Gerosa Vincenza

Professioni: Religiosa, benefattrice, educatrice
Ambiti di produzione: Assistenza, educazione femminile, educazione infantile
Luoghi di attività: Lombardia

Primogenita dei coniugi Gianantonio e Giacomina Macario, Vincenza Gerosa, al secolo Caterina, nacque a Lovere (Bergamo), il 29 ottobre 1784. A 17 anni perse il padre e una delle due sorelle e assistette all'allontanamento della madre, rifiutata dai cognati per incompatibilità caratteriali ed interessi economici.

Ispirata da profondo sentimento religioso e per stile di vita vicina alla regola del Terz'ordine francescano, la G. con la sorella Rosa nel 1821 diede avvio, presso la propria casa, a una congregazione mariana. Lo scopo del sodalizio, composto da un gruppo di ragazze dedite a pratiche devote, era quello di provvedere all'assistenza degli ammalati, dei poveri e dei sofferenti. In tale contesto nacque poco dopo l'idea di aprire un oratorio femminile, per la cui organizzazione la G. fu affiancata da una maestra, la giovane Bartolomea Capitanio, che già gestiva presso la sua dimora alcune classi scolastiche. L'iniziativa ebbe luogo negli spazi risistemati del vecchio cimitero, ove in breve si raccolse un gran numero di giovani donne.

Nel 1823 la G. cedette al prevosto di Lovere, don Rusticiano Barboglio, un fabbricato ricevuto in eredità da uno zio, che fu trasformato nell'Ospedale dei cronici e degli infermi, per il cui funzionamento la G. e la Capitanio si adoperarono alacremente.

Nel contempo la Capitanio progettava la fondazione di una congregazione religiosa dedita al servizio dei bisognosi. Per la realizzazione di tale disegno coinvolse la G., nonostante l'iniziale titubanza di questa, che si sentiva «incapace» di un'opera così grande. A sciogliere i suoi dubbi contribuì la morte della sorella Rosa, che destinò tutti i suoi averi al piano predisposto dalla Capitanio. Il nuovo istituto prese avvio in Lovere il 21 novembre 1832 con le regole, in un primo tempo, delle Suore della carità fondate da Antida Thouret, che, a loro volta, si richiamavano agli insegnamenti di Vincenzo de' Paoli.

Presero così fisionomia le prime Suore di carità italiane, raccolte in una nuova casa chiamata familiarmente «Conventino». L'istituto si occupò della gestione dell'ospedale, delle classi scolastiche trasferite dalla casa della Capitanio nonché di un piccolo convitto per orfanelle. Dopo soli otto mesi dalla fondazione dell'istituto, la Capitanio moriva, lasciando alla guida della congregazione la G.

Nell'anno 1836 il bergamasco fu colpito da un'epidemia di colera a cui il giovane sodalizio religioso fece fronte, raccogliendo nell'ospedale le persone colpite dal virus. Trascorsa questa emergenza, negli anni seguenti la G. promosse l'ampliamento delle iniziative. Le religiose vennero chiamate a prestare servizio presso l'orfanotrofio e l'asilo di S. Chiara a Bergamo, nell'orfanotrofio e nelle scuole femminili di Treviglio e in altri paesi e città non solo della Lombardia, ma anche nel Trentino e nel Veneto. Intanto, nel 1840 era avvenuto il riconoscimento da parte dell'autorità ecclesiastica della congregazione.

Dopo il 1842, in seguito alla donazione di un simulacro di Maria Bambina, il popolo, specialmente a Milano, cominciò a chiamarle «Suore di Maria Bambina». La G. morì a Lovere il 29 giugno 1847. Fu beatificata il 7 maggio 1933 e proclamata santa il 18 maggio 1950.

[Anna Debè]

Fonti e bibliografia: documentazione sulla G. è conservata nell'Archivio generale Suore di carità, casa generalizia dell'Istituto, Milano.

DBDL, pp. 516-517; DIP, vol. X, pp. 76-77.

I.L. Mazza, Vita della venerabile Suor Maria Vincenza Gerosa, Modena, Tip. dell'Immacolata Concezione, 1910; Brevi cenni sulla vita della Beata Suor Vincenza Gerosa, Lovere, s.e., 1926; A. Tamborini, La Beata Gerosa, Milano, Tip. S. Lega eucaristica, 1933; A. Prevedello, Santa Vincenza Gerosa cofondatrice delle Suore di carità, Milano, Tip. S. Giuseppe, 1949; Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa Sante, Milano, Pezzini, 1950; A. Stocchetti, Le Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, Vicenza, Rumor, 1950; A. Mascotti, M. Carraro, L'Istituto delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, Milano, De Carli, 1987-1996, 2 voll.; C. Siccardi, Santa Vincenza Gerosa. «... anche tu fa' lo stesso», Cinisello Balsamo, S. Paolo, 2005.