Losana Giovanni Pietro

Professioni: Sacerdote, vescovo, benefattore
Ambiti di produzione: Cultura ed educazione religiosa, divulgazione agraria, educazione femminile, educazione infantile, istruzione agraria, scuola professionale
Luoghi di attività: Piemonte

Giovanni Pietro Losana nacque a Vigone (Torino) il 22 gennaio 1793 da un'importante famiglia (lo zio paterno, Matteo Losana, era stato professore di Teologia presso l'università di Torino e significativo esponente dell'ultimo giansenismo piemontese). Trascorse la giovinezza a Torino, presso la cui università conseguì la laurea in Teologia nel 1815. L'8 giugno 1816 fu ordinato prete e l'anno successivo aggregato al collegio della facoltà teologica. Dal 1819 al 1821 fu vice governatore e primo prefetto del Collegio delle Province. Molto stimato dal re Carlo Felice, riuscì a salvare numerosi allievi dalle conseguenze dei moti liberali del 1821.

A partire dal 1824 gli fu assegnata l'abbazia parrocchiale di S. Andrea in Savigliano, per poi essere nominato due anni dopo, da papa Leone XII, vescovo in partibus di Abido e, successivamente, vicario apostolico di Aleppo in Siria. Consacrato vescovo a Roma il 22 aprile 1827, il 16 giugno dello stesso anno fu costituito delegato apostolico per le province orientali. Partito nell'estate per l'Oriente, rientrò in patria nel 1833, destinato alla sede di Biella.

Qui il L. operò in vari campi non solo pastorali, ma anche educativi e sociali. Sostenne l'istituto «S. Caterina» (aperto nel 1832), fondò nel 1835 le prime scuole femminili della città (l'omonimo istituto «Losana») e l'asilo del Piano, che egli, amico personale di Antonio Rosmini, volle entrambi affidati alle suore rosminiane. Nel 1839 promosse le Scuole di incoraggiamento delle arti e mestieri e diede il suo appoggio all'istituto «Crivelli» (aperto nel 1855), nonché alla scuola di «S. Filippo» dei Fratelli delle scuole cristiane. Caldeggiò inoltre la fondazione di asili d'infanzia, diede impulso agli ospizi marini per gli scrofolosi ed ebbe l'idea di edificare il Ricovero di mendicità.

Gli interventi del presule piemontese furono altresì volti al sostegno dell'agricoltura (favorì la diffusione della solforazione della vite nella zona) e del credito, con la fondazione, nel 1856, della Cassa di risparmio di Biella, per la quale profuse una ragguardevole somma. A lui si deve anche la costituzione della Società generale di mutuo soccorso fra gli operai di Biella, del Comizio agrario biellese, che presiedette con il principe Masserano Carlo Ferrero della Marmora (1843) e l'istituzione a Sandigliano del primo istituto agrario del Piemonte (1841). Il L. si spese anche come amministratore di altre istituzioni cittadine quali l'Ospizio di carità, l'orfanotrofio «Ravetti», la Piccola casa della Divina Provvidenza.

Fu amico personale di Quintino Sella, il quale pronunciò l'elogio del L. alla Camera dei deputati il 14 giugno 1870. Il L. morì a Torino il 14 marzo 1873.

[Giovanni Villari]

Fonti e bibliografia: documentazione sul L. è custodita, in particolare, presso l'Archivio vescovile di Biella, fondo Losana; l'Archivio Sella S. Gerolamo, Biella e il Museo civico, Sandigliano.

DBI, vol. LXVI, pp. 149-151; PE, p. 272.

A Gio. Pietro Losana, vescovo di Biella e conte, grand'ufficiale dei SS. Maurizio e Lazzaro, Biella, Tip. Amosso, 1855; La Cassa di risparmio di Biella nei suoi primi cento anni, Biella, Editrice La Cassa di risparmio di Biella, 1956, pp. 3-9; A.S. Bessone, Giovanni Pietro Losana (1793-1873), Biella, Fondazione Cassa di risparmio di Biella, 2006.