Labriola Antonio

Professioni: Professore, professore universitario, ispettore
Ambiti di produzione: Filosofia, pedagogia, socialismo
Luoghi di attività: Lazio, Italia

Antonio Labriola nacque a Sangermano, l'odierna Cassino (Frosinone), il 2 luglio 1843 da Francesco Saverio (maestro elementare, poi insegnante secondario, cultore di archeologia) e Francesca Ponari. Compiuti i primi studi nell'abbazia di Montecassino, frequentò l'università di Napoli, allievo e amico di Bertrando Spaventa e in relazione altresì con Silvio Spaventa; significativo il non breve sodalizio con Ruggero Bonghi e in seguito quello di natura diversa con Benedetto Croce («modello esemplare – come è stato osservato – di quel che dovrebbero essere le relazioni fra maestri e discepoli, fra liberi maestri e liberi discepoli»).

Insegnante di ginnasio, di liceo e libero docente a Napoli, fu professore universitario alla «Sapienza» di Roma dal 1874 al 1904, insegnandovi Filosofia morale e Pedagogia, Filosofia della storia e Filosofia teoretica.

Il giovane L. fece significative esperienze pubblicistiche, collaborando dapprima a giornali e riviste della Destra storica; quindi, a vario titolo, a testate liberali, radicali, socialiste, italiane e straniere. Sua caratteristica peculiare, la modalità comunicativa dialogica ed epistolare, privata e pubblica. Rilevante fu il suo impegno didattico e politico-organizzativo nella scuola e nell'università, largamente documentato da lettere, testi di lezioni, verbali, appunti, attestati, relazioni, note e interventi di diverso tipo.

La sua importanza educativa è inscindibile da quella filosofica, storiografica e politica. Ne sono soprattutto prova i tre Saggi sulla concezione materialistica della storia: il primo, del 1895, In memoria del Manifesto dei Comunisti, apprezzato da Friedrich Engels e subito pubblicato in Italia, per iniziativa di Benedetto Croce. Gli altri due, Del materialismo storico. Dilucidazione preliminare (1896) e Discorrendo di socialismo e di filosofia (1898), risultano tanto più comprensibili e significativi, se letti contestualmente all'attività docente del Labriola e ad opere quali Dell'insegnamento della storia (1876), I problemi della filosofia della storia (1887), L'Università e la libertà della scienza (1896). Una vocazione e una pratica «socratiche», cioè, dal L. esercitate fin dai primi anni del proprio impegno intellettuale (vedi, in particolare, lo studio La dottrina di Socrate secondo Senofonte, Platone ed Aristotele, 1871); e, quindi, mediante l'insegnamento, la conversazione, la discussione, la polemica e tutto il suo modo di essere ipercritico.

Di un quarto saggio, Da un secolo all'altro. Considerazioni retrospettive e presagi, restano alcune significative aggregazioni monografiche e una gran quantità di testi editi e inediti, prodotti in tempi e in modi diversi: appunti di lezioni, riassunti, schede di lettura, recensioni, traduzioni, tutti documenti essenziali, da un lato, a restituire la cifra teorico-pratica in progress del tardivo marxismo di Labriola (dal 1890 in avanti); da un altro lato, a rendere esplicita la valenza pedagogica, etica e politica del suo modo di essere e di operare.

Una prassi formativa, pertanto, che tende variamente a risolversi nella continuità e nell'organicità dell'impegno educativo, filosofico, politico, organizzativo, didattico del L. studioso, insegnante di scuola, pubblicista, docente universitario, direttore del Museo d'istruzione e di educazione di Roma, comparatista dell'istruzione, ispettore, che si concretizza sul piano formativo nell'approfondimento di precisi temi e problemi di natura filosofico-storica, con il supporto di diverse discipline, quali la filologia, la geografia, l'economia, la giurisprudenza, la psicologia, la sociologia, la statistica, la linguistica, l'etica storica e comparata, le arti plastiche e visive ecc.

Il L. si occupò di questioni scolastiche a largo raggio, dalla scuola di ogni ordine e grado alla riforma universitaria, evidenziandone i rapporti con la società del tempo e le sue contraddizioni e le conseguenze del difficile rapporto Stato e Chiesa.

Dal punto di vista del L. educatore, nei suoi «moventi e momenti» (come egli si esprimeva), tra metodo genetico ed elementi della formazione, tra virtualità morfologiche e cose formate, l'attività didattico-educativa nell'università come nella società, ha radici lontane nel tempo. In questo senso appare del tutto naturale che, anche nel L. della «concezione materialistica della storia», i motivi di riflessione metodologica e didattica siano pur sempre presenti e evidenti. E facciano comunque sentire il peso della loro ulteriore incidenza formativa.

