Imberciadori Ildebrando

Professioni: Professore, preside, professore universitario
Ambiti di produzione: Editoria scolastica, istruzione agraria, storia
Luoghi di attività: Toscana

Ildebrando Imberciadori nacque a Castel del Piano (Grosseto) il 21 aprile 1902. Entrato nel 1921 alla Scuola normale superiore di Pisa, vi si laureò nel 1925 discutendo una tesi con Attilio Momigliano e Manara Valgimigli. Nel 1927 cominciò ad insegnare Italiano e Latino in vari ginnasi e licei della Toscana (Grosseto, Siena e Pisa). Nel 1939 l'I. intraprese la carriera di preside, che lo portò nelle città dove era stato prima insegnante: dal 1939 al 1940 fu preside dell'istituto magistrale di Grosseto, dal 1940 al 1943 del liceo «Piccolomini» di Siena e dal 1946 al 1949 del liceo «Galilei» di Pisa.

Oltre a coltivare interessi storici, l'I. dimostrò una certa sensibilità verso i temi dell'attualità scolastica, pubblicando su rivista o in opuscolo i testi di alcune sue lezioni e conferenze: Educazione scolastica secondo lo spirito di don Bosco, in «Annuario del R. Liceo Ginnasio Carducci-Ricasoli di Grosseto» (1927-1928); Per l'insegnante (1935); Persona e lavoro nella scuola (1939); Lavoro, scuola e famiglia: istruzioni sulla Carta della Scuola (1940) e altri scritti di argomento analogo.

Nell'immediato dopoguerra divenne membro del consiglio direttivo del Centro didattico nazionale di studi e documentazione di Firenze, diretto da Enzo Petrini e si trasferì definitivamente a Firenze, dove ricoprì l'incarico di preside del liceo «Dante» (1949-1960). Fu in questo periodo che iniziò una feconda collaborazione con lo storico Raffaello Morghen, con il quale, a partire dal 1956, curò numerosi manuali di storia ed educazione civica per la casa editrice Palumbo di Palermo (in particolare il Corso di storia e di educazione civica per gli istituti tecnici, edito ininterrottamente dal 1975 al 1993).

Divenuto, insieme a Emilio Sereni, uno tra i primi liberi docenti di Storia dell'agricoltura, nel 1960 fu chiamato a insegnare come incaricato Storia economica alla facoltà di Economia e commercio dell'università di Perugia, e poi, nel 1962 in quella di Cagliari. Nel 1968, divenuto professore ordinario, insegnò presso la facoltà di Economia e commercio dell'università di Parma, fino al 1977, anno del suo pensionamento.

Storico rigoroso, ebbe il merito – rivalutando tra i primi la storia dell'agricoltura – di inaugurare nuovi e originali filoni di ricerca, come quello dedicato all'istruzione agraria e rurale (con particolare riguardo ai protagonisti della cultura georgofila toscana), fino a quel momento del tutto trascurato; su questo tema, in particolare, meritano di essere citati gli studi apparsi sulle riviste «Economia e storia» e «Rivista di storia dell'agricoltura». L'I. morì ultranovantenne a Firenze il 15 aprile 1995.

[Juri Meda]

Fonti e bibliografia: Biblioteca comunale «Santucci», Castel del Piano, carte Imberciadori.

D. Barsanti (ed.), Studi in memoria di Ildebrando Imberciadori, Pisa, ETS, 1996 (in particolare: D. Barsanti, La figura e l'opera storiografica di Ildebrando Imberciadori, pp. 11-33); Z. Ciuffoletti, Profilo di Ildebrando Imberciadori, in I. Imberciadori, Studi su Amiata e Maremma, Firenze, Accademia dei Georgofili, 2002, pp. VII-XII.