Magnolfi Gaetano

Professioni: Filantropo, educatore
Ambiti di produzione: Educazione femminile, educazione giovanile, educazione infantile, scuola professionale
Luoghi di attività: Toscana

Gaetano Magnolfi nacque a Prato il 12 novembre 1786. Compiuti i primi studi alle scuole comunali di Prato, si trasferì a Firenze, dove fu allievo dell'ingegnere Alessandro Manetti. Nel 1805 tornò stabilmente nella città natale per rilevare l'attività del padre, proprietario di una florida bottega di falegnameria, a cui diede notevole impulso.

Fu protagonista di un'intensa attività filantropica. Nel 1829 fu tra i promotori della costituzione di una filiale pratese della Cassa di risparmio di Firenze, fondata nello stesso anno dal marchese Cosimo Ridolfi, di cui fu consigliere dal 1835. Eletto magistrato al Municipio, nel 1833 assunse l'incarico di direttore delle scuole di S. Caterina (conosciute all'epoca anche come «scuole femminili di lanificio»), istituite nel 1816 assieme al contiguo conservatorio delle pericolanti per istruire e avviare alle professioni della tessitura le ragazze del popolo.

In quello stesso 1833, grazie a una sottoscrizione pubblica, ai fondi della Cassa di risparmio e ai sussidi del comune, affiancò alla scuola un asilo femminile per bambine povere di tre e quattro anni a cui, oltre a un'educazione cristiana e all'insegnamento dei lavori di maglia, cucito e ricamo, venivano offerti vitto e vestiario a titolo gratuito. Quattro anni più tardi (1837) diede vita a un asilo maschile per bambini e ragazzi orfani, inizialmente situato nella sua stessa abitazione e amministrato con l'aiuto di don Francesco Manetti.

Nel dicembre 1838 Leopoldo II gli concesse, assieme a un fondo annuo, l'usufrutto del convento soppresso della Pietà e l'orfanotrofio fu ufficialmente inaugurato come istituzione di pubblica utilità, posta sotto la giurisdizione del Granducato. L'orfanotrofio della Pietà, ribattezzato nel 1841 «orfanotrofio tecnologico» dagli studiosi riuniti a Firenze per il III Congresso degli scienziati italiani, rappresentò un'esperienza unica nel suo genere: dopo aver ricevuto l'istruzione elementare, gli orfani venivano avviati agli studi di disegno, geometria, aritmetica, fisica e francese e imparavano al contempo un mestiere. I laboratori del complesso venivano poi concessi in uso agli artigiani della zona per permettere l'apprendistato dei ragazzi, ognuno dei quali disponeva di un libretto bancario di risparmi, e favorirne la successiva assunzione.

Grazie anche all'oculata gestione dell'amministratore Giovanni Battista Mazzoni, la produzione tessile dell'orfanotrofio raggiunse un primato nell'ambito della manifattura locale e, dal 1845 al 1852, l'istituto ospitò anche le officine per la costruzione della prima strada ferrata tra Firenze, Prato e Pistoia. Il M. morì a Prato il 4 agosto 1867.

[Silvia Assirelli]

Fonti e bibliografia: documentazione sul M. è conservata presso l'Archivio dell'ex orfanotrofio «Magnolfi», Prato.

DBI, vol. LIVII, pp. 501-503; PE, p. 275; Archivio Biografico Italiano, II 343, 299.

G. Guasti, Ricordo del cavaliere Gaetano Magnolfi, Prato, Contrucci, 1867; S. Ceccatelli, Appunti storici sulla vita del benemerito Gaetano Magnolfi padre degli orfani, Prato, Succ. Vestri, 1898; I. Del Lungo, Gaetano Magnolfi, operaio e benefattore, Prato, Giachetti, 1898; S. Ceccatelli, Gaetano Magnolfi, l'amico degli operai e padre degli orfani, Prato, Succ. Vestri, 1901; E. Bruzzi, L'arte della lana in Prato, Prato, Giachetti, 1920, pp. 108-109 e 115; G. Giagnoni, Epoche e volti pratesi 3 (1800), in «Prato, storia e arte», 1962, n. 6, pp. 69, 81, 87 e 90; R. Papi, Gaetano Magnolfi e l'orfanotrofio tecnologico, Prato, Azienda grafica Rindi, 1967; G. Bisori, Gaetano Magnolfi visto a cent'anni dalla sua morte, Prato, Azienda grafica Rindi, 1968; A. Gaudio, Educazione e scuola nella Toscana dell'Ottocento: dalla Restaurazione alla caduta della destra, Brescia, La Scuola, 2001, pp. 117-118.