro di versi, I canti della mia solitudine. L'anno prima si era sposata con l'industriale milanese Carlo Tosi con relativo trasferimento nella città lombarda.

A Milano Pina si occupò della famiglia, del figlio Gianfranco e si inserì in una rete di rapporti culturali interessanti con scrittori come Ada Negri, Massimo Bontempelli, Dino Buzzati. Intrattenne inoltre rapporti epistolari con autori francesi come Pierre Loti e a coltivare amicizie novaresi come quelle con Enrico Emanuelli e il deputato e medico chirurgo Corrado Bonfantini. Con il passare del tempo meno felice divenne la vita di famiglia per la notevole differenza di interessi fra i due coniugi, tanto da optare per la separazione decisa nel 1933, con il ritorno di Pina a Novara insieme al figlio. Qui cominciò l'attività di insegnante di Lettere nelle scuole secondarie, prima all'istituto tecnico e poi presso il liceo classico (1934-1947) ove aveva studiato (nel secondo dopoguerra si trasferirà all'istituto «Mossotti» ove resterà fino al pensionamento, nel 1967).

In quegli anni la B. aderisce a iniziative del fascismo giudicate positive, come l'Opera nazionale maternità e infanzia, di cui diviene responsabile a Novara. Ma l'impegno a lei più congeniale risulta quello letterario e il settore preferito è quello adulto (con numerosi romanzi dedicati alla tematica dell'amore), nonostante sia stata poi riconosciuta dalla critica quasi unicamente come scrittrice per l'infanzia. La sua compromissione con il fascismo appare più netta nelle opere scritte per i bambini e i ragazzi.

In linea con le imprese del regime sono infatti le opere pubblicate con la casa editrice milanese La Prora: Nassubi aquilotto del Tigrai (1936); Ragazzi d'Italia nel mondo (1938) e il suo romanzo più noto, I disperati della Guardia ispirato ad azioni coraggiose di fanciulli durante l'impresa di Fiume premiato ex-aequo con Jagul e Pali di Daria Banfi Malaguzzi Valeri al primo convegno sulla letteratura infantile e giovanile di Bologna nel 1938.

Nel contempo la B. non dimentica di promuovere la lettura: si occupa, a Novara, dal 1930 al 1940 della «Fiera del libro», si reca a Tripoli, negli Stati Uniti e in Russia, si interessa molto di cinema, di cui tratta in convegni e congressi.

Legata al «Corriere dei piccoli», a partire dall'ultimo scorcio degli anni '30 inizia la collaborazione con Mondadori (La casa del diavolo, poi Il sole non cessa di splendere e quindi Re di cuori; più tardi verranno le traduzioni di Peter Pan, di Wilde, Ruskin e de La capanna dello zio Tom). Non manca qualche incursione tra i libri di testo: nel 1939 esce un'Antologia di racconti e novelle per la scuola media, nel 1941 appare il testo unico di Stato per la seconda elementare «delle scuole e dei centri urbani», Quartiere Corridoni, con illustrazioni di Bruno Angoletta.

Alla collaborazione con le principali riviste mondadoriane la B. associa interessi verso la natura e i luoghi a lei cari del Piemonte. Sono del 1939 Nell'incanto del Cusio e del Verbano, Vette e valli dell'Ossola operosa e Fra i colli e le risaie intorno a Novara. Più tardi sarà la volta di Novara senza pace (1959). Tenuto conto dell'abituale velo di silenzio diffuso sul passaggio dal fascismo al dopoguerra di personaggi conosciuti, sembra che anche la B. abbia visto la sua produzione letteraria d'anteguerra sottoposta al tribunale dell'epurazione, senza tuttavia subire danni effettivi.

La scrittrice continua comunque un'intensissima attività. Nel 1961 pubblica L'erba cresce d'estate: storia della repubblica dell'Ossola. Il suo ultimo libro è Gli ultimi giorni di Minipolis, ma lascia un'ulteriore eredità, un suo libro (postumo) poco citato. Si intitola Un ladro in Paradiso: storia incredibile, ma vera, di due personaggi che sembrano inventati (1984). Nella scheda bibliografica di quella che sembra essere la prima edizione, tra i «soggetti» è indicato il nome di Rina Musso Del Ponte attiva durante i più tragici anni di guerra a Novara e medaglia d'oro al valor civile. Questa indicazione sembra dare un solido appoggio al fatto che quest'opera della B. non sia solo un racconto, ma una testimonianza dell'eccidio del 13 agosto 1944, quando furono uccisi da appartenenti alla X Mas e da soldati tedeschi dodici giovani italiani. Vengono citate espressamente diverse pagine di Un ladro in paradiso in cui è riportato, con il linguaggio della scrittrice ma con le referenze oggettive credibili, il racconto dei fatti accaduti. Il nome dell'autrice precede il titolo ed è quello della B. La scrittrice si era frattanto spenta a Milano, presso il figlio medico, il 16 maggio 1971.

[Renata Lollo]

Fonti e bibliografia: documentazione sulla B. è conservata presso l'Archivio storico Giunti, Firenze, fondo Bemporad.

Annuario a.s. 1965-1966 Istituto tecnico statale «Mossotti», Novara, Tip. P. Riva Ï C., 1966, pp. 50-52; C. Speziale, Pina Ballario, scrittrice novarese, tesi di laurea, Università Cattolica, Facoltà di Magistero, a.a. 1974-1975; A. Faeti, Letteratura per l'infanzia, Firenze, La Nuova Italia, 1977, pp. 82-83; R. Barisonzo, Pina Ballario. Narrò di dame e cavalieri, in «Novaresi bella gente-due», 1991, pp. 16-17; L. Barbeta, L'opera di Pina Ballario, tesi di laurea, Università del Piemonte Orientale, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 2002-2003; A. Palumbo, A place in the Sun. Africa in Italian colonial culture from post-unification to the present. Introduction Italian Colonial Cultures, Los Angeles, University of California Press Berkeley, 2003, p. 8; P. Boero, C. De Luca, La letteratura per l'infanzia, Roma-Bari, Laterza, 2009, pp. 199-200; M. Colin, Les enfants de Mussolini. Littérature, livres, lectures d'enfance et de jeunesse sous le fascisme. De la Grande Guerre à la chute du régime, Caen, Presses universitaires de Caen, 2010, ad indicem.