Lanza Francesco

Professioni: Scrittore, educatore
Ambiti di produzione: Cultura locale, didattica, editoria scolastica, pedagogia
Luoghi di attività: Sicilia

Francesco Lanza nacque a Valguarnera (Enna) il 5 luglio 1897. Nel 1915 completò gli studi secondari al liceo «Spedalieri» di Catania e si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza a Catania. Nel 1918 partecipò come ufficiale di artiglieria alle ultime fasi della Grande guerra, nella quale perse un fratello cui dedicò una raccolta di poesie (1926).

Congedato nel 1920 fece ritorno nel suo paese natale, dove fondò una sezione del Partito socialista assumendone la carica di segretario. Ma ciò non gli impedì, più tardi, di aderire al fascismo, forse più nella speranza di una definitiva soluzione del problema agrario siciliano che per autentica convinzione politica. Tra il 1920 e il 1922 s'immerse nella lettura dei classici greci e latini, delle opere filosofiche di Marx e Lenin nonché nell'approfondimento delle tradizioni popolari siciliane.

Nel 1922 si laureò in Giurisprudenza e nello stesso anno avvenne l'incontro con Giuseppe Lombardo Radice, incontro che influenzò in modo significativo la sua vita. Il pedagogista catanese gli propose di redigere insieme un libro di testo per combattere l'analfabetismo dei contadini nel Mezzogiorno. Al pedagogista catanese toccava la parte strettamente didattica e scientifica, al L. quella poetica. Ma di lì a poco il Lombardo Radice fu coinvolto a tempo pieno nella riforma scolastica e il L. dovette continuare l'opera da solo.

Decise allora di trasferirsi a Roma, dove aveva sede l'Associazione nazionale per gli interessi del mezzogiorno d'Italia, committente del volume che poi uscì nel 1924 con il titolo Almanacco per il popolo siciliano, in linea con i nuovi programmi scolastici (compilati proprio dal Lombardo Radice) che prevedevano tra i testi per la scuola elementare anche un «libro regionale». Il L. vi inserì prose e poesie di vario genere, consigli medici, motti popolari. L'almanacco non restò un caso isolato: nel 1927 il L. collaborò con la scrittrice Vera Gaiba alla stesura di un volume di letture, Spighe d'Italia (1927).

In quegli stessi anni si sviluppò l'intera produzione poetica e teatrale del L.: La favola ariostesca; Fiordispina, l'atto unico Corpus Domini; Una moglie brutta e Il vendicatore. Nel 1927 assunse la direzione del periodico romano «Il Tevere» e in pari tempo diede avvio a un'altra impresa editoriale di carattere sociale e popolare-educativo: il Lunario Siciliano, un periodico pensato per il popolo, con leggende, proverbi e informazioni utili sulle attività agricole attraverso cui era narrata la Sicilia contadina. Al mensile collaborarono, tra gli altri, Nino Savarese, Giuseppe Centorbi, Giuseppe Ungaretti, Teresio Interlandi, Aurelio Soffici.

Nel 1928 lo scrittore siciliano pubblicò i Mimi Siciliani, l'opera più nota del L. che influenzò tantissimo la successiva produzione che ebbe, in futuro, una destinazione anche scolastica: La colubra; Il sorcio; Proserpina e la masseria, Re Porco; tali novelle si ispiravano alle ambientazioni paesane e a quella ancestralità contadina che costituiva il punto di partenza e d'arrivo dell'esperienza poetica e umana del L.

Tra il 1930 e il 1931 viaggiò a lungo nei paesi dell'Est europeo e, poi, in Tripolitania. Le difficili e precarie condizioni di salute, oltre a quelle economiche, costrinsero il L. a ritornare nel suo paese natìo per lunghi soggiorni. Infine fu nominato funzionario presso l'Aeronautica, l'unico concorso pubblico a cui partecipò il L. Durante il viaggio per Roma si ammalò gravemente e fu costretto a rinunciarvi tornando a Valguarnera dove si spense il 6 gennaio 1933.

[Raffaele Tumino]

Fonti e bibliografia: DBI, vol. LXIII, pp. 653-655; M. Fusco, L'Associazione nazionale per gli interessi nel Mezzogiorno nella lotta contro l'analfabetismo (1910-1928), in «Archivio storico per le Province Napoletane», 1981, pp. 361-402; S. Li Bassi, G. Cottone, S. Di Marco, A. Di Grado, M. Lamartina, N. Zago, Francesco Lanza, Palermo, I.L.A. Palma, 1982; P.M. Sipala, Ideologia e letteratura nella Sicilia del primo Novecento, in Storia d'Italia. Le Regioni dall'Unità ad oggi: La Sicilia, Torino, Einaudi, 1987, pp. 845-848; S. Di Marco, La storia incompiuta di F. Lanza, Palermo, I.L.A. Palma, 1990; A. Di Grado, Il mondo offeso di Francesco Lanza, Acireale, Bonanno, 1990; V. Consolo, L'avventura culturale di F. Lanza e N. Savarese, Enna, Il Lunario, 1999.