Linguiti Francesco

Professioni: Sacerdote, professore
Ambiti di produzione: Letteratura italiana, politica scolastica
Luoghi di attività: Campania

Francesco Linguiti nacque in Salerno il 29 settembre 1827. Come il fratello gemello Alfonso rimase orfano in tenera età e fu avviato dalla famiglia alla carriera sacerdotale nel seminario arcivescovile di Salerno. Condivise con Alfonso sentimenti liberali e riuscì a scampare a provvedimenti punitivi dopo i moti del 1848 solo grazie alla protezione dell'arcivescovo mons. Paglia, che dieci anni dopo ebbe modo di elogiare il talento del giovane sacerdote nell'edizione critica delle Prediche di Girolamo Seriprando.

Superato un regolare concorso, il L. fu nominato professore di Lettere italiane presso il liceo «Tasso» di Salerno e per molti anni insegnò anche nel locale seminario nel quale aveva studiato.

Collaboratore del periodico scolastico «Il Nuovo istitutore» (1869-1889, SPES, n. 759), si fece apprezzare – da Giosuè Carducci e da Graziadio Isaia Ascoli – per alcuni scritti, uno dei quali destinato a meritata fortuna nelle scuole: Le lettere italiane considerate nella storia, ovvero nelle loro attinenze colle condizioni morali e civili degli italiani ad uso dei licei (1865). Ma fu soprattutto con il saggio Dell'unità della lingua italiana e de' mezzi di diffonderla, pubblicato nel 1868 sulla «Rivista bolognese», che si impose presso la comunità dei linguisti. Secondo alcuni critici il saggio in questione potrebbe aver avuto qualche peso nell'elaborazione dell'idea ascoliana circa le cause del prevalere della varietà dei dialetti sull'unità dell'idioma nazionale.

L'impegno educativo del sacerdote nei confronti della scuola, con particolar riferimento agli studi classici, ebbe modo di manifestarsi inoltre in due corposi contributi, inviati alla Commissione d'inchiesta Scialoja, con il titolo Intorno al riordinamento degli studi classici (1871) e Sull'insegnamento delle scienze e particolarmente della filosofia nei licei (1873) nei quali il docente salernitano auspicava una riforma dell'insegnamento letterario e della filosofia, quest'ultima in stretto contatto con la cultura scientifica.

Nel 1887, due anni prima della morte, pose termine alla sua raccolta Studi critici e comparativi sulla letteratura italiana, che andava componendo sin dal 1867. Il L. morì a Curti (Salerno) il 12 luglio 1889.

[Raffaele Tumino]

Fonti e bibliografia: ACS, Roma, Ministero P.I., Divisione Scuole medie 1860-1896, bb. 9 e 115; ivi, fondo Personale (1860-1880), b. 275; AS, Salerno: liceo ginnasio «T. Tasso», ff. 4 e 7.

SPES, n. 759; G. De Crescenzo, Dizionario salernitano di storia e cultura, Salerno, Tip. Jannone, 1912, pp. 79-80.

«Il Propugnatore. Studi filologici, storici e bibliografici», 1868, vol. I, p. 399; G. De Falco, Elogio funebre, Salerno, Tip. Nazionale, 1891; O. Olivieri, Di alcuni illustri salernitani, Salerno, Tip. Jovane, 1925, p. 131; L. Arnone, Memorie di un educatore, Parma, La Bodoniana, 1926, ad indicem; M. Cantarella, Alfonso e Francesco Linguiti, Salerno, Fameli, 1934; C. Carucci, Gli studi nell'ultimo cinquantennio borbonico. Dai documenti del Real Liceo di Salerno, Subiaco, Tip. dei Monasteri, 1940, p. 215; G. Zito, Il Liceo-Ginnasio «T. Tasso» di Salerno, in «Rassegna storica salernitana», 1965, n. 7, pp. 75-81; M. Raicich, Scuola, cultura e politica da De Sanctis a Gentile, Pisa, Giardini, 1981, pp. 111, 131 e 311; E. Ajello, F. Linguiti. Scritti di letteratura italiana e comparata (1867-1887), Salerno, Edisud, 2006.