Balducci Ernesto

Professioni: Sacerdote, scrittore
Ambiti di produzione: Cultura ed educazione religiosa, educazione giovanile, filosofia, pedagogia, Scolopi
Luoghi di attività: Toscana, Italia

Ernesto Balducci nacque il 4 agosto 1922 a S. Flora (Grosseto), piccolo paese di minatori sul monte Amiata, luogo fondamentale per la sua formazione umana, civile e religiosa. Da quell'ambiente, segnato dal sacrificio, dalla dedizione al lavoro e da una fede intessuta di laicità, infatti, il B. trasse i princìpi ispiratori della sua religiosità e della sua vita.

Entrò giovanissimo con una borsa di studio nel collegio degli Scolopi; in seguito decise di prendere i voti e di diventare sacerdote (26 agosto 1944). La prima formazione culturale si svolse negli ambienti del cattolicesimo letterario fiorentino, dominati dalla figura di Papini e dall'esperienza del «Frontespizio». Docente di Lettere nelle Scuole pie fiorentine, nei primi anni '50 si laureò presso l'università di Firenze con Attilio Momigliano con una tesi su Fogazzaro, poi pubblicata (1952), scelta che indicava un vivo interesse non solo per la letteratura, ma anche per le tematiche religiose più avanzate.

Operò inizialmente nell'Azione cattolica e collaborò alla rivista «L'Assistente ecclesiastico», ma da tali ambienti prese gradualmente le distanze per avvicinarsi all'esperienza culturale e politica di Giorgio La Pira, con il quale collaborò nei gruppi giovanili della S. Vincenzo. Nel frattempo promosse l'associazione «Cenacolo» nella cui impostazione la carità tradizionale s'intrecciava con l'analisi dei problemi sociali e una salda formazione teologica e spirituale. Fin da queste esperienze si coglie la sensibilità educativa del B. ispirata alla dimensione comunitaria, vissuta con intensità di rapporti e rispetto della libertà di ciascuno.

Spinto dall'arcivescovo Giovan Battista Montini, partecipò nel 1957 alla missione di Milano insieme a padre David Maria Turoldo e a don Primo Mazzolari e da quegli anni cominciò a collaborare a trasmissioni radiofoniche. Nel 1958 fondò «Testimonianze», rivista destinata a divenire un punto di riferimento del cattolicesimo progressista e di una parte della sinistra italiana. L'obiettivo era quello di dar voce all'esigenza di apertura sociale e di dialogo che cresceva all'interno del mondo cattolico, in particolar modo in quello giovanile. Il B. fu direttore del periodico fino all'agosto del 1961 e in seguito condirettore (settembre 1961-maggio 1966).

In linea con il principio dell'educazione liberatrice, sulle pagine della rivista lo scolopio toscano propose la creazione di una scuola popolare basata su valori solidaristici mutuati dalla tradizione operaia. In tale direzione le tesi anti istituzionali di Ivan Illich, l'idea di coscientizzazione di Paulo Freire e il costante riferimento a don Lorenzo Milani costituirono importanti punti di riferimento, soprattutto in relazione alla critica alla scuola occidentale e capitalistica e per l'importanza assegnata alla dimensione educativa comunitaria.

Tali affermazioni sarebbero confluite in seguito nell'ipotesi balducciana di un'educazione per la società planetaria. Il B. sosteneva inoltre la forza educativa della comunità familiare, luogo d'amore, della comunità civile, luogo di amicizia, e della comunità scolastica, luogo di educazione. Questi tre aspetti contribuivano secondo il padre scolopio a definire l'uomo planetario, l'utopia a cui il B. dedicò gli ultimi anni della sua vita.

Nel 1959, su pressione del S. Uffizio, venne trasferito a Frascati e poi a Roma, dove insegnò Storia della chiesa nello Studentato teologico nazionale degli Scolopi e qui visse la stagione del concilio. Nel 1963 fu processato e condannato dalla corte d'appello di Firenze per apologia dell'obiezione di coscienza al servizio militare. Questa condanna, come quella di don Milani, segnò una frattura nel cattolicesimo fiorentino e italiano. Dopo un colloquio privato con Paolo VI, nel 1964 fu autorizzato a tornare a Firenze e a insegnare filosofia nel liceo delle Scuole pie fiorentine.

