Marenholtz von Bülow-Wendhausen Berta

Professioni: Filantropa
Ambiti di produzione: Educazione infantile
Luoghi di attività: Germania, Veneto

Nata a Küblingen (Germania) il 5 marzo 1810, la baronessa Berta Marenholtz von Bülow-Wendhausen dedicò l'intera esistenza all'educazione dei bambini. Fu in relazione con il pedagogista tedesco del tempo, Friedrich Adolf Wilhelm Diesterweg (1790-1866), chiamato «il Pestalozzi tedesco», noto soprattutto per il suo impegno nel campo della formazione degli insegnanti. Abile organizzatrice, fu autrice di una cinquantina di scritti e di articoli, molti dei quali comparvero su due riviste tedesche di Berlino (1861-1863) e di Dresda (1883-1890), entrambe intitolate «Die Erziehung der Gegenwart».

Il nome della M. è particolarmente legato alla conoscenza e alla diffusione della pedagogia del Fröbel e dei suoi giardini infantili. Condivise con l'educatore tedesco la convinzione che solo una nuova educazione infantile, in grado di sciogliere le naturali attitudini del bambino, avrebbe potuto liberare l'umanità dalla «cultura delle catene» che si era accumulata nel tempo.

Le sue conoscenze e la sua abilità di negoziatrice furono decisive perché il Fröbel potesse aprire in Germania il primo Kindergarten e, dopo la scomparsa di questi, fu suo merito se in Prussia venne revocato il divieto d'istituzione dei Kindergarten ed essi poterono venire aperti in Austria, Francia, Belgio, Olanda, Inghilterra, Svizzera.

Il nome della M. divenne noto in Italia nel 1858, quando Giuseppe Sacchi pubblicò sugli «Annali di statistica» la relazione che la baronessa aveva letto l'anno precedente nel congresso internazionale di beneficenza svolto a Francoforte, ma solo più tardi (1869) la M. scese nel nostro paese, per fermarsi a Venezia, in risposta ad una richiesta di aiuto di Adolfo Pick, che tra non poche difficoltà stava tentando di aprire un giardino d'infanzia nella città della laguna.

In Italia la creazione dei giardini d'infanzia fu particolarmente travagliata, a causa dell'ostilità che i sostenitori degli asili aportiani mostravano verso Fröbel, come anche della diffidenza di una parte della cultura pedagogica positivista, la quale non accettava quel «panenteismo» che il pedagogista tedesco aveva desunto da Karl Christian Friedrich Krause (1781-1832) ed aveva posto a sostegno della propria concezione educativa.

Nonostante la salute malferma, la M. fu attivissima: fece arrivare in Italia i libri del Fröbel in tedesco e le traduzioni in francese, tenne numerose conferenze e suggerì i nomi di maestre «giardiniere» preparate da impiegare nelle nuove istituzioni educative, in particolare la Frölich, che era stata sua allieva. Intensa fu anche la sua opera con la penna. Il Gasparini, attento conoscitore del Fröbel, ha scritto che la M. non banalizzò mai, né svilì l'opera del Fröbel e fu sostenitrice di un fröbelismo puro.

La M. pubblicò in italiano I Giardini d'infanzia ed il valore dei giochi infantili (1872) e collaborò con il mensile «L'Educazione moderna» (1869-1871, 1882-1884 e 1888-1893, SPES, n. 442), periodico animato dalla passione educativa del Pick e diretto al sostegno dei giardini infantili in Italia. Nel saggio in più puntate La legge (di) connessione dei contrari (congiungimento degli opposti), (ved. «L'Educazione dei bambini», 1892-1893, SPES, n. 428), la M. colse uno spunto della metodologia del Fröbel che è stato trascurato, quello di una didattica fondata sulla presentazione dei contrari. La M. morì a Dresda (Germania) il 9 gennaio 1893.

[Claudio Desinan]

Fonti e bibliografia: EP, vol. IV, cc. 7310-7311; MC, vol. II, pp. 613-614; SPES, nn. 428 e 442.

La bibliografia tedesca relativa alla M. è riportata in H. Helmut, Beiträge zur Fröbelforschung.bibliographie Friedrich Fröbel. Primär-und Secundärliteratur 1820-1990, Olms, Hildesheim, 1990; G. Gasparini, Adolfo Pick. Il pensiero e l'opera, Firenze, Centro didattico nazionale di studi e documentazione, 3 voll., 1968-1970, in particolare vol. I, pp. 16-17 e 22; R.S. Di Pol, Fröbel e il fröbelismo in Italia, in «Annali di storia dell'educazione e delle istituzioni scolastiche», 1999, n. 6, pp. 179-218; M. Grazzini, D. Gasparini, Il grande Fröbel delle opere minori. Interpretazioni, testi e nuovi materiali, Brescia, Istituto di Mompiano, 1999, vol. II, appendice VIII, pp. 1083-1120; R.S. Di Pol, Cultura pedagogica e istruzione infantile in Italia nel secondo Ottocento, in S.S. Macchietti (ed.), Alle origini dell'esperienza agazziana, sottolineature e discorsi, Brescia, Comune di Brescia, 2001, vol. II, pp. 59-110 e in particolare pp. 63 e 77.