Michelini Giovanni Battista

Professioni: Avvocato, uomo politico, educatore
Ambiti di produzione: Agricoltura, educazione popolare, politica scolastica, scuola normale, stampa scolastica
Luoghi di attività: Piemonte

Giovanni Battista Michelini, conte di S. Martino e di Ripalta, nacque a Levaldigi, frazione di Savigliano (Cuneo) il 28 giugno 1797. Laureatosi in Giurisprudenza all'università di Torino, si distinse per i suoi interessi agrari: i soggiorni all'estero durante l'esilio, conseguente al coinvolgimento nei moti del 1821, gli consentirono infatti di approfondire la conoscenza delle più moderne tecniche di coltivazione. Rientrato a Torino, operò, come membro dell'Associazione agraria subalpina, di cui fu anche presidente, allo scopo di promuovere la diffusione, in Piemonte, dei principi del liberalismo economico. Nel 1833 pubblicò, in un opuscolo, un progetto di riforma della legislazione forestale che meritò l'attenzione e la lode da Gian Domenico Romagnosi.

Negli anni '40 aderì alle iniziative editoriali di Lorenzo Valerio favorevoli all'educazione delle classi più povere: secondo il Sarti (pp. 663-664) fu l'autore dell'articolo che, comparso sulle «Letture popolari» (SPES, n. 634) con il titolo Di alcuni mezzi di diffondere l'istruzione, offrì alla censura il pretesto per sospendere, nel 1841, le pubblicazioni del periodico. Una serie di contributi, relativi allo stato dell'istruzione pubblica nelle diverse zone della penisola, apparve, nel 1845, sulle pagine dell'«Educatore primario» (ivi, n. 421).

Consigliere comunale e poi sindaco di Centallo, il M. venne eletto consigliere provinciale a Cuneo: è in questa veste che maggiormente si occupò di istruzione pubblica e istruzione popolare. Il suo nome è legato a uno dei primi progetti, elaborati nel regno di Sardegna, per l'avvio di una scuola normale: nel 1842, a nome degli amministratori cuneesi, si fece infatti portavoce di una proposta che, non accolta per il momento dalle autorità scolastiche competenti, conteneva precise indicazioni anche in merito all'identità del direttore ( Luigi Alessandro Parravicini) e dei professori ( Vincenzo Troya e Remigio Pelleri).

Uomo della sinistra parlamentare, di sentimenti democratici e anticlericali, fu deputato alla Camera dal 1848 al 1876, anno in cui ottenne la nomina a senatore: tra i numerosi interventi, va segnalato quello del 17 gennaio 1857 con la presentazione di un ordine del giorno sulla libertà di insegnamento, destinato ad incidere positivamente sulle sorti del disegno di legge del ministro Giovanni Lanza in ordine al riordino amministrativo della pubblica istruzione. Il M. morì a Torino il 4 maggio 1879.

[Maria Cristina Morandini]

Fonti e bibliografia: T. Sarti, Il Parlamento subalpino e nazionale, Terni, Tip. dell'Industria, 1890, pp. 663-664; SPES, nn. 421 e 634.

R. Berardi, Giovan Battista Michelini, in «Bollettino della Società di studi storici, archeologici e artistici della Provincia di Cuneo», 1950, n. 27, pp. 27-37; M.C. Morandini, Scuola e nazione. Maestri e istruzione popolare nella costruzione dello Stato unitario (1848-1861), Milano, Vita e pensiero, 2003, pp. 35 e 111-113; G. Chiosso, Carità educatrice e istruzione in Piemonte. Aristocratici, filantropi e preti di fronte all'educazione del popolo nel primo '800, Torino, SEI, 2008, pp. 275-276.