Lombroso Ferrero Gina

Professioni: Medico, scrittrice, filantropa
Ambiti di produzione: Assistenza, emancipazionismo, socialismo
Luoghi di attività: Lombardia, Piemonte, Toscana, Svizzera

Gina Lombroso nacque a Pavia il 5 ottobre 1872 da Cesare e Nina De Benedetti, sorella minore della più nota pubblicista e scrittrice Paola. Ancora piccola, nel 1876, si trasferì con a famiglia a Torino, dove frequentò il liceo classico e si laureò in Lettere nel 1897 e in Medicina e Chirurgia nel 1901. In gioventù fu profondamente influenzata, come la sorella Paola, dalla figura di Anna Kuliscioff, compagna del leader socialista Filippo Turati, esponente degli ambienti dell'emancipazionismo femminile.

Pur manifestando nei confronti del socialismo un atteggiamento critico, ne condivise comunque l'interesse per i problemi economici e sociali, come testimoniato dagli articoli pubblicati su «Riforma sociale» e «Critica sociale» tra il 1896 e il 1898 e in particolare dall'articolo Sulle cause e sui rimedi dell'analfabetismo sociale (in «Riforma sociale», 1898, n. 3) in cui postulava che l'unica soluzione efficace alla piaga dell'analfabetismo fosse quella di far sorgere nel popolo l'esigenza dell'istruzione.

Partecipò, con la sorella Paola, alla fondazione di «Scuola e famiglia» (1896), iniziativa filantropica rivolta ai figli indigenti della Torino proletaria. I suoi interessi andarono sempre più a coincidere, dopo il 1901, con quelli del padre, fino a ricoprire un ruolo fondamentale nelle ricerche, nella riedizione delle opere e nel lavoro in clinica di Cesare, occupandosi soprattutto di psichiatria e antropologia. Nel 1907 seguì il marito, Guglielmo Ferrero (collaboratore del padre), in America Latina, viaggio cui dedicò il volume Nell'America meridionale e, l'anno successivo, negli Stati Uniti. Al rientro in Italia fu coinvolta dalla sorella nel progetto del «Corriere dei piccoli»; sono inoltre note alcune brevi prose per l'infanzia, scritte e pubblicate su «Primavera».

Nel 1911 diede alle stampe l'opuscolo Adele della Vida-Levi: una benefattrice dell'infanzia, in cui tracciava un breve, ma significativo profilo di questa instancabile promotrice dell'educazione infantile. Nel 1916 si trasferì a Firenze, dove iniziò a frequentare l'ambiente dell'associazione femminile Lyceum, sodalizio presso il quale tenne alcune conferenze, e fondò con Amalia Rosselli e Olga Monsani l'Associazione divulgatrice donne italiane, il cui impegno era concentrato in particolar modo sulle questioni femminili, educative e sociali.

Dopo l'avvento del fascismo, cui i coniugi Ferrero si dimostrarono fin da subito ostili, si trasferì nella tenuta di campagna di Strada in Chianti, dove rimase per lungo tempo. Nel 1930 si trasferì a Ginevra, in Svizzera, dove morì – accudita dalla sorella – il 27 marzo 1944.

[Juri Meda]

Fonti e bibliografia: Archivio contemporaneo «A. Bonsanti» del Gabinetto G.P. Vieusseux, Firenze, fondo Lombroso Ferrero.

DBI, vol. LXV, p. 552; DBDL, pp. 640-643.

J. De Blasi, Il Lyceum di Firenze, in «La Lettura», luglio 1928, pp. 495-504; L. Bulferetti, Cesare Lombroso, Torino, Utet, 1975, ad indicem; D. Dolza, Essere figlie di Lombroso. Due donne intellettuali tra '800 e '900, Milano, Angeli, 1990; D. Frigessi, Cesare Lombroso, Torino, Einaudi, 2003, ad indicem; L. Ricaldone, Il salotto delle sorelle Lombroso, in M.L. Betri, E. Brambilla (edd.), Salotti e ruolo femminile in Italia: tra fine Seicento e primo Novecento, Venezia, Marsilio, 2004, pp. 509-523; A. Carli, Paola Marzola Lombroso fra psicologia, pubblicistica e letteratura per l'infanzia, in R. Lollo (ed.), Il «Corriere dei Piccoli» in un secolo di riviste per ragazzi, Milano, Vita e pensiero, 2009, pp. 20-43.