Isnardi Lorenzo

Professioni: Sacerdote, professore
Ambiti di produzione: Politica scolastica, scienze, Scolopi
Luoghi di attività: Liguria

Lorenzo Isnardi nacque a Savona il 28 ottobre 1802. Studiò nel collegio delle Scuole pie della città natale, vestì l'abito dell'ordine a Firenze (1819) e fece la professione solenne a Genova nel 1821. Destinato, come professore di filosofia e matematica, al collegio di Chiavari e poi, nel 1823, di Savona acquistò fama di solida preparazione e ottime capacità.

Intanto coltivava con successo gli studi scientifici: nel 1825 pubblicò sulla rivista «Corrispondenza astronomica» Tre lettere sulla formola di Gauss pel calcolo della Pasqua (a cui nel 1832 seguì la memoria Due tavole del calcolo delle anomalie vere delle comete in una sezione conica poco diversa dalla parabolica, apparsa sulle «Effemeridi astronomiche» di Milano) che gli procurarono la raccomandazione di Cesare Saluzzo per l'incarico di ripetitore di Filosofia e Matematica nell'Accademia militare di Torino.

Carlo Alberto nel 1830 lo chiamò ad affiancare e poi sostituire Andrea Charvaz, futuro arcivescovo di Genova, nell'incarico di precettore dei figli Vittorio Emanuele e Ferdinando. Il sacerdote scolopio manifestò la sua predilezione per il vivace ingegno di Ferdinando (a due anni dalla morte del suo discepolo, pubblicò una Vita di Ferdinando di Savoia duca di Genova, 1857) mentre non nascose il giudizio negativo sull'attitudine allo studio di Vittorio Emanuele.

Nel 1837 lasciò la Corte per dissensi con la famiglia reale e, tornò in Liguria per governare la provincia scolopica. Diede impulso ai collegi e a Genova riaprì la scuola degli Scolopi, dalle classi elementari alla Retorica, che attirò numerosi allievi. Entrato in contrasto con vari confratelli e finito il provincialato, ottenne di vivere extra claustra.

Quando, nel 1848, il ministero della P.I. fondò i collegi convitti nazionali al posto dei collegi dei Gesuiti espulsi dal Regno di Sardegna, l'I. fu chiamato a presiedere quello di Genova (1849). Osteggiato sia dalla destra clericale sia dall'estrema sinistra repubblicana che vedeva nel nuovo collegio l'opera del governo moderato, diede prova di accortezza e abilità organizzativa, promuovendo anche iniziative di «propaganda» tra i genovesi all'estero e ottenendo l'incremento dei convittori. Difficoltà inasprite anche dal suo carattere per nulla arrendevole, resero tuttavia opportuno nel 1852 il suo allontanamento dall'incarico.

Fu quindi nominato preside dell'università, carica che tenne fino alla legge Lanza del 1857 che comportava anche la presidenza della commissione permanente per le scuole secondarie del Genovesato. Per difendere il prestigio dell'ateneo genovese a rischio di chiusura in specie dopo la legge Casati del 1859, l'I. scrisse la Storia della Università di Genova, di cui pubblicò nel 1861 il primo volume relativo agli eventi fino al 1773; non riuscì però a terminare il secondo, poi completato da Emanuele Celesia (Storia della Università di Genova del p. Lorenzo Isnardi continuata fino a' dì nostri per Emanuele Celesia, 1867). L'I. morì a Genova il 18 dicembre 1863.

[Marcella Bacigalupi]

Fonti e bibliografia: documentazione sull'I. è conservata in AS, Genova, Università, Commissione permanente delle scuole secondarie (1849-1857), Registri degli Atti 2185-2193, Pratiche esaminate filze 2210-2218; AS, Torino, Archivio di corte, Miscellanea A, m. 33 P.I. Lettere confidenziali e relative al personale.

DBI, vol. LXII, pp. 650-652; PE, p. 258; Clerici regulares provincia Liguriae Scholarum piarum qui pie in Domino obierunt ab anno 1836 ad annum 1867, Savona, 1877, n. 24; Th. Vinas, Index bio-bibliograficus scriptorum Scholarum piarum, Roma, Typ. Vaticana, 1909, vol. II, ad vocem.

G. Picconi, Necrologio del p. Lorenzo Isnardi, Genova, Tip. Del Commercio, 1863; G.A. Rocca, Lorenzo Isnardi. Cenni biografici, Lucca, Tip. Rocchi, 1868; [D. Carta], Il Convitto Nazionale di Genova. Cenni intorno alle sue origini ed alle sue vicende, Genova 1909, Tip. Ligure, pp. 28-31; G.U. Oxilia, Principi a scuola, Torino, Lattes, 1939, pp. 30, 35-51, 63 s., 93, 100 e 103-108; L. Picanyol, Gli Scolopi nella Università di Genova, Roma, s.e., 1940, pp. 119-131; M. Bacigalupi, Una scuola del Risorgimento. I Collegi Convitti Nazionali del Regno Sardo tra progetto politico e esperimento educativo (1848-1859), Milano, Unicopli, 2010, pp. 203, 248, 267-268, 307, 314-316 e 320-329.