Lombardo Radice Giuseppe

Professioni: Professore, professore universitario
Ambiti di produzione: Associazionismo secondario, didattica, pedagogia, politica scolastica, socialismo, stampa scolastica
Luoghi di attività: Sicilia, Lazio, Italia

Terzogenito dei sette figli di Luciano e Nunziata Radice, Giuseppe Lombardo Radice nacque a Catania il 24 giugno 1879, compì gli studi ginnasiali e liceali fra Catania e Messina, conseguì la laurea in Lettere e Filosofia presso la Scuola normale superiore di Pisa (con Amedeo Crivellucci, 1899), la laurea in Filosofia nell'università di Pisa (con Donato Jaja, 1901), il perfezionamento all'Istituto di studi superiori di Firenze (1902).

Dall'anno scolastico 1901-1902 iniziò la carriera docente a Firenze nel collegio dei Barnabiti «Alle Querce». Tornato in Sicilia insegnò nei ginnasi inferiori e, dal 1905, Pedagogia nelle scuole normali maschili. Nell'arco del primo decennio del '900, l'attività di studio e di ricerca, partita da interessi storico filosofici (L'estetica di B. Croce: notizia, 1902; Studi platonici, 1905), si accostò a questioni didattico-pedagogiche e scolastiche (Ab imis: a proposito della recente discussione del progetto Rava sull'ispettorato delle scuole medie, 1907; Le condizioni dell'insegnamento della pedagogia nelle scuole normali maschili e femminili, 1907). Nel 1907 fondò a Catania la rivista pedagogica «Nuovi doveri» (SPES, n. 755) che presto divenne palestra di idee sul destino della scuola italiana.

Quest'esperienza, maturata anche a contatto con «La Voce» di Giuseppe Prezzolini e «L'Unità» di Gaetano Salvemini, fortificò il rapporto del L.R. con Giovanni Gentile, che avrebbe poi trovato sistemazione nel volume L'ideale educativo e la scuola nazionale. Lezioni di pedagogia generale fondata sul concetto di autoeducazione (1916). Intanto, nel 1910 aveva raccolto i suoi articoli nel libro Saggi di propaganda politica e pedagogica, prima sintesi della sua visione democratica della pedagogia e dell'educazione. Nello stesso anno tradusse la Critica della ragion pura di Kant per Laterza.

Nel decennio che precedette l'avvento del fascismo l'impegno educativo del pedagogista catanese, in specie rivolto verso gli strati popolari, si concentrò nella militanza nelle file del Partito socialista, nel coordinamento delle attività educative dell'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia (con Umberto Zanotti Bianco, Giustino Fortunato, lo stesso Salvemini e altri) e nell'azione per la Federazione nazionale insegnanti scuola media. La riflessione sulla «critica didattica» e sul conseguente rinnovamento della scuola elementare confluì in quello che è considerata la sua opera più significativa, Lezioni di didattica e ricordi di esperienza magistrale (1913), continuamente aggiornato fino alla morte, ristampato fino agli anni '60 e opera sulla quale si sono formate generazioni di maestri elementari.

Intanto, nel 1910, il L.R. si era sposato con la maestra fiumana Gemma Harasim (dall'unione nasceranno tre figli: Giuseppina, Laura e Lucio) e nel 1911 era diventato professore universitario di Pedagogia nell'università di Catania. Negli anni precedenti la Grande guerra intensificò la riflessione intorno alla crisi morale della scuola e basò il suo idealismo pedagogico sulla formazione spirituale del soggetto, sulla collaborazione culturale fra gli uomini, sull'antidogmatismo educativo (Come si uccidono le anime e La milizia dell'ideale, 1915) raccogliendo la sua prospettiva pedagogica e didattica nella celebre formula «scuola serena».

Documento di questi intenti sono i volumi di autori diversi (alcuni dello stesso L.R.) apparsi nella collana «Scuola e vita» curata dapprima per l'editore catanese Battiato e quindi per le edizioni della «Voce».

Interventista, dal 1917 il L.R. vestì la divisa da ufficiale, addetto al servizio propaganda, animando svariate iniziative di assistenza per i soldati. Dopo la guerra, nel 1919, fondò la rivista «L'Educazione nazionale» (SPES, n. 445) e diede vita al Fascio di educazione nazionale, sodalizio attraverso il quale i princìpi dell'idealismo dovevano diventare il fondamento dell'«intimo rinnovamento dell'anima italiana». Nel 1922 Gentile, divenuto ministro, lo nominò direttore generale dell'istruzione elementare e L.R. curò il riordino di questo ambito scolastico e scrisse i nuovi programmi, forse la parte più innovativa della riforma scolastica del 1923. Partendo dall'idea del «fanciullo poeta», il L.R. difese la creatività e la spontaneità didattiche, valorizzando materie come il disegno e il canto, oltre alle pratiche della lettura e della scrittura in funzione dell'espressività linguistica e spirituale.

