Laudisi Giuseppe

Professioni: Direttore, funzionario ministeriale, uomo politico
Ambiti di produzione: Politica scolastica, scuola normale
Luoghi di attività: Puglia

Giuseppe Laudisi nacque a Bari il 17 marzo 1836. Dopo gli studi iniziali in seminario, si trasferì a Napoli per seguire i corsi di Giurisprudenza. Qui entrò in relazione con la filosofia tedesca (Kant e i romantici) e abbracciò, in particolare, le teorie del post kantiano Karl Krause.

Condivisa la causa liberale, nel 1860 fu incaricato da Giuseppe Garibaldi di riordinare l'istruzione primaria e secondaria della provincia di Bari, collaborando strettamente con Girolamo Nisio. Fu tra i promotori della solerte formazione dei maestri come attesta anche il suo intervento di inaugurazione della scuola magistrale a Bari nel 1860 (Discorso inaugurale pronunziato in occasione dell'apertura della scuola magistrale in Bari, 1861). Il 6 gennaio 1861 fu nominato ispettore di circondario a Bari e il 30 giugno dello stesso anno direttore delle scuole normali maschili di Bari di cui divenne ispettore l'anno successivo.

Ottenne quindi l'incarico di provveditore agli studi per la provincia di Bari (1867-1876) cui fece seguito per circa un decennio un'errabonda attività professionale in varie sedi (Siena, Campobasso, Parma, Catanzaro Ancona).

Nel 1885 il L. rientrò a Bari, dove rimase fino all'11 marzo 1897, quando fu collocato a riposo. Alla stagione dedicata al governo della scuola come sperimentato funzionario fece seguito la fase politica della sua vita. In quello stesso 1897 il L. fu infatti eletto deputato in Bitonto (1897-1904), collocandosi a destra, nel gruppo legato a Carlo Prinetti. In questa veste intervenne più volte sulle scelte di politica scolastica e larga eco ebbe il suo intervento del 27 marzo del 1900 a sostegno della petizione dei maestri elementari.

Fu pure membro di nomina ministeriale del Consiglio superiore della P.I. (1899-1903). Collaborò al Dizionario di pedagogia di Antonio Martinazzoli e Luigi Credaro. Nel 1920, ormai ottantenne, scrisse La funzione dello Stato nella società moderna: nel saggio il L. sottolineava le conseguenze derivanti dalla diffusione di «dottrine esagerate» della funzione dello Stato vagheggiate dalle «teorie imperialiste» e dal socialismo di stato limitanti la libertà individuale e l'iniziativa privata. Il L. morì a Bari il 27 dicembre 1925.

[Alberto Barausse]

Fonti: PE, p. 267; necrologio in «Rivista pedagogica», 1926, n. 2, p. 78.