Una pratica educativa e una riflessione filosofica che, negli scritti più propriamente pedagogici, conducono il L. all'idea che l'università debba essere congiuntamente il luogo della scienza e della qualificazione professionale. Perché, se è vero che, a scuola come all'università, non tutti si recano per uscire professori o ricercatori, è anche vero che tanto a scuola quanto all'università ci si va per qualificarsi in alcune competenze disciplinari specifiche. E si va per costruire ed elevare la propria cultura generale e interdisciplinare, per predisporsi tecnicamente e professionalmente a cogliere comunque il senso e il valore etico-politico-pedagogico di attività di ricerca disinteressate, libere, democratiche e aperte alla cooperazione in un'ottica di giustizia sociale. Il L. morì a Roma il 2 febbraio 1904.

[Nicola Siciliani de Cumis]

Fonti e bibliografia: carte del L. sono conservate in varie sedi: Società napoletana di storia patria, Napoli (regesto in preparazione); ACS, Roma, in diverse posizioni archivistiche (ved. Le Carte di Antonio Labriola nell'Archivio Centrale dello Stato di Roma - ACS, I, 1, a cura di M.P. Musso, Roma, Ed. Nuova Cultura, 2007); Archivio storico dell'Università «La Sapienza», Roma (ved. Le Carte di Antonio Labriola. Archivio degli Studi di Roma «La Sapienza». Rettorato, I, 1, a cura di G. Szpunar, Roma, Ed. Nuova Cultura, 2008); Fondazione Istituto «Gramsci», Roma, busta P.T. Labriola 1953 (regesto in preparazione). È stata avviata la pubblicazione dell'edizione nazionale delle opere del L. e molti suoi carteggi sono stati pubblicati in varie sedi.

Sull'opera del L. si rinvia anzitutto alla Nota bio-bibliografica a cura di V. Gerratana e A. Guerra, con aggiornamenti di N. Siciliani de Cumis, compresa in Saggi sul materialismo storico, Roma, Editori Riuniti, pp. 379-519 (in corso di aggiornamento).

DBI, vol. LXII, pp. 804-814; MOI, vol. III, pp. 21-39.

Limitatamente agli studi più recenti: N. Siciliani de Cumis, Filosofia e Università. Da Labriola a Vailati 1882-1902, Urbino, Argalìa, 1975 (nuova ediz. Torino, Utet Libreria, 2005); Id., Studi su Labriola, Urbino, Argalìa, 1976; Id., Introduzione a A. Labriola, Scritti pedagogici, a cura di N. Siciliani de Cumis, Torino, Utet, 1981; Id., Antonio Labriola 1868-1872, Firenze, Sansoni, 1981; E. Garin, Tra due secoli. Socialismo e filosofia in Italia dopo l'Unità, Bari, De Donato, 1983, passim; F. Sbarberi (ed.), Antonio Labriola nella cultura europea dell'Ottocento, Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1988, pp. 153-192; N. Siciliani de Cumis, Laboratorio Labriola. Ricerca, didattica, formazione, Scandicci (Firenze), La Nuova Italia, 1994; L. Punzo (ed.), Antonio Labriola filosofo e politico, Milano, Guerini e associati, 1996; A Burgio (ed.), Antonio Labriola nella storia e nella cultura della nuova Italia, Macerata, Quodlibet, 2005; M. Zanantoni (ed.), Antonio Labriola e la nascita del marxismo in Italia, Milano, Unicopli, 2005; N. Siciliani de Cumis, Antonio Labriola e la sua Università, Roma, Aracne, 2005; L. Punzo (ed.), Antonio Labriola. Celebrazioni del centenario della morte, Cassino, Università degli studi di Cassino, 2006, 3 voll.; N. Siciliani de Cumis et al., Antonio Labriola e «La Sapienza». Tra testi, contesti, pretesti, Roma, Ed. Nuova Cultura, 2007; A. Sanzo (ed.), Le Carte di Antonio Labriola, «La Sapienza» e il Museo d'Istruzione e di Educazione, Roma, Ed. Nuova Cultura, 2010; N. Siciliani de Cumis, Labriola dopo Labriola. Tra nuove carte d'archivio, ricerche, didattica, Pisa, ETS, 2011.