Dimessosi dall'incarico ministeriale nel 1924 in opposizione al regime fascista, negli anni successivi il L.R. lavorò instancabilmente per spiegare e difendere la «sua» riforma. Videro così la luce i volumi Educazione e diseducazione (1923), Accanto ai maestri (1925), Athena fanciulla (1926), Saggi di critica didattica (1927) nonché la rivisitazione de Il nostro Pestalozzi (1927).

Dalla cattedra del Magistero di Roma (dove nel frattempo si era trasferito) e dalle pagine de «L'Educazione nazionale», pur sorvegliato dalla polizia politica, il L.R. continuò a teorizzare una pedagogia antiautoritaria che lo allontanò da Gentile (verso cui si sentì sempre spiritualmente legato) e ne accentuò quello spirito politico-sociale coronato dal libro Pedagogia di apostoli e di operai, del 1936, stesso anno in cui L.R. elaborò i programmi scolastici per il Canton Ticino, territorio dove il suo apostolato pedagogico raccolse forse i frutti migliori.

Il L.R. morì improvvisamente durante una vacanza a Cortina d'Ampezzo (Belluno) il 16 luglio 1938.

[Lorenzo Cantatore]

Fonti e bibliografia: ACS, Roma, Ministero P.I., Direzione Generale Istruzione Superiore, fascicolo Personale insegnante (1900-1940), II versamento, II serie, b. 86; le carte del L.R. sono in gran parte conservate presso il Museo storico della didattica «M. Laeng» dell'Università di Roma Tre (su cui ved. Archivio Giuseppe Lombardo Radice. Catalogo, a cura di I. Picco, A.M. Masi, M. Castellazzo, Roma, Armando, 2004); altri documenti si trovano presso l'archivio storico dell'INDIRE, Firenze; I. Picco, Militanti dell'ideale. G. Lombardo Radice e G. Prezzolini. Lettere 1908-1938, Locarno, Armando Dadò editore, 1991; F. Armetta, Il carteggio tra Caramella e Lombardo Radice. 1919-1935, Caltanissetta-Roma, Sciascia, 2001.

DBI, vol. LXV, pp. 539-544; DEP, vol. III, pp. 159-160; DSE, pp. 686-687; EP, vol. IV, cc. 7077-7084; PE, pp. 270-271; SPES, nn. 445 e 755.

I. Picco, Giuseppe Lombardo Radice, Firenze, La Nuova Italia, 1951; G. Catalfamo, Giuseppe Lombardo Radice, Brescia, La Scuola, 1958; R. Mazzetti, Giuseppe Lombardo Radice tra l'idealismo pedagogico e Maria Montessori, Bologna, Malipiero, 1958; S. Hessen, L'idealismo pedagogico in Italia. G. Gentile e Giuseppe Lombardo Radice, Roma, Armando, 1960; G. Giraldi, Giuseppe Lombardo Radice tra poesia e pedagogia, Roma, Armando, 1965; Giuseppe Lombardo Radice nel trentesimo della morte, in «Riforma della scuola» 1968, n. 8-9 (numero monografico); Attualità di Giuseppe Lombardo Radice, in «Scuola e città», 1968, n. 12 (numero monografico); G. Cives, Giuseppe Lombardo Radice. Didattica e pedagogia della collaborazione, Firenze, La Nuova Italia, 1970; U. Margiotta, Giuseppe Lombardo Radice tra attualità pedagogica e irrisoluzione storica, Reggio Calabria, Edizioni Parallelo 38, 1975; E. Sordina, Il pensiero educativo di Giuseppe Lombardo Radice, Roma, Ed. Goliardica, 1980; I. Picco (ed.), Giuseppe Lombardo Radice. Atti del convegno internazionale di studi per il centenario della nascita, L'Aquila, Edizioni del gallo cedrone, 1981; G. Cives, Attivismo e antifascismo in Giuseppe Lombardo Radice. «Critica didattica» o «didattica critica»?, Firenze, La Nuova Italia, 1983; A.M. Colaci, Gli anni della riforma. Giuseppe Lombardo Radice e «L'Educazione nazionale», Lecce, Pensa, 2000; L. Lombardo Radice, C. Ingrao, Soltanto una vita, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2005; G. Harasim, L'impegno educativo, introduzione e cura di N. Sistoli Paoli, Roma, Aracne, 2009.