Guzzo Augusto

Professioni: Professore universitario
Ambiti di produzione: Filosofia, pedagogia, storia della pedagogia
Luoghi di attività: Campania, Piemonte

Filosofo spiritualista di origini napoletane (nacque il 24 gennaio 1894 a Napoli dove studiò con Sebastiano Maturi, Filippo Masci e Aurelio Covotti), approdò a Torino nel 1924 come docente di Pedagogia nell'allora appena costituito Istituto superiore di Magistero in sostituzione di Mario Casotti chiamato dal padre Agostino Gemelli all'Università Cattolica di Milano. Tenne contestualmente anche l'insegnamento di Filosofia e di Storia della filosofia (inizialmente attribuito a Balbino Giuliano, impegnato allora in attività di governo e poi trasferito al Magistero di Firenze) fino al 1932 quando vinse la cattedra di Filosofia morale presso l'università di Pisa.

È a questa prima fase della biografia intellettuale del G. (già peraltro segnata da notevoli studi filosofici come Il pensiero di Spinoza, 1924; Kant precritico, 1924; Verità e realtà. Apologia dell'idealismo, 1925 e Giudizio e azione, 1928) che risalgono i suoi interessi verso l'educazione e la pedagogia.

Un primo tentativo di sistematizzazione pedagogica, sostenuto da una forte motivazione etica, risale agli anni giovanili. In un testo largamente inedito del 1917 (poi pubblicato nel 1983) lo studioso napoletano elabora una proposta educativa basata sulla libertà individuale, critica verso le pratiche scolastiche del tempo, e volta alla formazione interiore del futuro uomo, strettamente congiunta con una riforma morale della società animata dalla scuola. Molto più puntuali e interessanti appaiono tuttavia alcuni saggi, per lo più legati ai dibattiti scolastici di quegli anni, apparsi sulle riviste del Lombardo Radice e del Codignola, «L'Educazione nazionale» e «Levana» (SPES, nn. 445 e 637), e dedicati alle tematiche riguardanti l'insegnamento della filosofia.

Il G. condivise la scelta del ministro Gentile di riordinare lo studio della filosofia nei licei – studio che giudicava formativo più d'ogni altro – a partire dalla lettura dei classici del pensiero, caldeggiando inoltre l'impiego di un sobrio manuale per l'inquadramento storico degli autori. In tal senso concorse alla messa a punto dei cosiddetti «ritocchi» predisposti dal ministro Fedele nel 1925, scelta che fu occasione di alcune polemiche con altri studiosi. Nel 1929 svolse nell'ambito del VII congresso di Filosofia la relazione L'insegnamento della filosofia nelle scuole medie intorno a cui si aprì un ampio dibattito che vide scontrarsi le contrapposte tesi del Gentile e di padre Gemelli.

Il filosofo napoletano contribuì al rinnovamento dell'insegnamento filosofico anche con alcuni testi scolastici, in particolare Breve storia della filosofia (1936, 5a ediz. 1945; Studiar filosofia, 1940), e una serie di classici commentati raccolti in una collana edita dal 1933 al 1946 presso l'editore Loffredo.

A partire dagli anni '30 l'attenzione verso le tematiche educative e pedagogiche si andò notevolmente rarefacendo (pur non venendo del tutto meno), ormai prevalendo in modo netto nel G. gli interessi per la speculazione filosofica documentati da una imponente serie di scritti (ved. in specie l'ambizioso progetto che assorbì la riflessione del G. a partire dagli anni '40 incentrato sull'io e la ragione, la moralità, la scienza, l'arte, la religione e la filosofia).

L'itinerario filosofico percorso da Guzzo si configura come un idealismo teistico di ispirazione platonica e agostiniana, che rivendica l'irriducibilità dei singoli, l'oggettività sovrastorica della norma come valore e la totale trascendenza dell'Assoluto. Il G. polemizza contro lo storicismo e a tale tesi egli oppone, sulla scia di Agostino, l'idea che solamente nella incessante tensione veritativa interiore può realizzarsi la persona. Gli scritti pedagogici del G. sono raccolti nei due volumi Scritti pedagogici (1983 e 2002). Il G. morì a Torino il 23 agosto 1986.

[Giorgio Chiosso]

Fonti e bibliografia: ACS, Roma, Ministero P.I., Direzione Generale Istruzione Universitaria, Liberi docenti, I versamento, I e II serie, b. 168; Fascicoli personali dei professori ordinari (1940-1970), III versamento, b. 247.

DBI, vol. LXI, pp. 613-616; EF, vol. V, p. 5102; EP, vol. III, cc. 5714-5718; SPES, nn. 445 e 637.

F. Cafaro, Il pensiero pedagogico di Augusto Guzzo in Augusto Guzzo, Torino, Edizioni di «Filosofia», 1964, pp. 241-275; H.A. Cavallera, Le proposte educative di Augusto Guzzo, in A. Guzzo, Scritti pedagogici. Pedagogia teoretica, Bologna, Edizioni Magistero, 1983, pp. 7-40; Augusto Guzzo a cent'anni dalla nascita, in «Filosofia», 1994, n. 1, pp. 3-132; S.P. Anselmo, Teoremi ed «esperienza» pedagogica in Augusto Guzzo, ivi, 1996, n. 1, pp. 61-64; H.A. Cavallera, Augusto Guzzo tra testimonianza e impegno per la scuola, in A. Guzzo, Scritti pedagogici. Storia della Pedagogia, Lecce, Pensa, 2002, pp. VII-XXXII.