Balabanoff Angelica

Professioni: Donna in politica, educatrice
Ambiti di produzione: Comunismo, educazione femminile, socialismo
Luoghi di attività: Ucraina, Italia

Angelica Balabanoff nacque a Černigov (Ucraina) il 7 maggio 1878 in una famiglia di proprietari terrieri di origine ebraica. Dopo la frequenza di un educandato a Charkov, nel 1898 si trasferì in Belgio ove conseguì la laurea in Filosofia e letteratura presso l'Université Nouvelle di Bruxelles (in Russia le donne non potevano accedere all'università). Aderì ben presto al socialismo, studiò economia politica marxista a Lipsia e Berlino ove entrò in contatto con il movimento operaio tedesco e in particolare con August Bebel, Rosa Luxemburg e Clara Zetkin dai quali venne sensibilizzata alla propaganda politica e all'educazione delle masse lavoratrici.

Trasferitasi a Roma nel 1900, seguì i corsi di Antonio Labriola presso l'università romana della «Sapienza» (1900) e si iscrisse al Partito socialista italiano.

In seguito si trasferì in Svizzera ove ricoprì l'incarico di segretaria dell'Unione operaia di S. Gallo di Lugano (1902-1904) che aveva lo scopo di difendere le rivendicazioni degli operai italiani. Nel 1906 tornò in Italia ove restò per circa dieci anni. Qui svolse un'intensa attività politica, operando soprattutto per la formazione dei militanti mediante forme di educazione politica, in specie tra i ceti popolari e il mondo femminile. Nel marzo del 1915, su richiesta di Clara Zetkin, la B. organizzò a Berna la conferenza internazionale delle donne socialiste. Durante la prima guerra mondiale fu fondatrice e segretaria del movimento di Zimmerwald che riuniva i socialisti ostili alla guerra.

Nel maggio del 1917, partì per la Russia e aderì al partito bolscevico e svolse attività politica a vari livelli: incaricata da Vladimir Lenin, nel 1919 si recò in Ucraina per assumere la carica di Commissario agli Affari esteri. Nel 1919-1920 fu primo segretario della Terza internazionale, poi corrispondente italiana dell'esecutivo del Comintern, svolgendo attività politica, oltre che con Lenin, con Lev Trockij e Grigorij Zinov'ev. Tenne conferenze indirizzate all'educazione e alla formazione delle donne lavoratrici. Nel 1921 si manifestarono tuttavia forti divergenze con i bolscevichi per la loro campagna contro il socialismo italiano. Lasciò quindi la Russia troncando ogni relazione con il Comintern.

Tornò in Italia ove visse fino al 1926, allorquando si unì a un gruppo di socialisti che non partecipò né alla riunificazione socialista sancita nel Congresso di Parigi del 1930, né al patto d'azione con i comunisti del 1934. Nel 1927 pubblicò le sue due opere principali Educazione delle masse al marxismo. Osservazioni psicologiche e pedagogiche e Memorie ed esperienze. Espulsa dall'Italia, la sua vita errabonda la portò a New York. Nel 1946 pubblicò Ricordi di una socialista e nel 1959 Lenin visto da vicino. Dopo il 1947 fu tra i dirigenti dell'ala socialdemocratica del Partito socialista italiano. La B. morì a Roma il 25 novembre 1965.

[Dorena Caroli]

Fonti e bibliografia: A. Balabanoff, Erinnerungen und Erlebnisse, Berlin, E. Laubsche Verlagsbuchhandlung G.M.b.H., 1927; Ead., Erziehung der Massen zum Marxismus. Psychologisch-pädagogische Betrachtungen, Berlin, E. Laubsche Verlagsbuchhandlung G.m.b.H., 1927; A. Balabanoff, La mia vita di rivoluzionaria, Milano, Feltrinelli, 1979.

MOI, vol. I, pp. 112-117.

A. Schiavi (ed.), I buoni artieri. Parte prima: Angelica Balabanoff, Giulio Canalini, Angelo Corsi, Giulio Puliti, G.B. Ariagno, Roma, Opere nuove, 1957, pp. 7-56; D. Annaratone, Due rivoluzionarie russe in Italia: Anna Kuliscioff e Angelica Balabanoff a confronto, Milano, Libreria CLUP, 2003; B. Mapelli, G. Seveso (edd.), Una storia imprevista. Femminismi del Novecento ed educazione, Milano, Guerini, 2003, p. 113.