Hallgarten Franchetti Alice

Professioni: Educatrice, filantropa
Ambiti di produzione: Assistenza, cultura ebraica, educazione femminile, educazione infantile, emancipazionismo, istruzione agraria, pedagogia, scuola professionale
Luoghi di attività: Stati Uniti, Lazio, Toscana, Umbria

Alice Hallgarten nacque a New York (Stati Uniti) il 23 giugno 1874 da una facoltosa famiglia ebrea. Dopo aver trascorso alcuni anni in Germania (paese di origine del padre), si trasferì a Roma, dove si dedicò alle attività assistenziali promosse dall'Unione per il bene – un'associazione benefica interconfessionale fondata nel 1893 da Antonietta Giacomelli e Dora Melegari – nel quartiere di S. Lorenzo. Qui conobbe il barone Leopoldo Franchetti, che sposò il 9 luglio 1900 e con il quale si dedicò a numerose iniziative assistenziali in favore delle classi più disagiate.

Trasferitasi a Firenze, promosse anche lì la diffusione dell'Unione per il bene insieme ad altre donne di estrazione borghese, animate da ideali di filantropia, tolleranza religiosa ed emancipazione femminile (tra cui la stessa Melegari, Elena French, Emilia Santillana e Sofia Cammarota Adorno). Si spostò più tardi a Città di Castello (Perugia) dove il marito possedeva vasti appezzamenti di terra. Qui fondò due scuole rurali presso le tenute della Montesca e di Rovigliano, aperte gratuitamente ai figli dei contadini fino alla sesta classe e affidate alla maestra Maria Pasqui (1880-1955), moglie del fattore Giuseppe Marchetti e sua fidata collaboratrice, che nel settembre del 1905 assunse l'incarico di direttrice delle due scuole.

Le due scuole si caratterizzarono ben presto come un avanzato esperimento educativo, grazie al costante impegno profuso dalla H. per l'introduzione di nuovi metodi didattici, sui quali si teneva continuamente aggiornata anche grazie alla sua vasta rete di amicizie, come quelle con Aurelia Josz, fondatrice della Scuola professionale agraria di Niguarda a Milano, e Malwida von Meysenbug, femminista tedesca attiva seguace del pedagogista Friedrich Fröbel.

Nel corso dei suoi frequenti viaggi all'estero, la H. entrò in contatto con l'inglese Lucy R. Latter, dalla quale ricevette importanti suggerimenti per incrementare nelle sue scuole – in base ai princìpi del nature study anglosassone – l'osservazione diretta della natura attraverso lo studio delle piante e degli animali, gli esperimenti botanici, gli orticelli e il disegno. Il pensiero della Latter ebbe notevole influsso sulla H. che commissionò a Beatrice Rava Corinaldi (scrittrice di argomenti pedagogici e collaboratrice di diverse riviste letterarie) la traduzione in italiano del volume School gardening for little children (1906, col titolo Il giardinaggio insegnato ai bambini, 1908).

Nel 1909 la filantropa americana chiamò Maria Montessori, che aveva conosciuto durante il suo soggiorno romano, sostenendo con il marito l'esperimento delle Case dei bambini, a tenere a Villa Montesca il primo Corso di pedagogia scientifica; al corso – svoltosi dal 1° al 31 agosto – parteciparono maestre giunte da tutta Italia, oltre a quelle che già insegnavano presso le scuole di Montesca e Rovigliano.

Il rapporto con la Montessori fu molto intenso, tanto che nel settembre 1909 – tramite il diretto interessamento della H. – uscì su «The London Journal of Education» un articolo intitolato A New Method of Infant Education, nel quale venivano presentati per la prima volta all'estero i risultati ottenuti dalla Montessori nelle prime Case dei bambini. Nel 1912 la Montessori, a sua volta, dedicò la prima edizione americana del suo The Montessori Method – tradotto da Anne E. George (una delle prime maestre americane venute a Roma ad osservare sul posto l'esperienza montessoriana) – alla memoria dell'amica nel frattempo defunta.

La Montessori non fu tuttavia l'unica pedagogista a visitare in quegli anni le scuole della Montesca e di Rovigliano, dove soggiornarono per brevi periodi anche la già ricordata Aurelia Josz, Vida Scudder, Felicita Buchner e Giuseppe Lombardo Radice, che anni più tardi espresse il suo vivo apprezzamento per quella illuminata esperienza di scuola attiva nel suo Athena fanciulla (1925) e seguitò a mantenersi in collegamento con le insegnanti delle due scuole, che alimentavano costantemente il suo archivio didattico con i materiali realizzati dai loro alunni.

La H., tuttavia, non si dedicò unicamente all'istruzione dei bambini, ma – in quanto ardente sostenitrice dell'emancipazione femminile – realizzò alcune importanti iniziative anche in favore delle donne dei ceti popolari, in adesione a un più ampio progetto di promozione sociale che mirava a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni rurali attraverso l'istruzione e la qualificazione professionale. In seguito al fallimento del suo progetto di istituire una scuola professionale femminile a Città di Castello, affidato alla maestra socialista Linda Malnati, nel 1908 fondò (sull'esempio della Scuola di ricamo, fondata nel 1904 dalla marchesa Romeyne Robert Ranieri presso la Villa del Pischiello a Passignano sul Trasimeno, e di altre simili iniziative) il Laboratorio tela umbra, affidato alla direzione di Maria Pasqui. L'iniziativa puntava a dare un'organizzazione collettiva alla tessitura con telai a mano che da sempre le contadine svolgevano per il proprio fabbisogno familiare e al quale fu annesso un asilo nel quale erano accuditi i figli delle lavoratrici.

Nel 1909 – insieme a Felicitas Buchner, propugnatrice della diffusione degli asili-famiglia nelle zone rurali – avviò infine a Città di Castello un innovativo corso d'istruzione per la «vita pratica femminile» (ovvero l'educazione domestica), sul modello della scuola professionale della Josz a Niguarda e della Scuola di economia domestica e agraria fondata a Roma da Adele Levi della Vida (suocera di Luigi Luzzatti), che non ebbe però fortuna. Ammalatasi gravemente, l'infaticabile baronessa fu ricoverata nel sanatorio svizzero di Leysin dove morì il 22 ottobre 1911.

[Juri Meda]

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DEP, vol. III, pp. 341-344; EP, vol. III, pp. 5078-5080.

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