Lozza Stellio

Professioni: Maestro, professore, uomo politico, amministratore pubblico
Ambiti di produzione: Comunismo, politica scolastica, socialismo
Luoghi di attività: Lombardia, Piemonte

Di famiglia artigiana dell'Oltrepò Pavese, Stellio Lozza nacque a S. Giulietta (Pavia) il 23 luglio 1906. Ottenuto il diploma magistrale iniziò subito a insegnare, continuando però gli studi al Magistero dell'università di Pavia, e impegnandosi in un'attiva militanza politica nel Partito socialista al quale si iscrisse giovanissimo.

Dopo la laurea e un primo incarico a Voghera nel 1934, ottenne la sede definitiva d'insegnamento presso l'istituto magistrale di Alessandria. Dopo l'8 settembre aderì al Partito comunista (1944), entrando poco dopo in clandestinità. Nominato provveditore agli studi dal locale Comitato di liberazione, condusse le pratiche per l'epurazione degli insegnanti compromessi con il fascismo, opponendosi a soluzioni sommarie locali, avocando l'istruttoria dei processi e dimostrando un equilibrio che gli valse la stima tanto degli Alleati quanto di tutta la scuola alessandrina.

Lasciato l'incarico nell'ottobre 1945 (perché anche i provveditori tornarono di nomina ministeriale) venne delegato (fine dicembre 1945-inizio gennaio 1946) al V Congresso nazionale del Partito comunista. Quale esperto di scuola il L. delineò un percorso di rinnovamento allineato al modello scolastico immaginato dal Partito d'azione e particolarmente caro ai provveditori dei CLN piemontesi che erano stati coordinati regionalmente da Augusto Monti: una scuola gratuita fino ai 13 anni, un sistema basato su un decentramento regionale e su un ciclo primario obbligatorio che doveva comprendere elementari e media unica priva del latino. Molta attenzione il L. dedicava poi al problema del recupero degli analfabeti con corsi serali urbani e rurali, al tema delle biblioteche come sussidio primo dell'insegnamento e come alternativa al libro di testo.

Nel 1946 fu eletto deputato alla Costituente, poi riconfermato fino al 1958. Tra il 1956 e il 1964 fu assessore all'istruzione nel comune di Alessandria e poi sindaco del suo paese natale dal 1964 al 1970. Fu molto legato alla locale sezione del sindacato CGIL-scuola che aveva contribuito a far sorgere sul finire degli anni '60. Il L. morì in Alessandria il 10 giugno 1975.

[Guido Ratti]

Bibliografia: G. Canestri, Stellio Lozza delegato di Alessandria al V Congresso nazionale del PCI, in «Quaderno», Istituto per la Storia della resistenza in provincia di Alessandria, 1982, n. 9, pp. 47-79 e n. 10, pp. 41-55; A. Ferraris, La scuola nella stampa alessandrina nel triennio 1946-1948, in La scuola negli anni della Costituente. L'esperienza della Provincia di Alessandria, a cura di G. Gaballo, Alessandria, ISRAL, 2000, pp. 50-69; G. Canestri, Stellio Lozza Provveditore agli Studi e deputato alla Costituente, ivi, pp. 131-135; L. Ziruolo, Istituzioni, norme e scuola quotidiana nelle carte d'archivio dell'Istituto Magistrale di Alessandria: il caso di Stellio Lozza, ivi, pp. 136-152.