Martinazzoli Antonio

Professioni: Professore, direttore
Ambiti di produzione: Pedagogia, pedagogia speciale
Luoghi di attività: Lombardia

Antonio Martinazzoli nacque a Paspardo in Valcamonica (Brescia) il 27 dicembre 1844. Dopo aver conseguito la laurea in Filosofia nell'università di Torino, insegnò nei licei di Sondrio (ove ricoprì anche l'incarico di direttore delle scuole comunali) e di Cremona, poi al «Beccaria» di Milano ove restò fino al collocamento a riposto (1923).

Oltre a una modesta produzione filosofica, manifestò significativi interessi in campo educativo e pedagogico, legando il suo nome, accanto a quello di Luigi Credaro, principalmente alla direzione del Dizionario illustrato di pedagogia apparso in fascicoli sciolti (poi raccolti in 3 voll.) presso l'editore milanese Francesco Vallardi. Per il Dizionario stese numerose voci, in particolare «Pedagogia», e diversi profili biografici tra cui quello del Filangieri cui dedicò anche specifici approfondimenti in due saggi apparsi in «Rendiconti dell'Istituto Lombardo» (1899-1900).

Fu collaboratore di importanti riviste filosofiche e pedagogiche («Rivista italiana di filosofia», «Rivista di filosofia, pedagogia e scienze affini», «Rivista pedagogica») e autore di un corso di filosofia per i licei e le scuole normali (Principii di filosofia scientifica, 1895 e successive edizioni almeno fino al 1914) compilato in collaborazione con Filippo Cicchitti Suriani.

A partire dai primi anni del '900 fu incaricato dall'avv. Camillo Cavagnari di organizzare e presiedere la Commissione pedagogica forense di Milano, organismo nato allo scopo di giudicare collegialmente i minorenni con carichi giudiziari che si affiancò all'Istituto pedagogico forense fondato nel 1896 dal M. stesso per la rieducazione dei giovani delinquenti. Da quel momento in poi il M. intensificò lo studio riguardante la pedagogia emendatrice (L'educazione dei minorenni traviati e i minorenni al carcere, 1902; L'Istituto pedagogico forense di Milano e la sua funzione educativa, 1905). Dal 1906, l'istituto ebbe una sede propria e svolse un servizio all'avanguardia per i tempi.

L'istituto ebbe vita autonoma fino al 1927 quando, non senza polemiche, fu assorbito dall'Associazione nazionale «Beccaria» che si appropriò dei beni e della metodologia dell'istituto creato dal M. che fu escluso definitivamente dal nuovo ente. Due anni dopo, il 18 luglio 1929, il M. moriva a Dumenza (Varese).

[Luisa Lombardi]

Fonti e bibliografia: EP, p. 285; T. Rovito, Letterati e giornalisti italiani contemporanei, Napoli, Rovito, 1922, p. 245; necrologio in «I Diritti della scuola», 1928-1929, n. 36, p. 1686 e «Rivista pedagogica», 1929, n. 8, pp. 611-615.

Per l'educazione dei minorenni traviati e delinquenti, in «Rivista della beneficenza pubblica, delle istituzioni di previdenza e di igiene sociale», 1902, n. 2, pp. 88-95; A.M., L'Istituto pedagogico forense di Milano, in «Bollettino delle opere pie e dei comuni», 1915, n. 5, pp. 65-66; Istituto Pedagogico Forense, Memoria 1906-1927, Milano, Tipo Lito Turati-Lombardi e C., 1928.