Adami Gwis Rosalia

Professioni: Scrittrice, traduttrice
Ambiti di produzione: Cultura evangelica, educazione femminile
Luoghi di attività: Lombardia

Nata a Edolo (Brescia) il 1° agosto 1880, di fede evangelica e di sentimenti irredentisti d'impronta mazziniana, Rosalia Adami Gwis operò in vari campi della vita sociale con spiccati interessi educativi e collaborò con numerose testate giornalistiche in specie destinate ad un pubblico femminile tra cui «Il Corriere delle maestre» (SPES, n. 322), spesso con lo pseudonimo Myrtis. Fu inoltre autrice di commedie, traduttrice di romanzi dall'inglese e dallo spagnolo e nei primi anni del secolo operò in stretta relazione con Ernesto Teodoro Moneta, animando molteplici iniziative in ambito pacifista, tra cui in particolare la Società delle giovinette italiane per la pace (1909).

Il sodalizio si rivolgeva alle fanciulle tra i dieci e i venti anni con lo scopo di educarle «al culto dell'umana fratellanza». Con l'obiettivo di conquistare la scuola alla pace – sul modello della Scuola della pace fondata a Parigi nel 1905 da Horance Thivet – il sodalizio rappresentò la prima associazione pacifista femminile, diffondendosi poi in numerose città italiane.

Nel 1910 l'A.G. partecipò al XVIII Congresso universale della pace a Stoccolma dove propose il progetto de «La Giovine Europa», discusso in seno alla Commissione dell'insegnamento e dell'educazione pacifista presieduta da Émile Arnaud. Scopo dell'iniziativa era quello di promuovere la federazione degli Stati d'Europa e di estendere il programma poi al mondo intero, configurandosi quindi come il prodromo di una Federazione mondiale della gioventù pacifista. A capo del progetto e del Comitato promotore fu posta la militante italiana che, poco dopo (1913) prese contatti anche con i pionieri della pace, gruppo scout del maestro Ugo Perucci.

Frattanto il suo pacifismo, dietro le spinte nazionaliste che precedettero la prima guerra mondiale, si modificò dapprima in un acceso patriottismo e poi in un vero e proprio interventismo. La Società delle giovinette italiane per la pace si sgretolò e l'A.G. ebbe un complessivo ripensamento della sua attività politica. Pensò alla creazione di un partito e si avvicinò quindi al socialismo di Leonida Bissolati. Ma lo scenario stava rapidamente mutando con l'avvento del fascismo. L'A.G. morì a Milano il 6 febbraio 1930.

[Luisa Lombardi]

Fonti e bibliografia: Museo del Risorgimento, Milano, Archivio Moneta, c. 3; R. Adami Gwis (ed.), La Società delle giovinette italiane per la Pace nel suo primo triennio (22 febbraio 1909-22 febbraio 1912), Milano, Stab. tip. Reggiani, 1912.

DBDL, p. 19.

M.C. Angeleri, Dall'emancipazionismo all'interventismo: profili di socialiste interventiste, tesi di laurea, Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1993-1994; E. Schiavon, L'interventismo femminista, in «Passato e presente», 2001, n. 54, pp. 59-72; A. Cagnolati, T. Pironi, Cambiare gli occhi al mondo intero. Donne nuove ed educazione nelle pagine de L'Alleanza (1906-1911), Milano, Unicopli, 2006, pp. 55, 57, 219, 223 e 227; B. Pisa, Modelli e linguaggi del pacifismo femminile fra vecchia Europa e nuovo mondo (1911-1919), in D. Rossini (ed.), Le Americane. Donne e immagini di donne fra Belle Epoque e fascismo, Roma, Biblink, 2008, pp. 55-99.