Lucchini Luigi

Professioni: Professore universitario, uomo politico
Ambiti di produzione: Educazione fisica
Luoghi di attività: Veneto, Italia

Luigi Lucchini nacque a Piove di Sacco (Padova) il 10 giugno 1847. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza a Padova, tra il 1873 e il 1877 insegnò Diritto e procedura penale presso la Scuola superiore di commercio di Venezia. Nel 1874 fondò la «Rivista penale». Nel 1878 ottenne la nomina come professore ordinario di Diritto e procedura penale a Siena, per trasferirsi nel 1882 all'università di Bologna. Collaborò alla stesura del Codice penale del 1889. Nel 1892 il L. fu eletto deputato, esponente della sinistra zanardelliana. Nel 1904 si avvicinò all'area radicale, senza condividerne però le istanze repubblicane.

Nel 1906 presiedette la commissione per l'incremento dell'educazione fisica, che promosse l'Istituto nazionale per l'incremento dell'educazione fisica, divenuto ente morale nel 1910. Questo istituto riuniva tutti i delegati delle associazioni e degli istituti interessati all'educazione fisica e si proponeva l'obiettivo di «illuminare l'opinione pubblica, compiere un'efficace propaganda, e favorire quanto possa rialzare le sorti dell'educazione fisica e farla entrare nei costumi e nella predilezione della gioventù e del Paese» (Statuto dell'Istituto nazionale per l'incremento dell'educazione fisica, 1911). Nel 1908 fu nominato senatore e nel 1909 contribuì alla stesura del progetto della legge Daneo relativa all'insegnamento dell'educazione fisica nelle scuole, approvata nel 1910.

Il L. fu un convinto sostenitore di un'educazione fisica improntata a princìpi militari e nazionalisti, nella convinzione che fosse in corso «una gara indefessa fra tutti i popoli civili nel reclutare soldati sani, forti, agili, già disciplinati e ben preparati alla vita militare», auspicando che si potesse tradurre in realtà anche in Italia «il gran sogno di Garibaldi del cittadino soldato e della nazione armata» (Relazione del Presidente Luigi Lucchini alla prima riunione annuale dell'Istituto, 1908), tesi più volte espressa.

Fu anche fra i principali promotori della costruzione dello stadio nazionale in Roma, per il quale si prodigò attraverso l'opera dell'istituto stesso. Tra il 1904 e il 1909 ricoprì inoltre la carica di presidente del Tiro a segno nazionale. Nel 1916 divenne procuratore generale della Cassazione di Firenze. Nel 1924 si avvicinò alle posizioni dell'Unione nazionale di Giovanni Amendola. Nel 1926 fu processato per aver criticato Mussolini sulla sua «Rivista penale», ma fu assolto. Il L. morì a Limone sul Garda (Brescia) il 28 settembre 1929.

[Domenico F.A. Elia]

Fonti e bibliografia: DBI, vol. LXVI, pp. 299-301; DEI, vol. VII, p. 146; IBI, vol. VI, p. 2450; T. Sarti, Il Parlamento italiano nel cinquantenario dello statuto: profili e cenni biografici di tutti i senatori e deputati viventi, Roma, Tip. Agostiniana, 1898, p. 252.

A. De Gubernatis, Dizionario biografico degli scrittori contemporanei, Firenze, Le Monnier, 1879-1880, vol. II, p. 83; P. Romano, Storia dell'educazione fisica in relazione coll'educazione generale, Torino, Paravia, 1923, vol. II, pp. 533-539; F. Varese, L'ordinamento e l'organizzazione dell'educazione fisica e sportiva scolastica in Italia dal 1859 al 1961, Roma, Officine grafiche Bodoni, 1962, pp. 30-32; T. De Juliis, M. Pescante, L'educazione fisica e lo sport nella scuola italiana, Firenze, Le Monnier, 1990, pp. 8-9; P. Ferrara, L'Italia in palestra: storia, documenti e immagini della ginnastica dal 1833 al 1973, Roma, La Meridiana, 1992, pp. 178-180; M. Di Donato, Storia dell'educazione fisica e sportiva: indirizzi fondamentali, Roma, Studium, 1998, pp. 8-9, 30-32 e 202-203.