Mazzetti Giuseppe Maria

Professioni: Sacerdote, vescovo, professore, funzionario ministeriale
Ambiti di produzione: Politica scolastica
Luoghi di attività: Abruzzo, Campania

Giuseppe Maria Mazzetti nacque a Chieti il 30 dicembre 1778. Dopo aver frequentato nella città natale le scuole degli Scolopi, si iscrisse nel 1794 alla facoltà di Medicina dell'università di Napoli dove si laureò nel 1801. Trasferitosi a Roma, per assecondare la vocazione religiosa, completò gli studi teologici nel 1807, anno in cui ricevette l'ordinazione sacerdotale ed entrò a far parte dei Carmelitani calzati presso il convento S. Martino di Roma. Nel giro di poco meno di un ventennio, il M. divenne figura di spicco nella Curia romana, ricoprendo vari ruoli: docente di Teologia, consultore delle congregazioni dell'Indice, della Correzione dei libri orientali e dell'Inquisizione, redattore degli statuti e dei programmi educativi dell'Istituto politecnico di Tuscania, dove si era ritirato volontariamente nel 1825.

Gli anni '30 coincisero con il periodo di massima attività del M., tanto nella gerarchia ecclesiale quanto nella vita politica e istituzionale. Dal 1836 al 1837 fu vescovo della diocesi di Aquino, Sora e Pontecorvo; nel 1838 arcivescovo di Seleucia. Nel frattempo, re Ferdinando II, ottenuta dal pontefice la dispensa dagli uffici ecclesiastici di mons. M., lo richiamò a Napoli con l'incarico di presiedere all'università e al sistema delle scuole.

Qui mons. M. promosse, in particolare, l'istituzione di pubbliche scuole di Agricoltura, Nautica e Geometria; istituì nuove cattedre di insegnamento (come quella di Economia politica). Nel 1837 presentò il Progetto di riforma del regolamento di Pubblica Istruzione cui fecero seguito altri scritti in tema (Quadro di studi rudimentali ordinati ed esposti con opportune dichiarazioni, 1840; Considerazioni intorno al metodo degli studi del progetto di riforme per la Pubblica Istruzione, 1842) che si proposero il difficile compito di trovare un equilibrio tra le caute innovazioni e la conservazione del precedente sistema pubblico di insegnamento. Contrastato dall'allora ministro dell'Interno Nicola Santangelo, i progetti del M. naufragarono tuttavia senza rimedio.

Ai gravosi compiti del governo scolastico, mons. M. aggiunse quello di componente della consulta teologica istituita da papa Pio IX per la definizione del dogma dell'Immacolata Concezione, facendosi notare per la proposta audace espressa in quella circostanza di sospendere la promulgazione del dogma, onde evitare ulteriori fratture con i cristiani delle Chiese separate, in particolare con i protestanti.

Terminati i lavori della consulta teologica e prima dell'abbandono della carica di presidente della P.I., avvenuto su richiesta del sovrano solo nel 1848, mons. M. si spostò via via su posizioni più conservatrici, come dimostra la decisione di chiudere la scuola privata di Bertrando Spaventa, provvedimento motivato dal M. con l'accusa di un utilizzo dell'università a fini di lucro personale. Il M. morì a Napoli il 14 luglio 1850.

[Raffaele Tumino]

Fonti e bibliografia: AS Napoli, Ministero della P.I., b. 22, f. 294; AS Palermo, Ministero e real segreteria di Stato, Commissione suprema della P.I. in Sicilia (1810-1848), b. 13, f. 42.

R. Aurini, Dizionario bibliografico della gente d'Abruzzo, ristampa, Colledara, Andromeda Editrice, 2002, vol. IV, pp. 148-156.

V. Apreda, Elogio funebre di Mons. G.M. Mazzetti, Napoli, Vara, 1850; L. del Pozzo, Cronaca civile e militare delle due Sicilie sotto la dinastia borbonica dall'anno 1734, Napoli, Stamp. Reale, 1857, p. 588; G. De Sivo, Storia delle Due Sicilie, 1847-1861, Verona, Tip. Vicentini e Franchini, 1865, p. 31; G.M. Monti, A. Zazo, Da Roffredo di Benevento a De Sanctis, Napoli, ITEA, 1926, ad indicem; A. Zazo, L'istruzione pubblica e privata nel napoletano 1767-1860, Città di Castello, Il Solco, 1929, pp. 212-213; F. De Sanctis, La giovinezza, Torino, Einaudi, 1961, pp. 96 e 226; G. Broccolini, Giuseppe Maria Mazzetti pedagogista carmelitano, in «Pedagogia e vita», 1967, n. 5, pp. 132-141; F. Tessitore, La cultura filosofica tra due rivoluzioni 1799-1860 e R. Franchini, La cultura a Napoli dal 1860 al 1960, in Storia di Napoli, Napoli, Esi, 1972, vol. IX, pp. 225-294; vol. X, pp. 161-216; G. Addeo, La stampa periodica napoletana nel decennio francese, in «Archivio storico per le Province napoletane», 1997, vol. V, pp. 399-530; E. Corbi, L'istruzione a Napoli dal 1806 al 1860, Lecce, Pensamultimedia, 1998, pp. 41-52.