Gotta Salvatore

Professioni: Scrittore
Ambiti di produzione: Fascismo, letteratura italiana, letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Piemonte, Italia

Salvatore Gotta nacque a Montalto Dora (Torino) il 18 maggio 1887. Dopo la laurea all'università di Torino, esordì in campo letterario poco più che ventenne con Prima del sonno (1909). Volontario nella Grande guerra, aderì subito al fascismo e scrisse, su musica di Giuseppe Blanc, il testo di Giovinezza, l'inno ufficiale del regime. Sul versante «politico» diede alle stampe altre due opere significative come Mistica Patria (1924) e L'eloquenza mussoliniana (1929).

Il G. fu scrittore fertile che conobbe, fin verso gli anni '60, un notevole successo di pubblico. I suoi numerosi romanzi per adulti, ormai dimenticati, si rivelano debitori del naturalismo di un Fogazzaro e di un Giacosa e del crepuscolarismo piemontese. Ben nota fu la poderosa Saga dei Vela, articolata in non pochi volumi per narrare la storia di una famiglia fra il 1850 e il 1950. Con Mondadori, nel 1926, lo stesso anno della nascita dell'Opera nazionale balilla, apparve il suo primo libro per l'infanzia: Piccolo alpino, illustrato da Enrico Pinochi. Divenne da subito un best seller le cui fortune si protrassero a lungo.

Il romanzo è indubbiamente costruito con abilità. La temporanea perdita dei genitori permette a Giacomino Rasi, il ragazzino protagonista, di vivere una lunga parentesi di libertà, raggiungendo il fronte. Tutto ciò che è guerra suscita in lui un sincero e forte entusiasmo. La vita militare raccontata dal G. non conosce sangue e fango, cancrene e massacri, ma toni idillici in cui si congiungono rudezza e buon cuore, sacrificio e buon senso. Un realismo, dunque, apparente dove, con puntigliosa meticolosità, vengono indicati e descritti tutti gli ingredienti della vita di trincea.

Nel 1935 lo scrittore piemontese pubblicò il seguito con L'altra guerra del piccolo alpino, dove Rasi, diventato adolescente, sfoga la sua passione manganellando senza posa socialisti e sovversivi, anarchici e comunisti. Olindo Giacobbe, commentando l'opera, a pochi anni dalla fine del fascismo, affermava: «Sullo sfondo sono i disordini del dopoguerra, e la torbida atmosfera comunista, in primo piano è un caro ragazzo, col suo eroismo privo di smancerie, anzi velato di pudore, col suo cuore buono e coi suoi slanci generosi».

Due anni più tardi, nel 1937, è la volta di un altro ragazzo, Pierino Marra, che va «a fare il suo dovere» in Etiopia; dell'anno successivo, è Soldatini d'ogni giorno, scritto in collaborazione con Olga Visentini. Nel 1941 appare Fiamme sulla neve dedicato alla campagna napoleonica in Russia, ma con un finale inneggiante all'appena iniziata spedizione militare italiana in Unione Sovietica.

Nel dopoguerra il G. continuò a pubblicare svariati romanzi per ragazzi, con una particolare predilezione per il romanzo storico-divulgativo, segnati da persistenti toni enfatici e magniloquenti. Nel 1956 diede alle stampe, in particolare, Il figlio del Cervino, opera invero modesta sospesa fra feuilleton e toni didascalici con esaltazione dei valori della Resistenza. Ben nota è stata, infine, la sua rubrica di posta per i lettori del settimanale «Topolino». Il G. morì a Rapallo il 7 giugno 1980.

[Walter Fochesato]

Fonti e bibliografia: EP, vol. III, cc. 5563-5565.

O. Giacobbe, Manuale di letteratura infantile, Roma, A. Signorelli, 1947, pp. 201-202; A. Lugli, Storia della letteratura per l'infanzia, Firenze, Sansoni, 1961, pp. 298-299; R. Eynard, F. Aglì, Tanti libri per tanti bambini. Significati e funzioni nel libro per i ragazzi di ieri e di oggi, Torino, SEI, 1983, pp. 224-225; F. Rotondo, La lunga guerra del piccolo alpino, in «LG-Argomenti», 1987, n. 3; P. Boero, C. De Luca, La letteratura per l'infanzia, Roma-Bari, Laterza, 2009, pp. 154-157; W. Fochesato, Raccontare la guerra. Libri per bambini e ragazzi, Novara, Interlinea, 2011, pp. 46-48, 90-91, 127-128 e 167-168.