Manzi Alberto

Professioni: Maestro, scrittore, amministratore pubblico
Ambiti di produzione: Didattica, editoria scolastica, educazione degli adulti, letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Lazio, Italia

Alberto Manzi nacque a Roma il 3 novembre 1924. A diciotto anni conseguì contemporaneamente il diploma magistrale e quello dell'istituto nautico. Terminata la guerra, che l'aveva visto prima sommergibilista e poi, dopo l'8 settembre 1943, parte del battaglione S. Marco aggregato all'VIII armata inglese, prese servizio come educatore nel 1946 presso l'istituto di rieducazione e pena «Gabelli» a Roma.

Fu personalità dai molteplici interessi che si tradussero in una vivace presenza in vari ambiti sociali, culturali ed editoriali. Nel 1947 si laureò in Biologia nell'università di Roma. Nel frattempo aveva cominciato a dedicarsi alla scrittura e nel 1948 aveva ottenuto il premio «Collodi» per Grogh storia di un castoro. Il testo, pubblicato da Bompiani nel 1950, ebbe una riduzione radiofonica tre anni dopo e uno sviluppo musicale. In quello stesso 1950 si laureò, sempre a Roma, in Pedagogia e fu per qualche tempo assistente di Luigi Volpicelli (in seguito si specializzò in Psicologia).

Tre anni più tardi assunse la direzione della scuola sperimentale collegata all'istituto di Pedagogia del Magistero romano. Nel 1954 lasciò l'università, optando per il posto di maestro presso la scuola «Fratelli Bandiera» di Roma. In questo periodo cominciò a recarsi in Sud America (ove sarebbe poi tornato ogni anno fino al 1977), nella zona orientale della foresta amazzonica, partecipando a un progetto di alfabetizzazione e scolarizzazione. A contatto con la marginalità sociale e la povertà di quelle popolazioni, fu accusato di «guevarismo» e di simpatie per la teologia della liberazione.

La sua notorietà è tuttavia soprattutto legata alla conduzione della trasmissione per la tv Non è mai troppo tardi (1960-1968), promossa dalla Rai e dal ministero della P.I. e volta a combattere l'analfabetismo attraverso il mezzo televisivo. Il programma, destinato agli adulti analfabeti, a cura di O. Gasperini, Carlo Piantoni e Manzi stesso e con la regia di G. Rosmino, esordì il 15 novembre 1960. Strutturato in una serie di vere e proprie lezioni con insegnamenti elementari, il programma fu affiancato da appositi sussidi pubblicati dalla ERI, la casa editrice della Rai. È stato stimato che più di un milione di persone abbiano conseguito la licenza elementare grazie a questa scuola televisiva.

Lo slancio del M. nel senso dell'estensione capillare dell'educazione di base si ritrova anche nella sua attiva collaborazione con altre produzioni Rai come, ad esempio, La radio per le scuole, programma per il quale scrisse i testi e, più tardi, le 60 puntate televisive di Insieme, lezioni di italiano per extracomunitari (1992), una delle prime iniziative per rispondere in modo appropriato e inclusivo alla realtà multiculturale allora emergente.

Terminata la stagione di Non è mai troppo tardi, il M. tornò all'insegnamento scolastico. Fece scalpore nel 1981 il suo rifiuto di redigere le nuove schede di valutazione e, in seguito, la scelta di compilarle ricorrendo a un timbro con la scritta «fa quel che può, quel che non può non fa». Questa «disobbedienza» gli costò dei provvedimenti disciplinari.

Il M. fu anche autore di numerosi libri per ragazzi, il più famoso dei quali è Orzowei da cui fu tratta un'omonima serie televisiva. Il libro, pubblicato nel 1955, aveva vinto l'anno prima il premio «Firenze» per opere inedite del Centro didattico nazionale.

Ampia fu inoltre la sua attività di autore di testi scolastici e sussidi didattici. A titolo di esempio, per l'editore AVE di Roma pubblicò Il mondo è la mia patria, ciclo di letture per le cinque classi della scuola elementare (1966), Il ponte d'oro e Umanità, sussidiari per la scuola elementare (1968 e 1969); Appunti per rapidi disegni alla lavagna, Il pianeta chiamato terra, L'uomo contro la fame (1970); La tua primavera (1972) cui fecero seguito, con altri editori, Festa, altro ciclo di letture per la scuola elementare; Insieme, corso di lingua italiana per stranieri (1972); Fare e disfare, 12 quaderni di lavoro con esercizi e giochi. Agli inizi degli anni '70 fu chiamato dalla Conferenza episcopale italiana per collaborare alla stesura del nuovo catechismo destinato ai fanciulli.

Nella produzione del M. spiccano, infine, i romanzi a sfondo sociale ruotanti attorno al tema dei diritti violati e ambientati in Sud America, come La luna nelle baracche (1974), El loco (1979) ed E venne il sabato, pubblicato postumo nel 2005. Nel 1994, candidato dei Democratici di sinistra, il M. venne eletto sindaco di Pitigliano (Grosseto) ove morì il 4 dicembre 1997.

[Alessandra Avanzini]

Fonti e bibliografia: Biblioteca «M. Gattullo», Dipartimento di Scienze dell'educazione, Bologna, fondo Manzi; altra documentazione si trova sul sito del centro «A. Manzi», Bologna.

EP, app. cc. 915-917; TESEO '900, nn. 30 e 220; A. Grasso (ed.), Enciclopedia della televisione, Milano, Garzanti, 2003, pp. 410 e 478.

D. Giancane, Alberto Manzi o il fascino dell'infanzia, Milano, R. Fabbri editore, 1975; R. Farné, Alberto Manzi. L'avventura di un maestro, Bologna, Bononia University Press, 2011.