Galeazzi Riccardo

Professioni: Medico, filantropo
Ambiti di produzione: Medicina, pedagogia speciale
Luoghi di attività: Piemonte, Lombardia

Nato a Torino il 17 agosto 1866, Riccardo Galeazzi si laureò in Medicina a pieni voti nel 1890. Allievo di Antonio Carle, nel 1899 conseguì la libera docenza, che nel 1903 trasferì da Torino a Pavia. Nel 1903 fu chiamato a dirigere il Pio istituto dei rachitici di Milano. Sotto la sua direzione, che durò sino al 31 gennaio 1937, l'istituto subì un processo di ampliamento, ristrutturazione e ammodernamento, e divenne clinica ortopedica universitaria. Ordinario di Clinica ortopedica dal 1911, il G., oltre ad essere un luminare nella sua disciplina, esercitò un'intensa azione in favore dell'istruzione dei disabili motori.

Nel 1908 fondò la scuola di lavoro «S. Carmine Speroni», per fanciulli storpi, mutilati e paralitici, prima e per decenni unica in Italia. La scuola, che univa esternato ad internato per i casi più gravi, era finanziata dal Pio istituto dei rachitici, con contributo del comune di Milano; il corso elementare era affiancato da un biennio di formazione professionale.

Allo scoppio della Grande guerra il G. si prodigò, non solo sotto il profilo medico, ma pure rieducativo, per i soldati mutilati, per la cui riabilitazione lavorativa il Pio istituto dei rachitici aprì il rifugio «Finzi Ottolenghi», che egli diresse gratuitamente. Ricoprì diversi incarichi, anche nazionali, in associazioni assistenziali per i mutilati e partecipò al dibattito internazionale sul tema della rieducazione dei fanciulli e degli adulti storpi e mutilati, assegnando all'ortopedia anche una funzione sociale e pedagogica. Sostenne con forza il dovere dello Stato non solo di assistere, ma di rendere indipendenti i cittadini invalidi.

In accordo con la Krüppelpädagogik di Konrad Biesalski e H. Würtz, il G. riteneva che il lavoro avesse funzione centrale, ma non vedeva nel deforme solo un soggetto da rendere «utile» allo Stato: il valore economico del prodotto del lavoro della persona deforme era secondario, essenziale era che egli lavorasse, sviluppando capacità di «compensazione e adattamento».

Rivendicò la dignità del disabile motorio, bambino e adulto, invalido civile o militare, favorendone l'integrazione nella vita sociale anziché la segregazione in ospizi. Fu autore di svariati articoli e opuscoli in proposito, contribuendo in modo significativo a sollecitare le istituzioni e l'opinione pubblica ad attuare iniziative in tal senso.

Formò presso la sua cattedra e l'istituto diversi specialisti, come lui attenti alla dimensione sociale dell'ortopedia. Il G. morì a Milano il 25 febbraio 1952.

[Simonetta Polenghi]

Bibliografia: S. Polenghi, Raddrizzare gli arti, rieducare i mutilati. L'ortopedia di Riccardo Galeazzi all'Istituto dei Rachitici, in E. Canadelli e P. Zocchi (edd.), Milano scientifica 1875-1924, Milano, Sironi, 2008, vol. II, pp. 217-235; Ead., Educating the cripples. The Pious Institute for rickets sufferers of Milan and its transformations (1874-1937), Macerata, EUM, 2009.