La Via Vincenzo

Professioni: Professore, professore universitario
Ambiti di produzione: Filosofia, pedagogia
Luoghi di attività: Sicilia

Vincenzo La Via nacque a Nicosia (Enna) il 28 gennaio 1895 da Mariano e Maria Pantano. Studiò Filosofia all'università di Roma con Bernardino Varisco, Giacomo Barzellotti e Giovanni Gentile. Svolse la carriera di docente liceale a Cosenza, Assisi, Varese e Genova. Nel 1925 conseguì la libera docenza. In quegli anni, nel pensiero del L.V. fu dominante la salvaguardia della fondatezza metafisica (e non soggettiva) della conoscenza, che egli discusse entro gli interrogativi posti dall'attualismo gentiliano (L'idealismo attuale di G. Gentile, 1925; Il problema della fondazione della filosofia e l'oggettivismo antico, 1936; La risoluzione dell'idealismo nel realismo assoluto, 1938).

I primi incarichi universitari di Storia della filosofia lo portarono a Genova nel 1932, e quindi a Urbino. Nel 1940 divenne professore ordinario di Filosofia teoretica a Messina, dove si trasferì e insegnò sino al 1956, dapprima presso la facoltà di Magistero (Filosofia e per incarico Pedagogia), di cui fu preside dal 1946 al 1956, e in seguito, anche presso la facoltà di Lettere e Filosofia (Filosofia teoretica). Fu proprio a Messina che il L.V. elaborò con maggiore nettezza la sua posizione con i suoi scritti più maturi (Dall'idealismo al realismo assoluto, 1941; Idealismo e filosofia, 1942; La fondazione teoretica della pedagogia, 1950; L'unità del filosofare e la persona, 1953) e la pubblicazione della rivista «Teoresi», da lui fondata nel 1946, intorno a cui si raccolse un gruppo di valorosi giovani (in campo pedagogico soprattutto Giuseppe Catalfamo, Mario Manno).

Il L.V. venne infine chiamato a Catania nel 1957 per insegnare Filosofia teoretica presso la facoltà di Lettere e Filosofia e, per incarico, anche Pedagogia (al Magistero) sino al termine della carriera universitaria nel 1965.

Tra le opere a cui si dedicò e pubblicò nell'ultima fase della sua attività di studioso e docente spiccano diversi scritti d'interesse pedagogico tra cui Pedagogia attualistica e crisi dell'immanentismo (1958); Scuola e persona. Scuola e società (1962); I fondamenti teorici dell'educazione (1968). La consunzione dell'attualismo si realizza con il concepimento di una teoria della conoscenza come dimensione costitutiva del soggetto che comporta sul piano dell'educazione il riconoscimento dei luoghi, dei momenti e dei soggetti (persona, scuola, società), senza tuttavia concludere nell'immanentismo giacché il fondamento stesso di una teoria dell'educazione, finalizzata sempre alla realizzazione di ciascuno come persona, esige l'apertura alla trascendenza della realtà assoluta. Concetti e riflessioni che il L.V. riprese più volte nelle sue lezioni dal 1965 al 1969 (Princìpi orientativi dell'educazione; Principio della persona e problematica pedagogica).

Tornò infine a occuparsi della filosofia rosminiana dedicandovi due monografie. Il L.V. morì a S. Gregorio di Catania il 30 luglio 1982.

[Raffaele Tumino]

Fonti e bibliografia: EP, vol. IV, cc. 6593-6596; TESEO, n. 159; necrologio in «Prospettive pedagogiche», 1982, pp. 227-240.

G. Bontadini, La dottrina ontologica del prof. La Via, in «Rivista di filosofia neoscolastica», 1930, pp. 289-302; C. Mangione, Il contenuto del conoscere fondante nel realismo assoluto di Vincenzo La Via, in «Educare», 1959, pp. 80-91 e 130-138; G. Morra, La scuola gentiliana e l'eredità dell'attualismo, in «Teoresi», 1963, pp. 256-287; Omaggio a Vincenzo La Via, Catania, CUECM, 1969; A. Gallitto, Crisi e critica dell'attualismo pedagogico, Messina, D'Anna, 1971, pp. 177-228; E. Gennaro, M. Manno, Note sulla filosofia di Vincenzo La Via, in «Nuove ipotesi», 1986, n. 1, pp. 47-70; L. Agnello, Saggi e discorsi di varia pedagogia, Messina, Samperi, 1992, pp. 115-132.