Ghica Koltzoff Massalsky Elena

Professioni: Filantropa, scrittrice
Ambiti di produzione: Assistenza, educazione femminile, emancipazionismo, pedagogia speciale
Luoghi di attività: Romania, Toscana

Elena Ghica nacque a Bucarest (Romania) il 22 gennaio 1828, figlia di Mihai, raffinato cultore di arte e archeologia e fratello dei principi di Valacchia Grigore IV e Alexandru II. Dopo l'educazione privata ricevuta in famiglia, dal 1842 al 1849, proseguì la sua formazione tra Dresda, Vienna, Venezia e Berlino, dove approfondì in particolare lo studio della letteratura e delle lingue classiche e moderne.

Rientrata a Bucarest, nel 1849 sposò il principe russo Alexander Koltzoff Massalsky e si trasferì con lui a Pietroburgo. Lasciato poco dopo il marito, nel 1855 si stabilì prima in Svizzera poi in Italia e approdò definitivamente a Firenze nel 1870. Qui entrò in contatto con gli ambienti culturali cittadini e stabilì relazioni, in particolare, con Giovanni Dupré, Paolo Mantegazza e Angelo De Gubernatis; intraprese inoltre un lungo e frequente scambio epistolare con Giuseppe Garibaldi, in specie sulle più stringenti questioni dell'Europa orientale.

Scrittrice eclettica e prolifica, collaborò con numerose riviste italiane ed europee, tra cui «Nuova antologia», «Rivista Europea», «Revue des deux mondes». Con lo pseudonimo Dora d'Istria, con il quale fu generalmente nota in Italia, pubblicò scritti dalla sensibilità cosmopolita che spaziarono dalla storia alla filosofia, dall'antropologia alla sociologia, dalla letteratura all'arte.

Vicepresidente onoraria dell'Associazione greca per l'istruzione delle donne, si attivò per il miglioramento della condizione femminile, denunciando, come si evince da testi quali Les femmes en Orient (1859-1860) e Des femmes par une femme (1865), i limiti dell'istituzione matrimoniale e le ingerenze ecclesiastiche nella vita sociale.

Convinta sostenitrice dell'istruzione femminile come essenziale strumento di appropriazione di un preciso ruolo nella società, la G. auspicava il definitivo raggiungimento dell'emancipazione e la radicale sconfitta di pregiudizi e differenze. Impegnata in numerose attività assistenziali, legò negli ultimi anni il suo nome, in particolare, alla causa dei sordomuti.

Nel 1882 partecipò alla creazione della Società fiorentina per l'educazione dei sordomuti, che nel 1884 aprì il primo istituto di istruzione per ragazzi con problemi di udito e linguaggio. All'istituto lasciò in eredità il suo intero patrimonio mobile e immobile, permettendone la sopravvivenza e la trasformazione, nel 1895, in Istituto nazionale sordomuti. La G. morì a Firenze il 17 novembre 1888.

[Silvia Assirelli]

Fonti e bibliografia: parte della corrispondenza della G. è pubblicata nei volumi Garibaldi e le donne, a cura di G.E. Curatulo, Roma, Imp. Polyglotte l'Universelle, 1913, pp. 190-198 e N. Iorga, Lettres de Dora d'Istria, in «Revue historique du sud-est européen», 1932, n. 4-6, pp. 134-209.

Archivio biografico italiano, I 373, 56-88; II 275, 365; M. Rosi, Dizionario del Risorgimento Nazionale, Milano, F. Vallardi, 1930-1937, vol. III, p. 214.

C. Yriarte, Portraits cosmopolites, Paris, Lachaud Éditeur, 1870, pp. 165-178; A. De Gubernatis, Dora d'Istria, Roma, Forzani, 1889; W.H. Davenport Adams, Celebrated women travellers of the nineteenth century, New York, Dutton, 1903, pp. 17-47; I. Santi, Dora d'Istria e le sue idee intorno all'educazione della donna, Milano-Roma-Napoli, Albrighi e Segati, 1917; L. Bordas#, Breve nota su Dora d'Istria e la Transilvania, in «Annuario dell'Istituto romeno di cultura e ricerca umanistica di Venezia», 2004-2005, n. 6-7, pp. 501-507; M. Corrias Corona, L'amicizia tra Dora D'Istria e Giorgio Asproni, in G. Angelini, M. Tesoro (edd.), De Amicitia: scritti dedicati a Arturo Colombo, Milano, Angeli, 2007, pp. 401-412; A. D'Alessandri, Il pensiero e l'opera di Dora d'Istria fra Oriente europeo e Italia, Roma, Gangemi, 2007.