Linaker Arturo

Professioni: Professore, professore universitario
Ambiti di produzione: Storia della pedagogia
Luoghi di attività: Toscana

Arturo Linaker nacque a Firenze il 3 settembre 1856, figlio di Carlo ed Elisa Billi (sotto il regime fascista adottò una diversa grafia del proprio cognome trasformandola da Linaker in Linacher). Laureatosi con una tesi su Raffaello Lambruschini all'Istituto di studi superiori di Firenze, insegnò Filosofia nei licei, dapprima a Trani e a Cagliari, quindi per molti anni a Firenze.

Fu grande amico di Vilfredo Pareto, che conobbe attorno alla fine degli anni '70 del XIX secolo, quando entrambi frequentavano il salotto fiorentino di Emilia Peruzzi. La loro fu una lunga e consolidata amicizia testimoniata dalla ricca corrispondenza, conservata presso la Biblioteca nazionale centrale di Firenze: tra l'altro nel suo testamento Pareto lasciò 4 mila franchi svizzeri all'«amico professore».

Il L. fu accademico della Crusca e collaborò alla stesura del Vocabolario della Crusca, aderì alla «Dante Alighieri», della quale fu presidente di sezione, consigliere nazionale e promotore della lettura di Dante al popolo. Nel 1881 promosse con altri l'Associazione pedagogica di Firenze e negli ultimi anni della sua vita tenne la cattedra di Pedagogia presso l'Istituto superiore di Magistero.

Fu anche tra i fondatori della Pro cultura, associazione di cui fu presidente. Molto noto nella Firenze tra i due secoli, fu attivo non solo sul piano culturale, ma anche sociale, ricoprì importanti incarichi in vari sodalizi come la Pia casa di lavoro, la Società popolare di commercio, gli enti ospedalieri della città toscana. Collaborò alla creazione d'iniziative a favore dell'educazione popolare (tra cui le università popolari) e partecipò all'Accademia toscana di scienze e lettere «La Colombaria» di cui fu segretario.

Nel campo degli studi il L. combinò interessi letterari, storici e storico educativi. In quest'ultimo ambito lasciò numerosi contributi con particolare riguardo alla realtà toscana del primo '800. All'opera di esordio, La vita, i tempi e l'opera educativa di Raffaello Lambruschini (1878), esito della sua tesi di laurea (nel 1882 curò un'edizione Dell'educazione), fecero seguito i brevi saggi Di alcuni educatori svizzeri e toscani (1879) e I congressi degli scienziati e i congressi pedagogici italiani (1880); Frammenti pedagogici (1880) e soprattutto i due volumi su La vita e i tempi di Enrico Mayer (1898), grande affresco sulla pedagogia popolare dei primi decenni del XIX secolo.

Più tardi sulla stessa linea di ricerca diede alle stampe un saggio su Pietro Thouar (1905), Tre grandi educatori nella loro intima corrispondenza: le pére Girard, F.M. Naville, R. Lambruschini (1923) e il carteggio Tommaseo-Lambruschini (1924).

Il L. manifestò inoltre giovanili interessi per le vicende scolastiche del suo tempo, di cui sono documento Dell'insegnamento della filosofia nei licei e Dell'istruzione secondaria classica (entrambi 1881) e Le nostre scuole (1883). Curò infine qualche edizione di classici italiani per le scuole (più volte edita la Vita di Vittorio Alfieri). Il L. morì a Firenze il 31 marzo 1932.

[Alessandra Avanzini]

Fonti e bibliografia: Biblioteca nazionale centrale, Firenze, fondo Linaker/Linacher; V. Pareto, Lettere ad Arturo Linaker: 1885-1923, a cura di M. Luchetti, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1972; E. Capanelli, E. Insabato (edd.), Guida agli archivi delle personalità della cultura in Toscana tra '800 e '900. L'area fiorentina, Firenze, Olschki, 1996.

EP, vol. IV, cc. 6895-6897; MC, vol. II, p. 529; PE, p. 269; necrologio in «Rivista pedagogica», 1932, p. 634.

M. Luchetti, Vilfredo Pareto. L'educazione e la scuola. Con notazioni biografiche paretiane e riferimenti ad Arturo Linaker (1848-1923), Roma, A.DI.S, 2005.