Impegnato inizialmente a sostenere le istanze innovatrici del concilio (Cristianesimo e cristianità, 1963), in seguito egli divenne molto più critico verso le speranze di riforma della Chiesa. Tale consapevolezza, maturata anche in seguito al mutato clima culturale degli anni '70, portò la riflessione del B. verso quella svolta che egli stesso definì «antropologica o planetaria». Nel frattempo proseguì l'attenzione verso le tematiche educative e scolastiche come convinto fautore della gestione sociale della scuola, che sembrava segnare il definitivo passaggio dalla scuola di élite a quella di massa. Ma soprattutto il B. fu tra i primi a valorizzare l'insegnamento di don Milani e a sottolineare il significato profetico-pedagogico della sua esperienza, in grado, a suo avviso, di mettere in discussione la scuola italiana nel suo assetto istituzionale, nei metodi e nei suoi contenuti.

Negli anni successivi l'impegno del padre scolopio si orientò verso i temi della pace di cui sono documento i convegni di «Testimonianze», la fondazione delle Edizioni cultura della pace (1986) e i testi scritti nell'ultimo scorcio della sua vita: L'uomo planetario (1985) e Le tribù della terra (1991), affiancati dalle biografie di Gandhi (1988) e di Francesco d'Assisi (1989), la cui spiritualità fu una delle fonti ispiratrici del B., e dal volume La terra del tramonto (1992). In questi scritti il sacerdote offriva un'impegnata testimonianza di ecumenismo interreligioso, interpretabile come espressione di un auspicato cattolicesimo mondialista.

Va infine ricordato l'impegno del B. nel campo dei libri scolastici con il manuale di educazione civica Cittadini del mondo (con P. Onorato, 1981) e il corso di storia della filosofia, Storia del pensiero umano (1986), uno tra i primi testi italiani dichiaratamente non eurocentrico. Il B. morì il 25 aprile 1992 in seguito alle gravi conseguenze di un incidente stradale nei pressi di Faenza.

[Elisa Mazzella]

Fonti e bibliografia: carte del B. sono conservate presso l'omonima Fondazione, Fiesole (Firenze); E. Balducci, Il cerchio che si chiude. Intervista autobiografica, a cura di L. Martini, Genova, Marietti, 1986; B. Bocchini Camaiani, M. Galfrè, N. Silvestri (edd.), Percorsi d'archivio: l'archivio di Ernesto Balducci, Firenze, Regione Toscana-Fondazione Balducci, 2000; A. Cecconi, Ernesto Balducci: bibliografia critica, 1956-2002, S. Domenico di Fiesole, Fondazione «E. Balducci», 2002.

DSMCI, app., pp. 234-236; EP, app., cc. 123-126.

M.C. Giuntella, «Testimonianze» e l'ambiente cattolico fiorentino, in S. Ristuccia (ed.), Intellettuali cattolici tra riformismo e dissenso, Milano, Comunità, 1975, pp. 229-315; «Testimonianze», 1992, nn. 347-349 (numero monografico); L. Grassi (ed.), La pace come «ideale storico concreto», S. Domenico di Fiesole, Edizioni Cultura della pace, 1994; E. Balducci, L'insegnamento di don Lorenzo Milani, a cura di M. Gennari, Roma-Bari, Laterza, 1995; A. Cecconi, Ernesto Balducci. Cinquant'anni di attività, Firenze, Libreria Chiari, 1996; Id. (ed.), Educazione come liberazione. L'educatore e il sacerdote attraverso i suoi scritti, Firenze Libreria Chiari, 1999; M. Bassetti, S. Saccardi (ed.), Ernesto Balducci: attualità di una lezione, in «Testimonianze», 2002, nn. 421-422 (numero monografico); B. Bocchini Camaiani, Ernesto Balducci: la Chiesa e la modernità, Roma-Bari, Laterza, 2002; Ead. (ed.), Ernesto Balducci: la chiesa, la società, la pace, Brescia, Morcelliana, 2005; E. Balducci, Educare alla mondialità. Conversazioni su Don Lorenzo Milani, Firenze, Giunti, 2007; M. Bassetti (ed.), Ascoltare il respiro del mondo. Il lungo rapporto di Ernesto Balducci con «Testimonianze», in «Testimonianze», suppl., 2007, n. 451; P. De Marco (ed.), La Pira, don Milani, padre Balducci. Il laboratorio di Firenze nelle scelte pubbliche dei cattolici dal fascismo a fine Novecento, Roma, Editore Magna carta, 2009; L. Grassi, S. Saccardi (edd.), Sul crinale della storia. A confronto con Ernesto Balducci 20 anni dopo, in «Testimonianze», 2012, nn. 481-482 (numero monografico).