Baccini Ida

Professioni: Maestra, scrittrice, traduttrice
Ambiti di produzione: Letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Toscana, Italia

Ida Baccini nacque a Firenze il 16 maggio 1850, figlia di Leopoldo, direttore dell'antica tipografia Celli, ed Ester Rinaldi. Dopo i primi studi compiuti tra Firenze e Prato, fra il 1857 e il 1860 la famiglia B. risiedette a Genova, dove Leopoldo avviò imprese editoriali e frequentò studiosi come Francesco Costantino Marmocchi, Francesco Domenico Guerrazzi e Atto Vannucci. Dal 1860 al 1865 i B. vissero a Livorno e Ida frequentò l'istituto d'istruzione femminile «Wulliet».

Fatto ritorno a Firenze, Ida entrò in relazione con il Gabinetto scientifico-letterario fondato da Giovan Pietro Vieusseux. Nel 1867 sposò lo scultore V. Cerri. Il matrimonio si rivelò presto un fallimento e fu annullato, costringendo la B. a dedicarsi al lavoro. Ottenuto il diploma di scuola normale, insegnò nelle classi comunali di Firenze, criticandone i metodi arretrati ed opponendosi, nel 1878, all'introduzione dell'educazione fisica obbligatoria.

Incoraggiata dall'amico Pietro Dazzi, la B. intraprese le prime esperienze nel campo della letteratura per l'infanzia e in quello della manualistica scolastica. Nel 1875 l'editore fiorentino Paggi pubblicò il suo primo, più celebre e fortunato racconto, Le memorie di un pulcino, cui seguirono Prime letture composte da una mamma (1877), Favole e cose vere e Piccoli viaggiatori (entrambi del 1878).

Quando, nel 1878, nacque da padre ignoto il suo unico figlio, Manfredo, Ida fu costretta ad abbandonare l'insegnamento. Questa congiuntura di casi fece sì che da quel momento in poi si dedicasse alle tematiche educative, pedagogiche e di scrittura per l'infanzia esclusivamente come libera scrittrice e giornalista, riuscendo a vivere sempre del suo lavoro.

Infaticabile e dotata di una penna feconda, compilò innumerevoli libri (La fanciulla massaia, 1880, Come vorrei una fanciulla, 1884, Come andò a finire il pulcino, 1896); dal 1884 alla morte la B. tenne la direzione della rivista femminile «Cordelia»; più tardi fondò lei stessa il «Giornale dei bambini» (1895), poi confluito nel «Giornalino della domenica». Contemporaneamente collaborò a numerose testate giornalistiche fra cui «La Nazione», la «Gazzetta del popolo», la «Gazzetta d'Italia», la «Rivista europea», la «Gazzetta letteraria». Amica di Enrico Nencioni, Giuseppe Rigutini e Carlo Collodi, Ida fu assidua frequentatrice del circolo letterario-pedagogico gravitante attorno all'editore Paggi.

In un trentennio di attività, la B. produsse più di cento libri fra raccolte di racconti, romanzi, traduzioni, manuali, sempre basati su una forte impronta pedagogico-moraleggiante, tipicamente post-risorgimentale, rispettosa degli schemi sociali esistenti e della tradizione religiosa, espressa in forme linguistiche e stilistiche chiare e vivaci, che risentono della tradizione letteraria toscana. Alcuni titoli oltre a quelli già citati: Storia di una donna narrata alle giovinette (1889), Con l'oro o con l'amore (1899), Una famiglia di saltimbanchi (1901).

Nel 1904 diede alle stampe un'autobiografia, La mia vita. Ricordi autobiografici, dove rivendicava con orgoglio il suo ruolo pionieristico nella storia letteratura per l'infanzia italiana. La B. morì a Roma il 28 febbraio 1911.

[Lorenzo Cantatore]

Fonti e bibliografia: I. Baccini, La mia vita, a cura di L. Cantatore, Milano, Unicopli, 2004.

DBI, vol. V, pp. 44-45; EP, vol. I, cc. 1370-1373; MC, vol. I, p. 115; PE, p. 415.

G. Fanciulli, Ida Baccini ricordata ai giovani. Discorso, Firenze, Bemporad, 1911; M. Baccini, Ida Baccini, Milano, Nugoli, 1912; G. Franchi, Ida Baccini, Firenze, Marzocco, 1952; B. Marchetti Chini, Ida Baccini, Firenze, Le Monnier, 1952; M.I. Salviati, Tra letteratura e calzetta. Vita e libri di Ida Baccini, in P. Boero (ed.), Storie di donne. Contessa Lara, Anna Vertua Gentile, Ida Baccini, Jolanda: scrittura per l'infanzia e letteratura popolare fra Otto e Novecento, Genova, Brigati, 2002, pp. 45-87; L. Cantatore, Due strane famiglie nell'Italia umbertina, in G. Alatri, E. Ansovini, L. Cantatore (edd.), «Uscite, uscite o sorci! disse un micio...». Gatti e Topi nella letteratura e nell'arte, Roma, Palombi, 2011, pp. 29-35; Id., La Chioccia, la Mamma, la Patria, in «Leggendaria», 2011, n. 87, pp. 35-37.